Forse qualcuno crede di soffrire di CH e non ne soffre. Ne parla e si capisce che non la conosce
Credo che nessuno quì voglia fare la gara a chi soffre di più o a chi soffre di meno.
La Ch come molte patologie però può essere, di fatto, più grave e meno grave; gestibile o ingestibile.
Chi dice che gli attacchi di Ch sono tutti uguali forse soffre ci cefalea vasomotoria, non di CH
Se volessi essere perfezionista nella definizione della CH, io direi proprio tutto il contrario, la Ch è così viva e così dinamica che si potrebbe arrivare a dire che non ci sono quasi mai due attacchi identici uno all'altro. Il dolore è vivo, pulsa, brucia, aumenta, diminuisce, si sposta, può essere più o meno intenso, più o meno sopportabile.
Caratteristica della Ch sono due aspetti particolari:
1)L'attacco tende a nascere con un preavviso (non di dolore), ma di disagio e di stranimento; poi comincia a vivere e a farsi sentire il dolore. In pochi minuti aumenta progressivamente, raggiunge un acume che mantiene per un certo tempo e poi comincia a diminuire fino a staccarsi (diminuisce velocemente ma più lentamente di quanto ci ha impiegato a salire.
L'acume che si raggiunge in un attacco (ovvero il massimo dolore di quell'attacco) può essere variabie e anche di molto. Può essere un dolore che quasi si sopporta, un dolore fortissimo, un dolore insopportabile, un dolore che ti fa perdere la ragione portandoti anche all'autolesionismo (vedi chi sbatte la testa contro il muro) o un dolore che ti fa implorare di morire per liberartene.
2)Durante il periodo di un grappolo, in un episodico, di solito i primi attacchi raggiungono un acume medio basso, per poi aumentare progressivamente nel tempo fino a una soglia altissima, raggiunta la quale gli attacchi diventano mano mano meno cattivi e scemano via alla fine del grappolo.
In questo andamento macroscopico della caratteristica della CH episodica, naturalmente entrano in gioco tutta una serie di sfumature connesse e legate alla soggettività delle persone.
La Ch pertanto ha eccome attacchi diversi uno dall'altro attacchi più forti e meno forti anche sempre nel corso della vita e dello sfogo del grappolo stesso.
Quà non si tratta di suddividere i sofferenti in due gruppi, no assolutamente no, si tratta però di raccontare la CH per quello che è. Non è vero che si soffre sempre alla stessa maniera. Io in anni e anni di CH l'ho provata episodica e cronica e in entrambe le situazioni avevo attacchi più sopportabili o tremendamente insopportabili; Attacchi in cui eri disattivato ed in grossissima difficolta a fare qualsiasi cosa, ma in cui potevi ancora ragionare o guidare o parlare (anche se con grave dolore, sofferenzae, difficoltà ecc) e attacchi che ti invalidavano al 100% in cui non ero nemmeno in grado di ascoltare qualcuno che parlava, non ero in grado di ragionare e usare la mente perchè tutto me stesso era assorbito e completamente drammatizzato in dolore dolore dolore e solo dolore atroce.
Infine ci sono grappolati episodici che vivono sofferenze diverse. C'è chi ha un grappolo di un mese ogni tre anni e c'è chi ha due grappoli all'anno di tre mesi ciascuno. E' la stessa sofferenza ?
Così come ci sono cronici che hanno uno due attacchi a giorni alterni tutto l'anno cronici con sei attacchi al giorno tutti i giorni, cronici con 12 attacchi al giorno ove l'alterazione della pressione endocranica ed oculare gli fa scoppiare e perdere l'occhio, cronici con attacchi pluriquotidiani che gli generano travasi di siero ematico nelle palpebre facendogliele gonfiare come se fossero stati morsi da una vespa e cronici che arrivano ad avere continue microemmorragie celebrali a causa del cedimento dei vasi con le relative conseguenze. Questi cronici sono tutti uguali ed anno la stessa sofferenza.
E' quindi proprio un errore quello di pensare che i grappolati siano tutti uguali e soffrano tutti allo stesso modo.
Per concludere è comprensibile anche che tanti non capiscano, perchè certe sensibilità normalmente le sviluppa solo chi ha provato il peggio in quanto fa parte del funzionamento della nostra mente e dell'essere umano.