Autore Topic: tra un grappolo e l'altro  (Letto 10330 volte)

Offline mario

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tra un grappolo e l'altro
« il: Aprile 20, 2010, 20:13:16 Mar »
Scusate,ma le mie ricerche di lavori scientifici su event. tentativi farmacologici di allungamento dell'intervallo libero tra un grappolo e il successivo rimangono infruttuosi. Qualcuno ha mai trovato qualcosa? In attesa di qualche riscontro vi propongo un estratto che forse può interessare(è un inglese facile,scusate ma non ho il tempo di tradurre)specie l'accenno all'apnea notturna.

 
Cluster headaches tend to occur during specific sleep stages and have been associated with several sleep disorders, including narcolepsy, insomnia, and sleep apnea.
Sleep apnea, a disorder in which a person stops breathing during the night, perhaps hundreds of times, is of particular interest. Studies have reported sleep apnea in 30 - 80% of patients with cluster headaches. One study suggested that in some people apneas may trigger cluster headache during the first few hours of sleep, making patients susceptible to follow-up attacks during the following midday to afternoon periods. Treating patients who have both disorders with a device called CPAP, which opens the airways, may help improve both conditions. [See In-Depth Report #65: Sleep apnea.]
The following conditions and substances might trigger cluster attacks:
•   Alcohol
•   High altitudes (trekking, air travel)
•   Bright light (including sunlight)
•   Exertion
•   Heat (hot weather, hot baths)
•   Foods high in nitrites (such as bacon and preserved meats)
•   Certain medications (including those that cause blood vessel dilation, such as nitroglycerin, and various blood pressure medications)
•   Cocaine
Triggers usually have an effect only during active cluster cycles. When the disorder is in remission, such People with episodic cluster headaches tend to have low sexual appetites and impaired verbal memory and are more likely to suffer from anxiety. According to one study, nearly a quarter of patients with cluster headaches met the criteria for having anxiety disorders. Furthermore, the anxiety disorders occurred more frequently within the year before the onset of their cluster headaches. (None of these patients had depression or abused alcohol or drugs.) Some studies suggest that the biologic abnormalities in the hypothalamus of the brain that are associated with episodic cluster headaches may also contribute to these emotional and mental difficulties. triggers rarely set off the headaches.
Siamo anche dei mollacchioni sessuali......


Mario Boldrin
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Offline mike1973

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Re: tra un grappolo e l'altro
« Risposta #1 il: Aprile 20, 2010, 22:35:15 Mar »
cefalea a grappolo tendono a verificarsi durante le fasi del sonno specifici e sono stati associati a disturbi del sonno, tra cui la narcolessia, insonnia e apnea del sonno.
centinaia di apnea del sonno, un disturbo in cui una persona smette di respirare durante la notte, forse di volte, è di particolare interesse. Studi hanno riportato apnea del sonno nel 30 - 80% dei pazienti con cefalea a grappolo. Uno studio ha suggerito che in alcune persone può provocare apnee cefalea a grappolo durante le prime ore di sonno, rendendo i pazienti suscettibili ad attacchi di follow-up durante il mezzogiorno successivo ai periodi di pomeriggio. Trattamento di pazienti che hanno entrambi i disturbi con un dispositivo chiamato CPAP, che apre le vie respiratorie, possono contribuire a migliorare sia le condizioni. [Cfr. In-Depth Report # 65: apnea nel sonno.]
Le seguenti condizioni e le sostanze possono scatenare attacchi di cluster:
• Alcol
• alta quota (trekking, viaggi aerei)
• Bright Light (compresi luce del sole)
• Sforzo
• Il calore (caldo, bagni caldi)
• I cibi ricchi in nitriti (come la pancetta e la carne conservata)
• Alcuni farmaci (compresi quelli che causano la dilatazione dei vasi sanguigni, come la nitroglicerina, e vari farmaci la pressione arteriosa)
• Cocaina
Trigger di solito hanno un effetto solo durante i cicli di cluster attivo. Quando la malattia è in remissione, queste persone con cefalea a grappolo episodica tendono ad avere bassi appetiti sessuali e la compromissione della memoria verbale e hanno maggiori probabilità di soffrire di ansia. Secondo uno studio, quasi un quarto dei pazienti con cefalea a grappolo soddisfatto i criteri per avere disturbi d'ansia. Inoltre, i disturbi d'ansia si sono verificati più frequentemente entro l'anno prima della comparsa del mal di testa a grappolo. (Nessuno di questi pazienti avevano abusato di depressione o di alcol o droghe.) Alcuni studi suggeriscono che le anomalie biologiche nell'ipotalamo del cervello che sono associati con cefalea a grappolo episodica può anche contribuire a queste difficoltà emotive e mentali. trigger raramente partì il mal di testa.

