Dal sito cefalea.it ho appena preso questo articolo...
Sperimentato dal Besta di Milano Il mal di testa non è un fatto psicologico. Ma è un disturbo legato a una particolare conformazione del cervello. Dopo anni di ricerche, il ministero della Sanità ha approvato un farmaco, a base di topiramato, già usato come antiepilettico, che previene gli attacchi emicranici. Il ritrovato, come annunciato dall'Istituto Neurologico Besta di Milano che lo ha sperimentato, dà risultati nel 60% dei casi. Il ritrovato sarà al centro del 2/o Congresso Nazionale dell' Associazione Neurologica Italiana Ricerca sulle Cefalee (ANIRCEF) in programma a Bologna dal 17 al 20 maggio. Lo presenteranno Gennaro Busone, responsabile del Dipartimento Neuroscienze Cliniche del Besta e Pasquale Montagna, presidente del meeting bolognese. Nato per la cura del diabete, si è scoperto solo in seguito che il topiramato ha anche proprietà antiepilettiche. Colpisce chi ha un cervello "particolare" "Il fatto che rallenti il metabolismo degli zuccheri - afferma Montagna - spiega perché puo' contrastare sia gli attacchi epilettici che quelli emicranici". Ma per comprendere come, per Bussone, "bisogna conoscere i progressi fatti negli ultimi anni dalle conoscenze sull'emicrania, che non sono di poco conto". Si è capito che "l'emicrania colpisce chi ha un cervello con caratteristiche speciali, sempre in allerta, con una cronica insofferenza ai cambiamenti" (ecco spiegata ad esempio, la cefalea da week-end). E il dolore è il modo con cui il cervello si protegge da una situazione a cui non riesce ad adattarsi. Come un'automobile sempre in riserva "Il neurone emicranico - spiega Montagna - è in una perenne situazione di precario equilibrio energetico: davanti allo stesso stimolo consuma più energia di un neurone normale. Così il cervello emicranico - aggiunge il neurologo facendo un paragone col motore dell'automobile - finisce per lavorare sempre 'in riserva', consumando più energia di quella di cui puo' disporre. In questa situazione, le cellule nervose che continuano a pigiare sull'acceleratore, finiscono con iper-eccitarsi. Come estrema difesa, il motore va in blocco innescando un dolore spontaneo". Ecco spiegato il meccanismo d'azione del topiramato, che agisce sulla principale fonte energetica delle cellule nervose modulando, equilibrando il modo del motore di utilizzare l'energia e impedendo alle cellule nervose di iper-eccitarsi scatenando attacchi di emicrania (o di epilessia). Non si usa al bisogno e fa perdere peso In questo modo, l'emicrania non viene combattuta quando ormai si è innescata, ma in una fase precedente, prima che si manifesti. Un farmaco quindi da non usare al bisogno, ma ogni giorno anche in assenza di emicrania e per lunghi periodi, sempre sotto controllo medico. Inoltre, ha un piacevole effetto collaterale: anche senza una dieta specifica, fa perdere in media cinque chili in nove mesi. Efficace nel 60% dei casi Dal 2000 a oggi il topiramato è stato sottoposto a numerose sperimentazioni in varie parti del mondo. Al Besta se ne è occupata Licia Grazzi, che al congresso di Bologna riferirà sui risultati ottenuti dal farmaco neuromodulatore: "Nei pazienti con emicrania cronicizzata, con attacchi quotidiani, i risultati sono stati incoraggianti: la percentuale dei miglioramenti è stata del 50-60% con una netta riduzione nel numero delle crisi mensili e miglioramento deciso della qualità di vita. Inoltre è diminuito il numero dei giorni di cefalea al mese così come il numero di analgesici assunti in un mese. Nei pazienti, questo ha comportato un netto miglioramento nell'espletamento delle attività quotidiane anche lavorative e, spesso, la ripresa di una vita sociale che per molti di essi era ormai finita". Gli effetti dell'emicrania cronicizzata sono devastanti: "Ci sono persone - afferma Bussone - che per mesi o anche per anni, prendono dalle 7 alle 10 dosi di antinfiammatori al giorno. Pensate un po' agli effetti nell'apparato gastrointestinale o in quello renale. Almeno il 30% dei ricoveri per l'emicrania sono per abuso di analgesici. Questi pazienti devono prima essere disintossicati dai farmaci, e solo dopo essere sottoposti a una terapia contro l'emicrania divenuta ormai cronica". Ne soffrono quasi 10 milioni di italiani In Italia il mal di testa severo colpisce 9,8 milioni di persone con una prevalenza femminile di due donne ogni uomo, con costi sociali diretti e indiretti calcolati in 3500 euro l'anno per paziente. L'emicrania è causa di tensioni familiari e sociali nel 43% dei casi; nel 23% ha ripercussioni nella sfera sessuale, nel 28% dei casi interferisce sui programmi per le ferie. Ancora: denunciano ansia e depressione il 60% dei cefalalgici gravi. Settantacinque pazienti su 100 ricorrono all' automedicazione ma, come ha sottolineato
Bussone, il 30% ne fa un abuso pericoloso.
