L'ho studiato e sperimentato questa notte. Non ci avevo mai provato prima e l'idea di sperimentare qualcosa che non fosse legato alla somministrazione dell'ennesimo farmaco o dell'ennesima sostanza dall'esterno, laddove anche l'ossigeno lo si voglia considerare tale, già mi esaltava.
Ok. Funziona così: ci si deve sedere in terra. L'attacco non deve essere nel pieno del suo furore e il pavimento non deve essere ricoperto di moquette né di parquet. Insomma, deve essere freddo di maioliche o marmo. Dicevo: ci si siede in terra, schiena contro la parete per facilitare la posizione verticale di quest'ultima.
Nell'ambiente ci deve essere il buio o, meglio, la penombra. Possibilmente poco rumore o della musica dolce a basso volume.
Occhi chiusi. Concentrazione. Dovete essere così concentrati, magari fatevi aiutare dalla musica, proiettatevi sul pentagramma delle note che ruotano attorno a voi, che prendete a volteggiare per la stanza. Sì, volteggiate per la stanza perché dovete vivere una esperienza extracorporea e sentire che il dolore non vi appartiene più.
Non è una cosa vostra. Il dolore non sapete neanche più cosa sia, cosa sia mai stato, non lo avete mai provato, non sapete neanche cosa significhi questa parola. Bestia? Cosa? Che vuol dire? Voi siete creature leggere e libere. Libere di sollevarvi e galleggiare quando e quanto volete e non dovete, non potete, non volete soffrire per una cosa che... neanche ne ricordate più il nome.
Con me, questo sistema, non funziona mai. Magari con qualcuno di voi sì. Io l'ho soltanto immaginato.