Offline siciliano

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Re: tra un grappolo e l'altro
« Risposta #2 il: Aprile 21, 2010, 11:02:22 Mer »
ma ...molto discutibile.....
l'associazione a disturbi del sonno non è certezza, anzi
tra i trigger poi non sono d'accordo con: sforzo, luce, cibi e cocaina
è una vera balla invece quando parla di bassi appetiti sessuali durante la remissione ed ansia.
Concordo invece su anomalie biologiche dell'ipotalamo
Alessandro Anelli
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Offline Marte71

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Re: tra un grappolo e l'altro
« Risposta #3 il: Aprile 21, 2010, 11:38:09 Mer »
ma ...molto discutibile.....
l'associazione a disturbi del sonno non è certezza, anzi
tra i trigger poi non sono d'accordo con: sforzo, luce, cibi e cocaina
è una vera balla invece quando parla di bassi appetiti sessuali durante la remissione ed ansia.
Concordo invece su anomalie biologiche dell'ipotalamo
anche secondo me i disturbi del sonno poco hanno a che vedere. troppa gente ne soffre per altro.


La sindrome delle apnee morfeiche ostruttive
Inquadramento diagnostico e risvolti neuropsicologici.
La Sindrome delle Apnee morfeiche Ostruttive (OSA) prevale nettamente nel sesso maschile (82% dei casi), mentre nelle donne si presenta quasi esclusivamente dopo la menopausa. In età fertile infatti le donne sono protette da maggiori livelli di progesterone, che stimola il respiro e agisce quindi come fattore di protezione fino al suo calo nella menopausa. Anche per questo motivo la prevalenza dell’OSA aumenta con l’aumentare dell’età: prima dei 65 anni è pari al 5% mentre dopo i 65 anni la percentuale sale al 25%. Il testosterone, tipico del sesso maschile, agisce invece come un destabilizzatore della respirazione durante il sonno.

I sintomi clinici più frequentemente osservabili sono: russamento, eccessiva sonnolenza diurna, soffocamento ed affanni notturni, ed ovviamente apnee. Il russamento può essere estremamente forte, una caratteristica tipica dei pazienti OSA è l’alternanza tra forte russamento ed episodi di silenzio, della tipica durata di 20-30 secondi. Spesso le lamentele circa il russamento precedono quelle che riguardano la sonnolenza diurna e l’intensità aumenta con l’aumentare del peso e l’assunzione di alcol.

Circa la metà dei pazienti OSA riporta movimenti anormali nel sonno; usualmente il sonno del paziente con OSA viene descritto come agitatissimo. Alla ripresa della ventilazione, il soggetto OSA spesso si sbraccia, scalcia e si rotola nel letto. Una sensazione di dispnea che interrompe il sonno è riportata in una percentuale di pazienti compresa tra il 18% ed il 31%. Durante gli episodi di ostruzione delle vie aeree superiori, gli sforzi inspiratori si fanno progressivamente più vigorosi, la pressione intratoracica oscilla con un aumento del ritorno venoso. Nicturia ed enuresi notturna sono sintomi relativamente comuni nei pazienti con OSA. I soggetti con apnee ostruttive nel sonno urinano spesso, (una media di 3-4 volte per notte), ciò è dipeso, verosimilmente, dall’aumento dell’ormone natriuretico.

Circa il 74% dei pazienti riporta secchezza della bocca e bisogno di bere acqua  durante la notte e al mattino.

Per quanto riguarda i sintomi diurni, la sonnolenza diurna e la stanchezza sono i sintomi più frequentemente riportati dai pazienti con OSA.