e quest'altro!!!!
Soffrono di emicrania 365 giorni allanno, e ogni giorno da gennaio a dicembre assumono un analgesico. O magari piu di uno, senza chiedere consiglio al proprio medico e diventando drogati di farmaci. A rischiare la salute sono 4 italiani su 100, vittime di quella che i medici chiamano cefalea cronica quotidiana. Un mal di testa che non lascia respiro, impedisce il lavoro, rovina la vita familiare e azzera la vita sociale. Il 50% di questi pazienti ricorre a cure fai-da-te, ha spiegato Gennaro Bussone, direttore del Dipartimento di Neuroscienze cliniche dellIstituto neurologico Besta di Milano e presidente dellAnircef (Associazione neurologica italiana per la ricerca sulle cefalee), oggi al Besta presentando il II Congresso della societa in programma a Bologna dal 17 al 20 maggio. E solo da noi - ha riferito - il 30% dei ricoveri di questi malati e dovuto allabuso di analgesici. Un quadro ancora piu allarmante, ha aggiunto lesperto, se si pensa che quella che noi vediamo e solo la punta delliceberg. Casi estremi in cui labuso di farmaci ha probabilmente una base genetica - ha sottolinato Pasquale Montagna, ordinario di Neurologia alluniversita del capoluogo emiliano - Per ora sono dati preliminari - ha precisato - ma sembra che il cervello dellemicranico cronico sia diverso da quello dellemicranico acuto, gia particolare rispetto al cervello di chi non soffre di tale malattia. Ma per disintossicare almeno la meta di questi pazienti esiste ora una nuova cura a base di topiramato - ha ripreso Bussone - approvato in questi giorni dal ministero della Salute per la terapia e la profilassi dellemicrania grave. E lantiemicranico che aspettavamo da 50 anni, commentano gli specialisti dellAnircef. Nato come ipoglicemizzante orale contro il diabete di tipo 2 (adulto), e poi promosso a trattamento anti-epilessia dopo averne individuato per caso le proprieta contro la malattia neurologica, dallinizio del nuovo millennio e stato studiato contro il mal di testa da un team di esperti americani. Con risultati inediti: non solo gli attacchi di emicrania diminuivano del 39%, ma in media il paziente perdeva 5 chili. Una particolarita assoluta, se si pensa che laumento di peso aveva sempre rappresentato leffetto indesiderato piu frequente dei comuni farmaci anti- emicrania. I meccanismi dazione del topiramato sono ancora da chiarire del tutto. Ma il dato certo e che funziona da neuromodulatore - ha proseguito Bussone - e rappresenta un passo avanti perche non tratta i sintomi, ma cura la malattia. Unarma efficace, insomma, ma non per tutti. Viene prescritta dal neurologo, e rimborsata dal Ssn, a pazienti selezionati con 3-4 attacchi di emicrania al mese per almeno tre mesi. Al Besta labbiamo studiata su persone con emicrania sporadica e su malati con attacchi quotidiani - ha concluso Licia Grazzi dellIrccs di via Celoria - E in questi abbiamo osservato un successo del 50- 60%, con la riduzione del numero di crisi, del consumo di analgesici e degli effetti piu invalidanti della patologia. Il 28% delle donne con emicrania gravi perde infatti giorni di lavoro e pianifica le ferie, il 78% non e in grado di assolvere ai suoi doveri, il 43% sperimenta tensioni familiari e sociali, il 23% ha problemi sessuali e il 60% lamenta ansia, depressione e frustrazione. (Opa/Adnkronos Salute)