Ciao Loko, finalmente qualcuno alimenta l'oggetto del post
Vedi, io non credo che NECESSARIAMENTE la Ch sia associata ad un trauma. Io ho raccontato e voluto condividere con tutti, un lavoro che ho portato avanti per anni e che ho affrontato non con leggerezza, ma con una grande attenzione.
Tra le righe infatti puoi trovare, ribadito in più passaggi, che in questo lavoro, non ho tovato questo denominatore comune in TUTTI, ma in MOLTI grappolati. Una percentuale più che significativa che supera almeno il 70% degli intervistati.
Io penso, e la comunità scientifica ci sta indagando sopra (quindi non la trovo una ipotesi così strampalata), che in soggetti in cui vi sia una familiarità, una predisposizione genetica, una labilità di fondo (nel sistema neuro-endocrino) possa insediarsi la Ch a casusa di un trauma o un eccesso di stressor che poi genera trauma.
Quando parlo di trauma, non intendo il trauma cranico, ma un trauma psicologico, psichico;un trauma che colpisce aspettti emozionali, emotivi, sensitivi, e che pertanto appartiene a quella parte del ns cervello che è prioritaria rispetto alla corteccia frontale e che ne è radicata nel cervello primordiale "Il sistema limbico" costituito da (amigdale, ippocampo, ipotalamo, talamo, ecc).
Questa è la parte del cervello che hanno tutti gli animali, rettili compresi, che invece sono privi della corteggia frontale ove si è evoluto il ragionamento , la logica, il pensiero conscio.
Le ricerche scientifiche più evolute infatti hanno dimostrato che durante un attacco c'è una iperattività ipotalamica, non un ipertrofia. Non c'è un ingrossamento dell'ipotalamo, (una anomalia fisica, una caratteristica fisica anormale)ma un malfunzionamento temporaneo! Come un attacco di panico, che se ricordata l'origine (della paura che l'ha generato) e metabolizzato consciamente, viene eliminato e spento dall'attività della corteccia frontale; dal pensiero, dal ragionamento, che poi vanno a pacare l''agitazione elettrica che ha generato l'amigdala ove risiede la memoria associativa che ogniuno dei 5 sensi ha percepito durante l'evento in cui si è generata la paura stessa.
Considerate le caratteristiche della CH e la soggettività dell'essere umano in questi aspetti (se il funzionamento del fegato o del pancreas e poco soggettivo e molto più meccanico, quello delle emozioni e del sentimento sono estremamente soggettive e funzione delle esperienze di vita avute e della programmazione della corteccia frontale ricevuta) ci stanno anche queste altre due possibilità:
1)L'eccezione che conferma la regola (la medicina non è matematica)
2)Oppure talune persone possono anche non esserne consapevoli non aver ancora riconosciuto momenti della propria vita che sono stati vissuti in termini traumatici. Questo avviene anche per banali processi di difesa.
Sai quanti bambini subiscono violentissimi traumi di cui non si ricordano più durante lo scorrere della loro vita e che poi invece (per enne motivi) realizzano e ne acquisiscono consapevolezza a 40,50 o 60 anni? La stessa inconsapevolezza dei traumi avviene anche quando un bambino è nei suoi primi tre anni di vita; lui non si rende conto, non capisce quello che gli sta succedendo (quindi non lo ricordeà nemmeno), ma le emozioni che prova un cucciolo di un anno, sono le stesse che prova un adulto:la paura, la rabbia, la solitudine, il terrore, l'amore, l'affetto, la sicurezza, la serenità;lui le vive, anche se ancora non le conosce, ed hanno un influenza su quella che sarà la memoria del corretto funzionamento del suo sistema limbico.
Lo shock si è anche già dimostrato che agisce sulla Ch e spesso arrestando un attacco o un grappolo.
Empaticamente ne capisco anche bene il motivo visto che lìho sperimentato più volte.
Questa logica spiegherebbe anche perchè ( MA NON SEMPRE)) arrivati a una certa età la ch svanisce; dopo l'andro e la menopausa il sistema neuroendocrino subisce uno shock naturale. (conosco di qualche grappolato che ha 70 anni, ma sono ecceszioni che si contano sulle dita)
non cito il post solo x nn allungare inutilmente la pagina, ma a beneficio di chiarezza mi sto riferendo al post iniziale di skianta...
nn necessariamente la ch è associabile ad un trauma, quantomeno psichico, e io ne posso essere la prova vivente...
forunatamente non ho avuto nessuno dei problemi da te citati (anche se nn ne escludo a priori altri), ma cmq sono un grappolato, ad sordio cronico, che ora sta trovando forse un po' di pace con il verapamil...
tt questo nn vuole essere a scopo di critica, anche perché capisco soprattutto il bisogno di dare una specie di senso alla nostra malattia, ma penso che il discorso rauma possa essere al massimo un surplus, e nn una causa vera e propria...