Oltre all’importante quadro sintomatologico qui sopra descritto, è importante sottolineare che la Sindrome delle Apnee morfeiche Ostruttive causa una importante compromissione di alcune funzioni neuropsicologiche. Diversi studi presenti in letteratura evidenziano, infatti una compromissione a carico del sistema attentivo, delle funzioni esecutive e delle funzioni mestiche.

La ricerca sull’origine di tali deficit ha dato vita ad opinioni contrastanti: alcuni autori li ritengono correlati all’eccessiva sonnolenza diurna dovuta al sonno frammentato derivante dalle apnee altri pensano che essi siano legati all’ipossia notturna Oggi però si ritiene che entrambi i fattori contribuiscano all’insorgenza delle disfunzioni cognitive nei pazienti con apnee ostruttive nel sonno.

Diversi studi hanno inoltre dimostrato come la Sindrome delle Apnee Ostruttive incida nella qualità della vita del soggetto che ne soffre.

Recentemente sembra si sia evidenziata anche una correlazione tra disturbi dell’umore e Sindrome delle Apnee Ostruttive, dati epidemiologici evidenziano infatti, come il 90% dei soggetti che presentano depressione maggiore manifestano anche disturbi del sonno.

Alla luce di quanto espresso in questo articolo, sottolineo l’importanza di rivolgersi ad uno specialista per diagnosticare l’eventuale presenza di Apnee Ostruttive. Esistono strumenti sempre più all’avanguardia che permettono, anche in una sola notte di stabilire, se si soffre o meno di apnee ostruttive. Il trattamento è, nella maggior parte dei casi di tipo meccanico, si ricorre ad un apparecchio, chiamato CPAP, una maschera che permette l’insufflazione di pressione positiva nelle vie aeree. La CPAP migliora i sintomi neurocomportamentali, la sonnolenza diurna e la pressione del sangue nei pazienti con OSAS moderate o severe.

La Sindrome delle Apnee Ostruttive è una patologia da non sottovalutare, non solo per i risvolti cardio-cerebro-vascolari che determina, ma anche per la compromissione delle funzioni neuropsicologiche che il paziente si trova ad affrontare, spesso ignorandone la vera causa.

Bibliografia:
Coccagna G., Il sonno e i suoi disturbi. Piccin, 2000
Bardwell W.A., Ancoli-Israel S., Berry C.C., Dimsdale J.E., Neuropsychological effects of one-week CPAP treatment in patients with OSAS: A placebo-controlled study. Psychosom. Med., 63: 579-584, 2001
B´dard M.A., Montplaisir J., Malo J., Richer F., Rouleau I., Persistent neuropsychological deficits and vigilance impairment in sleep apnea syndrome after treatment with continuous positive airway pressure (CPAP). J. Clin. Exp. Neuropsychol., 15:330-341, 1993
Chokroverty S., I disturbi del sonno. Fisiologia del sonno, diagnostica neurofisiologica, clinica. Time Science International Medical Publisher

Offline cometa

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Re: tra un grappolo e l'altro
« Risposta #4 il: Aprile 21, 2010, 11:55:00 Mer »
Se l'ipotalamo controlla i ritmi circadiani, fra questi ci sono anche i cicli sonno veglia...
Probabilmente le cose sono correlate ma tutto ciò ipotizzando un solo tipo di ch...
Secondo me, che non son nessuno, il dolore è la sintomatologia di una serie di disturbi, probabilmente tutti collegati ma non è detto che il mio sia uguale a quello di tutti...
così si spiegano anche le tante differenze tra noi.
Oltretutto in grappolo i ns nervi sensitivi cranici sono così irritati che alcuni trigger hanno effetto inverso, cioè causano l'attacco partendo dalla periferia.
Quello che mi piacerebbe indagare è il meccanismo del dolore perché a volte ho crisi senza dolore, curiose, quasi piacevoli perché mi permettono di osservare con calma le modifiche che si creano (gonfiore della parte, formicolii vari...) e che mi lasciano un sacco di interrogativi.
Mi piacerebbe sapere se altri, nei periodi di remissione, sentono il battito cardiaco in bocca (io non ho mai bisogno di sentirlo sul polso) le narici sono costantemente libere o una a turno è parzialmente chiusa e quando fanno il turno si sente il passaggio di liquidi all'interno dal cranio.



