Salve a tutti, rieccomi qui dopo due anni di pace (in genere il grappolo era puntuale ogni 3 , stavolta mi ha gabbata)
Questa volta avevo deciso di tentare senza Deltacortene, il sol pensiero di quel sapore in bocca e degli occhi allampanati e della fame cosmica, mi facevano divincolare dal terrore, ma dopo due giorni di grappoli ogni due ore ho desistito ed eccomi qui a 50mg/die . Come contorno abbiamo Ossigeno, RedBull, cubetti di ghiaccio...tutto a posto , come mi avete sempre egregiamente suggerito e bene o male vado avanti. A parte qualche notte che per estrema stanchezza non riesco ad alzarmi in tempo e mi lascio portar via dall'atrocità (presenti quegli attacchi quando sembra che una mano ti stia frantumando le meningi? che senti addirittura il rumore pulsante del cervello? ecco appunto...)
Comunque, quando riesco a gestire in tempo , ho provato a mettere in pratica una tecnica di respirazione che ci ha insegnato un bravissimo psicologo e psicoterapeuta (Dott Roberto Dalpozzo) durante un corso di aggiornamento per infermieri su come accompagnare il pz alla morte e devo dire che da ottimi risultati (sempre ovviamente se attuato nel prodromo dell'attacco ).
E' importante sistemarsi in un luogo comodo, appoggiando la schiena e se possibile concentrandosi sulla parte dolorante inspirando col naso fino al massimo della capacità polmonare , lentamente, meglio ad occhi chiusi o al buio poi espirare fino a svuotare completamente , esagerando anche un pò sul diaframma , cercando se possibile, di associare l'espirazione a un pensiero di allontanamento del fatto spiacevole da sè .
Io sono riuscita a fare abortire le crisi diverse volte in questo modo, continuo a respirare finchè il dolore si fa piccolo poi sparisce, consapevole che si tratta solo di un palliativo in più... però tutto quello di non farmacologico che si può mettere in pratica è oro colato e faccio tesoro anche di questo.
Un caro saluto a tutti