Carissima Lunalafata, sai io sono una nonna di Emma, ogni giorno che Emma sta con me, le racconto una favola dove lei è la protagonista. Le invento le favole che le racconto e ogni volta una diversa dall'altra.
Sono storie con mille difficoltà e ogni volta insegno a Emma a trovare nelle risorse che la circondano la forza che le serve per uscirne dalle difficoltà che il cammino le mette davanti.
Ci metto ogni cosa, bambini con abilità diverse da lei, persone di tutte le etnie e tanti animaletti di tutti i tipi.
Mi sembra tu sia una ragazza giovane e mi salta subito fuori il mio istinto materno quando sento la tristezza nel cuore tuo e delle persone che hanno più o meno la tua età.
Sai, io non posso raccontarti una favola perchè sicuramente tu ormai alle favole non ci credi più visto il male che ti accompagna.
Ma sono anch'io nella tua stessa situazione e trovo forza negli scritti che gli amici (questi e quelli del forum al quale partecipo) lasciano per noi e faccio mie tutte le gioie che ogni tanto leggo.
Lo so che sono più le cose che ci fanno soffrire, ma per quello siamo preparati, non si viene qui se si vuole leggere solo barzellette.
Non ho scritto io il brano che ti metto sotto, ma lo stesso mi permetto di regalartelo per questa sera, sono certa che l'autore avrebbe fatto altrettanto se avesse letto il tuo messaggio.
Ciao cara, ti abbraccio forte forte.
mamma lara
""In autunno raccolsi tutti i miei dolori per seppellirli in giardino.
E, quando aprile ritornò e la primavera si unì in matrimonio alla terra, crebbero nel mio giardino magnifici fiori diversi da tutti gli altri.
E i miei vicini vennero ad ammirarli dicendo tutti: "quando tornerà l'autunno, al tempo della semina, ci darai i semi di questi fiori per poterli avere nei nostri giardini?"".
(da "Sabbia e schiuma" di K.Gibran)