Offline joselita

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Re: tra un grappolo e l'altro
« Risposta #5 il: Aprile 21, 2010, 22:22:59 Mer »
Mia madre soffre di apnee notturne circa 300 per notte è sotto ossigeno per tutta la notte,ma niente ch o un semplice mal di testa.ciao ciao
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Offline Silviazec

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Re: tra un grappolo e l'altro
« Risposta #6 il: Aprile 22, 2010, 12:03:58 Gio »
Anche mio papà nell'ultimo grappolo di novembre ha sofferto per la prima volta di apnee notturne, verosimilmente potrebbero essere correlate all'elevato consumo di O2 che faceva durante quelle notti. E' l'unica differenza rispetto alle notti "normali" in cui non aveva attacchi. Ma forse è solo la CH che crea le apnee...mah! Sta di fatto che le ha avute anche lui.
If I could stay... Then the night would give you up
Stay...then the day would keep its trust Stay...with the demons you drowned
Stay...with the spirit I found
Stay...and the night would be enough

Offline Marte71

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Re: tra un grappolo e l'altro
« Risposta #7 il: Aprile 22, 2010, 12:30:34 Gio »
Anche mio papà nell'ultimo grappolo di novembre ha sofferto per la prima volta di apnee notturne, verosimilmente potrebbero essere correlate all'elevato consumo di O2 che faceva durante quelle notti. E' l'unica differenza rispetto alle notti "normali" in cui non aveva attacchi. Ma forse è solo la CH che crea le apnee...mah! Sta di fatto che le ha avute anche lui.

mio padre russa da che ho memoria come un contrabbasso ;D ma di apnee, per fortuna, per ora nulla.

Offline lycos

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Re: tra un grappolo e l'altro
« Risposta #8 il: Maggio 12, 2010, 01:05:37 Mer »



pensate che fino a poco tempo fa non sapevo neanche  che queste paralisi notturne di cui soffro avessero un nome rilevante in campo medico. Sono esperienze davvero molto brutte, parlo per me, non tanto perche non si respira piu (per davvero!!), ma perche si ripete sistematicamente la stessa spiacevole situazione: improvvisamente ti svegli e sai di stare a letto,  lo riconosci, lo sai, vuoi alzarti, muoverti, urlare, spingerti verso il bordo del letto sperando di cadere e di svegliarti, eppure niente. Ti senti schiacciato al suolo, senza respiro, in uno spicchio sottilissimo tra il sonno e la veglia e  ogni volta aspetti e preghi che arrivi quel maledettissimo ennesimo secondo dopo il quale  il tuo cervello si decide a riattivare i circuiti. O meglio, speri che arrivi. Sapete quante volte ho sentito dire che era solo suggestione. Suggestione un ca..o!

Lo dico sinceramente, odio la percezione che ho di questo distacco, distacco tra la mia mente e il mio cervello. 
Anche la ch mette a dura prova, certo, il dolore nella testa e la mente che accompagna il dolore sono, presi insieme, un'esperienza terrificante.  Terrificante perché sono sempre distinti!! Perfino quel gran senso di pace che accompagna il momento successivo ad una crisi di kip alto, la "quiete dopo la tempesta" , qualcosa che personalmente reputo di natura molto chimica o fisiologica (tipo contrappasso del dolore) nulla può al cospetto dell'angoscia che mi assale al sentore di un grappolo che sta arrivando, o si sta allungando, come l'angoscia che mi assale quando sento di morire intrappolato nel mio corpo. E' per questo, almeno per quanto riguarda la ch nel particolare, che cerco di lavorare affinché mi stia loontano proprio questo senso di angoscia. Perché mi si appiccica addosso..e non lo sopporto

Offline BRIZZ

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Re: tra un grappolo e l'altro
« Risposta #9 il: Maggio 12, 2010, 09:37:41 Mer »
Ho sempre avuto un ottimo rapporto con il sonno

l'appetito sessuale si mantiene stabile anche durante la remissione (episodico), certo rispetto ai 20 anni.............. ;D :D ;)

i miei trigger sono due: alcol,mi basta sentire l'odore e mi parte l'attacco e il passare da una situazione di stress (lavoro) ad una situazione tranquilla (tornare a casa e sdraiarmi sul divano) mi fa partire l'attacco

