La cura per la cefalea “da suicidio”
16 Giugno 2009 di supermarco
Dall’inserto Salute di Repubblica dell’11 giugno 2009
LA CURA PER LA CEFALEA “DA SUICIDIO”
“Cefalea a grappolo”, così si chiama una forma, fortunatamente molto rara di mal di testa dolorosissima e insensibile alla maggior parte delle cure. Ma una speranza è in arrivo. Al decennale del convegno che ogni 2 anni il Centro Cefalee dell’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano organizza a Stresa e che si è appena concluso, è stata illustrata una ricerca su malati di cefalea a grappolo cronica resistente ai farmaci nei quali anche la stimolazione cerebrale profonda (DBS) falliva.
La DBS consiste nell’applicazione di un microelettrodo a livello dell’ipotalamo posteriore per inibire l’iperattività delle cellule nervose nella fase di grappolo di questa cefalea, detta anche “da suicidio” per il dolore che provoca.
I pazienti trattati al Besta sono ormai più di una ventina, ma in una percentuale del 30% circa l’efficacia non è completa e sono stati allora provati nuovi sistemi di stimolazione come la GON, la stimolazione occipitale o la VNS, la stimolazione vagale che modulano precise aree del cervello utilizzando i due nervi cranici (occipitale e vago) da cui prendono nome le tecniche.
Proprio quest’ultima ha dimostrato di risolvere i casi d’insuccesso della DBS: il professor Giovanni Broggi del Besta ha infatti presentato per la prima volta in Italia questo nuovo protocollo di neuromodulazione come quello standard per risolvere i casi in cui anche quella che sembrava la soluzione della cefalea a grappolo cronica farmacoresistente non riesce a sedare uno dei più gravi dolori conosciuti.
Il secondo intervento (VNS) è peraltro molto meno cruento del primo: non occorre penetrare nel cranio come con la DBS, ma basta una piccola incisione nel collo dove transita il nervo vago di sinistra usato come binario per veicolare i microimpulsi elettrici della VNS a particolari centri cerebrali che controllano il dolore, diversi da quelli su cui agisce la DBS
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potrebbero proporgli questa nuova soluzione magari funziona .