Autore Topic: PROBLEMATICHE TRA CH E LAVORO  (Letto 5157 volte)

Offline Gabriele85

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PROBLEMATICHE TRA CH E LAVORO
« il: Luglio 28, 2011, 10:14:01 Gio »
Ciao amici, purtroppo le cose vanno sempre allo stesso modo (cioè molto male) ma adesso si aggiunge l'ennesima ed inevitabile problematica questa volta riguardante il lavoro ed i colleghi: premesso che ho la Fortuna di gestirmi come voglio sia come ritardi che come assenze avendo un contratto di servizio come "consulente esterno" sia come ossigeno al seguito ecc. da un po' di tempo a questa parte ho crisi giornaliere da una ad un max di tre o anche cinque e quasi tutte come sempre le riesco a tenere a bada con l'O2 e fin qua nulla di nuovo. Purtroppo l'ultima volta (non è la prima) mi è capitato di fronte ad una crisi particolarmente killer che l'O2 NON abbia funzionato e la stessa ha avuto una durata complessiva di oltre due ore. I miei colleghi sono più o meno al corrente del problema ma in maniera NON approfondita e sentendomi piangere ed urlare disperato chiuso in una stanza sono intervenuti chiedendomi se c'era bisogno di aiuto o se era necessario il 118.  Io chiaramente in preda al dolore disumano non  potevo rispondere e continuiavo a piangere. Adesso il problema sostanzialmente è questo: io ho loro spiegato cos'è questa malattia, come "funziona" per abortire gli attacchi ecc ecc. ma uno di loro a tutti i costi ritiene per un discorso di "sicurezza" e anche  per "non correre rischi" che nel caso si ripresenti una tale situazione di dover chiamare il 118 se dopo aver provato ad avvisare telefonicamente mio padre non dovesse rispondere. Sia io che i miei famigliari siamo assolutamente CONTRARI a questa linea perchè l'ambulanza NON può fare nulla quando uno è sotto attacco se non portarmi al più vicino PRonto Soccorso dove ovviamente la CH nemmeno sanno cosa sia e dove sicuramente mi prenderebbero per un tossicomane. Io ho spiegatro ma questa persona NON vuole capire, come posso fare?

Offline ulisse741

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Re: PROBLEMATICHE TRA CH E LAVORO
« Risposta #1 il: Luglio 28, 2011, 10:23:02 Gio »
digli di farsi i cazzi suoi... a muso duro!

capisco che la CH è difficile anche per chi ci sta accanto e in qualche modo "ci deve gestire", ma NON possiamo lasciare che il panico di altri ci condizioni sopratutto nei momenti di dolore.

Giordano

Giordano Bottelli
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Offline siciliano

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Re: PROBLEMATICHE TRA CH E LAVORO
« Risposta #2 il: Luglio 28, 2011, 10:48:35 Gio »
Nessuno può obbligarti ad andare in pronto soccorso, nessuna legge lo permette.
Nessun problema di sicurezza, nessun rischio o responsabilita per il datore di lavoro.
Insomma NESSUN problema.
Fai una dichiarazione personale, o se riesci falla fare dal tuo medico, dove descrivi la malattie e le cure. Il tuo datore di lavoro deve obbligatoriamente attenersi a quanto dichiarato.

alessandro
Alessandro Anelli
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Offline Gabriele85

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Re: PROBLEMATICHE TRA CH E LAVORO
« Risposta #3 il: Luglio 28, 2011, 11:00:47 Gio »
Grazie a tutti!

Il problema sostanziale di un collega, la domanda che si pone (e da una parte lo capisco) è: se io rimango da solo con questa persona che soffre ed ha atteggiamenti "autolesionisti" ed è l'orario di uscita, lo chiamo e non è in grado di rispondere, posso andarmene e lasciarlo lì? No! Perchè altrimenti rischio l'omissione di soccorso se questo sviene (facendo le corna) oppure perde i sensi. Allora avverto telefonicamente i famigliari e se questi non sono reperibili ALLORA chiamo l'ambulanza. Ma tutti noi sappiamo che le cose al PS vanno diversamente per chi soffre di CH, in parole povere non possono fare un cacchio e non ci capiscono una cippa!  :)

Offline Gabriele85

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Re: PROBLEMATICHE TRA CH E LAVORO
« Risposta #4 il: Luglio 28, 2011, 11:25:12 Gio »
Comunque riallanciandomi a quello che ha scritto siciliano poco sopra mi è venuta in mente una cosa: ipotizzando che questa persona sia impossibilitata dal non chiamare il 118 per i motivi spiegati nel post precendente, se io mi faccio fare una dichiarazione dal medico curante o (meglio) dal neurologo che mi ha in cura dove spiega nel dettaglio le peculiarità della mia CH, i farmaci assunti ecc e dove SOTTOLINEA in maniera esplicita che anche caso di crisi acuta lasciata sfogare la persona NON deve essere trasferita al più vicino PS per sua volontà e perchè assolutamente inutile secondo voi sarebbe opportuno farla? Avrebbe una valenza? Così almeno il 118 non mi romperebbe le scatole, viene, aspetta  e va via (perchè intanto non c'è altro da fare) e almeno il mio collega è "esente da ogni forma di responsabilità" e può stare  tranquillo.