Ho sempre piu' l'impressione che questa malattia si muova in maniera diversa a seconda della tipologia del malato.(eta',stile di vita,uso medicinali ecc ecc), pur mantenendo caratteristiche simili

un abbraccio

brizz
Fabrizio Amadio
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Offline lunalafata

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Re: tra un grappolo e l'altro
« Risposta #10 il: Maggio 12, 2010, 15:50:09 Mer »
Non saprei, questi studi sono i benvenuti perchè portano l'attenzione sui meccanismi che regolano la ch e speriamo che un giorno colgano il quid giusto.

Sono scettica riguardo alle apnee notturne, ne soffre buona parte della popolazione, è molto azzardato correlarla invece a una malattia rara come la nostra.
Riguardo agli appetiti sessuali direi che il campione d'analisi era sedato; oserei dire che i sofferenti di ch hanno notoriamente appetiti sessuali al di sopra della media, soprattutto durante il grappolo, forse per questo notano una riduzione dell'appetito fuori dal grappolo, il che però viene valutato sulla loro media alta e non sulla media della popolazione generale, la quale osserva generalmente una riduzione degli appetiti sessuali con l'avanzamento dell'età, ed è assolutamente normale e comuni a tutti.

Idem per la sindrome ansiosa. Sfido chiunque a soffrire di attacchi di dolore terribili, a orario poco definito, che potrebbero insorgere da un momento all'altro mentre si svolgono le attività quotidiane, e per i quali esistono terapie che comunque non annientano definitivamente il problema ma lo posticipano soltanto, sfido chiunque a non essere apprensivo per questo, a non manifestare preoccupazione e insofferenza. Sfido chiunque non riesca a dormire sei ore di fila a notte come ognuno si auspicherebbe, poichè probabilmente un attacco di dolore interromperà il suo sonno, lo sfido ad andare a letto sereno.
La sindrome ansiosa si definisce tale quando i sintomi di apprensione, insofferenza e agitazione psicomotoria si manifestano in assenza di motivi che li giustifichino. Quando invece gli stessi sintomi si manifestano in presenza di ragioni concretamente motivanti si considerano NORMALI reazioni a un problema, che hanno lo scopo di salvaguardarci dal problema stesso e di stimolare il soggetto a mettere in atto azioni utili a risolvere il problema.

Scusate la lungaggine, ma effettivamente mi rattrista ennesimamente riscontrare superficialità nel tentativo di studiare questa patologia. Nessuno si sognerebbe di considerare anomala l'ansia e l'insonnia di un paziente tumorale, unanimemente questa reazione viene (giustamente a mio parere) considerata la normale conseguenza di un grave stress che compromette la serenità quotidiana.
Grazie a tutte le fatine e i folletti dei boschi, noi viviamo una situazione dolorosa ma non degenerativa, questo tuttavia non toglie che quotidianamente siamo sottoposti a uno stress che genererebbe in chiunque uno stato costante di apprensione.

oserei dire anzi che molti di noi, dopo anni, hanno semmai raggiunto un livello di tolleranza al di sopra della media, ovvero hanno meno ansia di quanta un normale soggetto ne avrebbe trovandosi nella medesima situazione all'improvviso. Tant'è vero che credo molti di voi avranno notato che al secondo grappolo gestiscono meglio la loro quotidianità che non al primo.
Questo spiega come sia possibile per i CRONICI vivere la loro serenità nonostante la ch.

Come spesso accade vengono analizzati i dati senza considerarne la tempistica.
generalmente l'ansia viene dopo la ch. Questo dato la rende una conseguenza e non una causa, sottile ma determinante differenza.
L'apnea notturna colpisce una buona percentuale della popolazione (dal 30 all'80%), compresi quindi i malati di ch che ne fanno parte (dal 30 all'80% appunto). I due dati presi singolarmente possono dare adito a interpretazioni sbagliate, mentre nell'insieme ci dicono chiaramente che tra apnee e ch non v'è alcuna correlazione. Sottile ma determinante differenza appunto.

