Io forse sono una voce fuori dal coro, ma mi sono spinta ad un punto in cui oltre al momento la scienza non è arrivata, l'intervento ipotalamico.
Le crisi continue giornaliere mi avevano portato ad un punto tale che io ipertesa grave rischiavo continuamente un'ictus, gli organi stavano deteriorandosi e tra il scegliere la morte quasi certa e il tentativo di spingersi oltre ho scelto la seconda strada, difficile, complicata, dolorosissima, ma che mi porta ora a poter parlare ancora con voi di ch.
Vengo da 9 giorni di ospedale al Besta e da un grappolo che è durato dal 1° di luglio a due giorni fà con sei crisi al giorno, ma perlomeno non è sempre così per tutto l'anno, ogni tanto riesco anche a respirare.
Certo ogni mese devo regolare lo stimolatore ma quello ormai fà parte del quotidiano.
Devo confessarvi che il mese scorso quando ho parlato del mio peggioramento, qualcuno mi ha detto che non dovevo dipendere dai medici, usare l'ossigeno, gestirmi io le crisi e il che mi ha fatto sorridere.
L'ossigeno ormai è pari ad acqua del rubinetto, il cortisone funziona ormai ben poco, se non prendo la crisi in tempo con l'imigran rischio di farmi male a furia di sbattere i pugni contro il muro.
Scusate, ma forse alcuni vedono il problema in modo troppo semplicistico, oppure per fortuna non sono arrivati a certe frontiere del male.
Che spieghino a Lussi di gestirsi la malattia da sola, quando ieri Marco mi ha scritto dicendomi che la devono mettere di nuovo in coma farmaceutico per sopportare il male.
A volte si rischia di essere un po' troppo semplicistici.
Sapete quando dopo l'occipitale andato male mi è stato detto dal neurochirurgo che per l'ipotalamico i rischi erano molto alti, io non avevo praticamente scelta!!!
Scusate se sono stata brusca, ma è nel mio carattere dire sempre ciò che penso, mi sembrerebbe di essere ipocrita non farlo.
Un'abbraccio tiziana