ma ...molto discutibile.....
l'associazione a disturbi del sonno non è certezza, anzi
tra i trigger poi non sono d'accordo con: sforzo, luce, cibi e cocaina
è una vera balla invece quando parla di bassi appetiti sessuali durante la remissione ed ansia.
Concordo invece su anomalie biologiche dell'ipotalamo
anche secondo me i disturbi del sonno poco hanno a che vedere. troppa gente ne soffre per altro.
La sindrome delle apnee morfeiche ostruttive
Inquadramento diagnostico e risvolti neuropsicologici.
La Sindrome delle Apnee morfeiche Ostruttive (OSA) prevale nettamente nel sesso maschile (82% dei casi), mentre nelle donne si presenta quasi esclusivamente dopo la menopausa. In età fertile infatti le donne sono protette da maggiori livelli di progesterone, che stimola il respiro e agisce quindi come fattore di protezione fino al suo calo nella menopausa. Anche per questo motivo la prevalenza dell’OSA aumenta con l’aumentare dell’età: prima dei 65 anni è pari al 5% mentre dopo i 65 anni la percentuale sale al 25%. Il testosterone, tipico del sesso maschile, agisce invece come un destabilizzatore della respirazione durante il sonno.
I sintomi clinici più frequentemente osservabili sono: russamento, eccessiva sonnolenza diurna, soffocamento ed affanni notturni, ed ovviamente apnee. Il russamento può essere estremamente forte, una caratteristica tipica dei pazienti OSA è l’alternanza tra forte russamento ed episodi di silenzio, della tipica durata di 20-30 secondi. Spesso le lamentele circa il russamento precedono quelle che riguardano la sonnolenza diurna e l’intensità aumenta con l’aumentare del peso e l’assunzione di alcol.
Circa la metà dei pazienti OSA riporta movimenti anormali nel sonno; usualmente il sonno del paziente con OSA viene descritto come agitatissimo. Alla ripresa della ventilazione, il soggetto OSA spesso si sbraccia, scalcia e si rotola nel letto. Una sensazione di dispnea che interrompe il sonno è riportata in una percentuale di pazienti compresa tra il 18% ed il 31%. Durante gli episodi di ostruzione delle vie aeree superiori, gli sforzi inspiratori si fanno progressivamente più vigorosi, la pressione intratoracica oscilla con un aumento del ritorno venoso. Nicturia ed enuresi notturna sono sintomi relativamente comuni nei pazienti con OSA. I soggetti con apnee ostruttive nel sonno urinano spesso, (una media di 3-4 volte per notte), ciò è dipeso, verosimilmente, dall’aumento dell’ormone natriuretico.
Circa il 74% dei pazienti riporta secchezza della bocca e bisogno di bere acqua durante la notte e al mattino.
Per quanto riguarda i sintomi diurni, la sonnolenza diurna e la stanchezza sono i sintomi più frequentemente riportati dai pazienti con OSA.
Oltre all’importante quadro sintomatologico qui sopra descritto, è importante sottolineare che la Sindrome delle Apnee morfeiche Ostruttive causa una importante compromissione di alcune funzioni neuropsicologiche. Diversi studi presenti in letteratura evidenziano, infatti una compromissione a carico del sistema attentivo, delle funzioni esecutive e delle funzioni mestiche.
La ricerca sull’origine di tali deficit ha dato vita ad opinioni contrastanti: alcuni autori li ritengono correlati all’eccessiva sonnolenza diurna dovuta al sonno frammentato derivante dalle apnee altri pensano che essi siano legati all’ipossia notturna Oggi però si ritiene che entrambi i fattori contribuiscano all’insorgenza delle disfunzioni cognitive nei pazienti con apnee ostruttive nel sonno.
Diversi studi hanno inoltre dimostrato come la Sindrome delle Apnee Ostruttive incida nella qualità della vita del soggetto che ne soffre.
Recentemente sembra si sia evidenziata anche una correlazione tra disturbi dell’umore e Sindrome delle Apnee Ostruttive, dati epidemiologici evidenziano infatti, come il 90% dei soggetti che presentano depressione maggiore manifestano anche disturbi del sonno.
Alla luce di quanto espresso in questo articolo, sottolineo l’importanza di rivolgersi ad uno specialista per diagnosticare l’eventuale presenza di Apnee Ostruttive. Esistono strumenti sempre più all’avanguardia che permettono, anche in una sola notte di stabilire, se si soffre o meno di apnee ostruttive. Il trattamento è, nella maggior parte dei casi di tipo meccanico, si ricorre ad un apparecchio, chiamato CPAP, una maschera che permette l’insufflazione di pressione positiva nelle vie aeree. La CPAP migliora i sintomi neurocomportamentali, la sonnolenza diurna e la pressione del sangue nei pazienti con OSAS moderate o severe.
La Sindrome delle Apnee Ostruttive è una patologia da non sottovalutare, non solo per i risvolti cardio-cerebro-vascolari che determina, ma anche per la compromissione delle funzioni neuropsicologiche che il paziente si trova ad affrontare, spesso ignorandone la vera causa.
Bibliografia:
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