Incubi, risvegli notturni, insonnia, palpitazione e panico notturni sono NORMALI conseguenze del fatto che la ch provoca esattamente risvegli notturni DOLOROSI E INVALIDANTI, compromettendo il ritmo del sonno gravemente. Sarebbe come dire a una persona che stanotte verranno i ladri a rubarle in casa e stupirsi se stanotte avrà qualche difficoltà ad addormentarsi e dormire serenamente.
Fin da bambina vivo il terrore di addormentarmi, ci sono voluti anni di yoga e training autogeno per riuscire a prendere sonno decentemente. Mediamente ho incubi e sogni in cui mi sfasciano in varie maniere la testa, a volte per la paura mi addormento seduta sul divano. Mi sveglia la bestia con attacchi sei notti su sette al primo addormentamento, spesso anche al secondo, spesso anche al terzo, a volte al quarto, a volte a tutti i tentativi di dormire, quasi sempre anche nei pisolini eventuali diurni.
 Sfido chiunque a dichiarare che la mia paura di addormentarmi sia un disturbo immotivato d'ansia.


Scusate lo sfogo.

miao

Lidia Gandellini     OUCH Italia (onlus)
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Offline Marte71

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Re: tra un grappolo e l'altro
« Risposta #11 il: Maggio 12, 2010, 18:02:42 Mer »
cara luna, sono assolutamente d'accordo con te...anzi mi stupisco di come riusciate a non cadere in depressioni, panico ecc. ecc.

a questo proposito, mi permetto di farvi una domanda, se riterrete opportuno rispondere ovviamente.
nessuno di voi ha provato a seguire una psicoterapia da che si è manifestato il grappolo?

Offline ulisse741

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Re: tra un grappolo e l'altro
« Risposta #12 il: Maggio 12, 2010, 19:29:20 Mer »
la nostra fatina parla un sacco, ma è di una chiarezza disarmante!

Marte no ho capito la domanda, vuoi sapere se qualcuno ha seguito una psicoterapia relativa hai problemi generati dalla CH?... o vuoi sapere se all'interno di una psicoterapia (che dura anni solitamente) è capitato di andare in seduta durante un periodo di grappolo o sotto attacco?

Giò

Giordano Bottelli
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Offline Mangon

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Re: tra un grappolo e l'altro
« Risposta #13 il: Maggio 13, 2010, 09:46:50 Gio »
   Sfido chiunque a dichiarare che la mia paura di addormentarmi sia un disturbo immotivato d'ansia.


Scusate lo sfogo.

miao

Non posso che essere daccordo con te.


Io non ho mai pensato di farmi strizzare il cervello da chicchesia!

Offline Marte71

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Re: tra un grappolo e l'altro
« Risposta #14 il: Maggio 13, 2010, 11:59:08 Gio »
la nostra fatina parla un sacco, ma è di una chiarezza disarmante!

Marte no ho capito la domanda, vuoi sapere se qualcuno ha seguito una psicoterapia relativa hai problemi generati dalla CH?... o vuoi sapere se all'interno di una psicoterapia (che dura anni solitamente) è capitato di andare in seduta durante un periodo di grappolo o sotto attacco?

Giò

gio, la prima che hai detto. per due motivi fondamentali, il primo è sostanzialmente ciò che ne deriva, come diceva luna, angoscia, paura, insonnia, e chissà ad alcuni magari anche depressione, perchè non vedi la fine del tunnel, perchè ti senti impossibilitato ad una vita normale. e parlo soprattutto dei cronici. e anche il più forte in un panorama del genere, credo possa aver bisogno di aiuto quantomeno nell'accettazione.
la seconda, e so che molti di voi condividono poco, è perchè alcuni medici e anche di un certo livello, non cialtroni insomma, ritengono questa malattia molto legata alla psiche. alcuni ritengono che torvato il nodo che ha dato inizio al tutto, si potrebbe e sottolieneo potrebbe, risolvere (vedi shock emotivi che portano anche a remissioni di anni).
mi chiedevo quindi, se per uno di questi motivi, qualcuno avesse provato anche questa strada. grazie  :)