Grazie Nimisia dello spunto interessante che ci offri,
credo che in effetti il dilemma psico-fisio sia tra i più affrontati per chi soffre di ch e vorrebbe sapere tanto tanto cosa l'ha causata e per chi invece tenta di creare/scoprire/validare una cura che funzioni.
Per me personalmente il dilemma assume una chiave di lettura trasversale, poichè non riesco realmente a trovare il punto di confine tra psico e fisio. Le vedo entrambe miscelate in un caffelatte che crea la mia persona ogni giorno in un equilibrio che mi sorprende e che mi concedo di non comprendere fino in fondo.
La medicina è distante anni luce dal comprendere tutti i perchè della fisiologia umana, così la psicologia è lontana anni luce dal comprendere tutti i perchè dell'animo umano. Ma in fondo animo e corpo non sono analizzabili unilateralmente mai.
Come ognuno di noi non so quale sia la causa della ch e vorrei tanto saperlo.
Anch'io come Sten diffido di chi crede di aver trovato la soluzione, ma mi affido alla loro opinione dandogli sempre una possibilità di essere quella giusta, quella che mi cambierà la vita.
Tuttavia la ch sembra proprio voler confermare quel caffelatte di cui parlavo poco fa.
L'ipotalamo è un organo di cui conosciamo la forma e la struttura, del quale conosciamo le funzioni grossolane (tipo -la regolazione sonno-veglia-la produzione a orario di serotonina-) ma che non siamo ancora in grado di conoscere in modo fine e puntuale.
Ormai è assodato che la ch sia legata a una anomalia del suo funzionamento e sappiamo che infatti tutti noi abbiamo un'anomala produzione di serotonina.
La serotonina agisce su un numero imprecisato di organi stimolandone e inibendone le funzioni, sulla base della dose, dell'orario, delle condizioni ambientali, della forma fisica di quel momento.
La serotonina agisce anche sull'umore, agisce sul rendimento cardiaco, sull'appetito, sul ritmo sonno-veglia, sulle capacità attentive e di concentrazione. Di conseguenza stimola o inibisce il nostro corpo ad agire o a riposare, e la nostra mente a essere creativa, ottimista-pessimista, rilassata o inquieta.
Ma la serotonina non è da sola. Interagisce con decine di altre sostanze che a loro volta provocano reazioni e via dicendo.
Secondo me radunare tutto in un problema traumatico psicologico mi sembra riduttivo.
Piuttosto concordo sul fatto che eventi e situazioni e conseguenti variazioni di stati d'animo possano fungere da trigger piuttosto che da inibitori di questa confusione ipotalamica. Questo è evidente. Ma il fatto è che ogni variazione che sente il nostro animo corrisponde anche a reazioni ormonali, neurotrasmettitive e funzionali organiche che a loro volta innescano reazioni.
Nel mio caso, come purtroppo per altri, non posso parlare di ciclicità, poichè la mia ch è cronica. Nella cronicità esiste tuttavia un'ondulazione, non cadenzata regolarmente, ma nel mio caso molto molto palesemente legata alle condizioni meteo e in maniera omprevedibile e irregolare. Quest'anno il freddo mi ha giovato, mentre l'anno scorso mi ha stroncato. In estate ho avuto un peggioramento come non ne avevo da anni, e quest'inverno si sono ridotti gli attacchi forti mentre sono aumentati a dismisura quelli leggeri.
Da bambina non fumavo ne mi ubriacavo, non ho mai subito violenza dagli adulti intorno a me, ho vissuto in un ambiente perlopiù sereno.
In trent'anni la mia ch ha anche dato il pane a qualche psicologo, io stessa ho studiato e indagato la psicologia, poichè credo sia inevitabile andare in contro a dolore emotivo, sconforto e maggiore sensibilità verso tutto quando si ha a che fare quotidianamente con un folle dolore. Ma la mia ch ha continuato la sua strada inesorabile e puntuale.
Se sono particolarmente stanca è più facile che abbia peggioramenti, ma allo stesso tempo è difficile stabilire se viene prima la ch o la stanchezza e quale delle due provochi l'altra. Se sono afflitta o alle stelle dalla gioia raramente si manifesta un attacco, forse perchè il sistema nervoso si sente già saturo.
E poi come Cometa mi ritrovo a dire che sono felice e triste, attiva o un po' pigra, lavoro, vivo, annaffio le piante e amo, mi arrabbio o faccio pace, corro, scrivo, nuoto e pulisco la casa e la ch si infila tra le righe comunque, con pioggia e sole, con neve e afa, oscilla a suo piacere.
Sarebbe bello invitare il neurologo di cui parli a confrontarsi con questo forum, potrebbe essere per lui uno strumento efficace di ricerca confrontarsi con un numero purtroppo veramente notevole di sofferenti e ascoltare le loro storie, magari potrebbe approfondire le sue teorie o trovarne di nuove ed esserci di aiuto.
vi abbraccio
lidia