Ciao a tutti!
Mi vorrei presentare a questo gruppo, contento di farne parte perchè ci si sente meno soli anche se può sembrare una cosa scontata.
Sono del Trentino A/A, da un anno vivo in Spagna anche se sto programmando il rientro visto che qui va peggio (se possibile) che in Italia-.
Ho compilato il questionario Eurolight il quale è stato l'ennesima occasione per riflettere soprattutto sugli effetti che il CH ha sulla mia vita e gli effetti che ha la mia vita sullo scatenarsi del CH.
Sono ventidue anni che soffro di CH episodico (adesso ne ho 48) e, fortunatamente i grappoli si sono sempre più distanziati, e allo stesso tempo sono diventati più lunghi e violenti. Sono iniziati con intervalli di 6 mesi e durata 15 giorni per finire con l'ultimo dello scorso febbraio/marzo dopo 5 anni e 4 mesi dal precedente, tanto che, come potete immaginare, stupidamente mi credevo "guarito e miracolato".
Bene, è durato più di 60 giorni con il risultato come ben sapete, di lasciarmi sfinito e "finito", psicologicamente come una cacca, nonchè avvelenato da tutte la chimica ingurgitata....
I primi dieci anni, complice la gioventù, pur soffrendo molto, una volta passato il grappolo non davo molto peso a quello che mi era successo e nemmeno pensavo molto alle crisi che sarebbero venute.
Negli ultimi 12 anni, (l'età avanza e si diventa più riflessivi...introspettivi), ho avuto modo di notare che i grappoli partivano sempre e sottolineo sempre in concomitanza con periodi particolarmente negativi e/o tristi della mia vita. E durante i periodi di remissione, sono molto pochi i giorni nei quali non penso con terrore alla Bestia
Almeno nel mio caso, credo proprio che la componente emotiva sia proprio quella che comanda il ch.
la domanda del questionario che chiede se ricordo bene se ci sentiamo compresi dalle persone che ci stanno attorno, ebbene io non ho risposto...perchè non lo so. A me sembra di no e questo, durante le crisi e anche dopo mi fa incacchiare moltissimo e non fa altro che accentuare la voglia di stare solo e contemporaneamente di avere qualcuno che sappia ascoltare e capire, e solo chi soffre di questa malattia lo può veramente sapere.
Vi saluto cordialmente, sperando di non avervi annoiato ;