Offline reno

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Re: PROBLEMATICHE TRA CH E LAVORO
« Risposta #5 il: Luglio 28, 2011, 12:08:59 Gio »
digli di farsi i cazzi suoi... a muso duro!

capisco che la CH è difficile anche per chi ci sta accanto e in qualche modo "ci deve gestire", ma NON possiamo lasciare che il panico di altri ci condizioni sopratutto nei momenti di dolore.

Giordano
e se non capisce mandalo a fare in c.....
saluti reno ;)
P.S. e aggiungo: proprio in quei momenti è il caso che non rompesse i c.....
stampa questo post e mettilo sulla scrivania del tuo collega

Offline siciliano

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Re: PROBLEMATICHE TRA CH E LAVORO
« Risposta #6 il: Luglio 28, 2011, 12:23:10 Gio »
Comunque riallanciandomi a quello che ha scritto siciliano poco sopra mi è venuta in mente una cosa: ipotizzando che questa persona sia impossibilitata dal non chiamare il 118 per i motivi spiegati nel post precendente, se io mi faccio fare una dichiarazione dal medico curante o (meglio) dal neurologo che mi ha in cura dove spiega nel dettaglio le peculiarità della mia CH, i farmaci assunti ecc e dove SOTTOLINEA in maniera esplicita che anche caso di crisi acuta lasciata sfogare la persona NON deve essere trasferita al più vicino PS per sua volontà e perchè assolutamente inutile secondo voi sarebbe opportuno farla? Avrebbe una valenza? Così almeno il 118 non mi romperebbe le scatole, viene, aspetta  e va via (perchè intanto non c'è altro da fare) e almeno il mio collega è "esente da ogni forma di responsabilità" e può stare  tranquillo.

A parte che le responsabilità sono del datore di lavoro e non del collega penso che sarebbe cosa ottima
Alessandro Anelli
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Offline Gabriele85

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Re: PROBLEMATICHE TRA CH E LAVORO
« Risposta #7 il: Luglio 28, 2011, 13:11:03 Gio »
Penso proprio di farlo comunque sia sono convinto di riuscire a risolvere questa ennesima grana e speriamo bene

 :(


Offline lonelywolf

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Re: PROBLEMATICHE TRA CH E LAVORO
« Risposta #8 il: Luglio 28, 2011, 17:40:27 Gio »
Gabriele mi spiace molto che oltre ai casini della CH tu debba sopportare anche quelli del collega rompipalle.
Non è che per caso tutti sti scrupoli se li fa perchè informandosi ha trovato che la CH è anche definita come mal di testa da suicidio, e per questo motivo non vuole lasciarti solo in ufficio quando se ne sono andati tutti?

massimo
Come può uno scoglio, arginare il mare  ......

Offline Gabriele85

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Re: PROBLEMATICHE TRA CH E LAVORO
« Risposta #9 il: Luglio 28, 2011, 21:35:17 Gio »

Gabriele mi spiace molto che oltre ai casini della CH tu debba sopportare anche quelli del collega rompipalle.
Non è che per caso tutti sti scrupoli se li fa perchè informandosi ha trovato che la CH è anche definita come mal di testa da suicidio, e per questo motivo non vuole lasciarti solo in ufficio quando se ne sono andati tutti?

massimo


Eh eh Massimo conviene prenderla sul ridere forse è meglio!!! Purtroppo lui è CONVINTO di fare una cortesia nei miei confronti ma in realtà NON è così anzi ...

Offline Gabriele85

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Re: PROBLEMATICHE TRA CH E LAVORO
« Risposta #10 il: Luglio 29, 2011, 08:35:38 Ven »
Forse una buona notizia (tra le tante negative): credo di essere riuscito a far capire al ragazzo che non è necessario fare del casino e chiamare il 118 quando una persona è sotto crisi , dopo aver lui consegnato il foglio informativo sulla CH dove spiega le cose che sappiamo a memoria (il sofferente durante l'attacco va lasciato solo, cos'è la ch ecc) . Alleluja!!!

 :)

Offline siciliano

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Re: PROBLEMATICHE TRA CH E LAVORO
« Risposta #11 il: Luglio 29, 2011, 12:11:15 Ven »
sperem   ;D ;D ;D
Alessandro Anelli
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Offline lonelywolf

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Re: PROBLEMATICHE TRA CH E LAVORO
« Risposta #12 il: Luglio 29, 2011, 12:41:56 Ven »
Forse una buona notizia (tra le tante negative): credo di essere riuscito a far capire al ragazzo che non è necessario fare del casino e chiamare il 118 quando una persona è sotto crisi , dopo aver lui consegnato il foglio informativo sulla CH dove spiega le cose che sappiamo a memoria (il sofferente durante l'attacco va lasciato solo, cos'è la ch ecc) . Alleluja!!!

 :)

YEAHHHH  :D
Come può uno scoglio, arginare il mare  ......