Autore Topic: per skianta e vari curiosi  (Letto 19858 volte)

Offline casper60

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Re: per skianta e vari curiosi
« Risposta #45 il: Agosto 13, 2009, 11:27:47 Gio »
"Farsi attraversare dal dolore... aspettare che raggiunga l'apice per assaporarne la fase calante...."

Ma che vita diventerebbe poi la nostra???

Il dolore è un male e come tale andrebbe combattuto, per eliminarlo o almeno ridurlo. Non si deve, a mio parere, accettare passivamente il dolore fino ad abituare il nostro corpo a sopportarlo. Anzi...

V.

non è masochismo Vittorio, solo che chi , come me , durante un attacco ha provato a non combattere il dolore ma a lasciarlo sfogare, ha notato che l'attacco dura decisamente di meno.
Non è accettare il dolore , ma cercare di farlo passare prima.

casper ;)

Offline siciliano

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Re: per skianta e vari curiosi
« Risposta #46 il: Agosto 13, 2009, 13:52:48 Gio »
"Farsi attraversare dal dolore... aspettare che raggiunga l'apice per assaporarne la fase calante...."

Ma che vita diventerebbe poi la nostra???

Il dolore è un male e come tale andrebbe combattuto, per eliminarlo o almeno ridurlo. Non si deve, a mio parere, accettare passivamente il dolore fino ad abituare il nostro corpo a sopportarlo. Anzi...

V.

magari si riuscisse ad abituare il nostro corpo a sopportare il dolore...sarebbe meglio visto che non abbiamo tanti rimedi per evitare la sua insorgenza.

alessandro
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Offline joselita

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Re: per skianta e vari curiosi
« Risposta #47 il: Agosto 13, 2009, 19:04:31 Gio »
NO non è il nostro corpo ad abituarsi al dolore ma la nostra mente e forse solo cosi si soppravvive.Forse si ha una piccolissima possibilità di andare avanti anche nei giorni più neri come quando anche solo scrivere a un compiuter come oggi non sia una sofferenza ma trasformare tutto questo in qualcosa di bello e di piacevole.
LA VITA? UN TUFFO IN MARE:A VOLTE CALMO A VOLTE IN TEMPESTA

Offline Vittorio

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Re: per skianta e vari curiosi
« Risposta #48 il: Agosto 14, 2009, 12:10:27 Ven »
Corpo o mente non fa differenza, perché si rischia di cadere nel masochismo.

Al dolore non ci si deve abituare, ma si deve combatterlo con tutte le nostre forze. Meglio senza farmaci, ma se non si riesce, anche con qualche farmaco, senza esagerare però.

Riporto un episodio ad esempio.
Quando mia figlia aveva 5 anni ebbe un febbrone senza palese motivo. Chiamai un cugino medico il quale le somministrò 20 gocce di Novalgina. Quasi scandalizzato gli feci notare i danni che notoriamente la Novalgina può causare al cuore e lui, tranquillo, mi disse: "Adesso la priorità è far sparire il febbrone con qualunque mezzo. Agli eventuali danni della Novalgina ci penseremo se sarà il caso".

Possiamo essere d'accordo oppure no, ma questa è la ratio generale dei medici: curare il male con qualunque mezzo.

V.
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Offline casper60

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Re: per skianta e vari curiosi
« Risposta #49 il: Agosto 14, 2009, 15:48:50 Ven »
Riporto un episodio ad esempio.
Quando mia figlia aveva 5 anni ebbe un febbrone senza palese motivo. Chiamai un cugino medico il quale le somministrò 20 gocce di Novalgina. Quasi scandalizzato gli feci notare i danni che notoriamente la Novalgina può causare al cuore e lui, tranquillo, mi disse: "Adesso la priorità è far sparire il febbrone con qualunque mezzo. Agli eventuali danni della Novalgina ci penseremo se sarà il caso".
Possiamo essere d'accordo oppure no, ma questa è la ratio generale dei medici: curare il male con qualunque mezzo.
V.


Non è questione di essere o no d'accordo, ma il tuo esempio è molto diverso dalla nostra realtà..
Il dottore in quel caso applica il male minore, un febbrone da cavallo potrebbe uccidere, la ch, anche se ti può rendere la vita un inferno, non ha mai ammazzato nessuno.

casper ;)

Offline joselita

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Re: per skianta e vari curiosi
« Risposta #50 il: Agosto 14, 2009, 16:44:12 Ven »
Sante parole caro casper60.Come sempre capisci il nesso delle parole non dette.un salutone
LA VITA? UN TUFFO IN MARE:A VOLTE CALMO A VOLTE IN TEMPESTA

Offline lunalafata

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Re: per skianta e vari curiosi
« Risposta #51 il: Agosto 15, 2009, 01:05:24 Sab »
Corpo o mente non fa differenza, perché si rischia di cadere nel masochismo.

Al dolore non ci si deve abituare, ma si deve combatterlo con tutte le nostre forze. Meglio senza farmaci, ma se non si riesce, anche con qualche farmaco, senza esagerare però.

Riporto un episodio ad esempio.
Quando mia figlia aveva 5 anni ebbe un febbrone senza palese motivo. Chiamai un cugino medico il quale le somministrò 20 gocce di Novalgina. Quasi scandalizzato gli feci notare i danni che notoriamente la Novalgina può causare al cuore e lui, tranquillo, mi disse: "Adesso la priorità è far sparire il febbrone con qualunque mezzo. Agli eventuali danni della Novalgina ci penseremo se sarà il caso".

Possiamo essere d'accordo oppure no, ma questa è la ratio generale dei medici: curare il male con qualunque mezzo.

"Farsi attraversare dal dolore... aspettare che raggiunga l'apice per assaporarne la fase calante...."

Ma che vita diventerebbe poi la nostra???
Il dolore è un male e come tale andrebbe combattuto, per eliminarlo o almeno ridurlo. Non si deve, a mio parere, accettare passivamente il dolore fino ad abituare il nostro corpo a sopportarlo. Anzi...
V.

Miao Vittorio,
come potrei non essere d'accordo con te.
Il dolore non è solo un male, è una raffica di ca@@otti lancinanti follemente liberati a random sull'anima.
Il dolore massacra il cuore più creativo, logora la mente più luminosa, sfianca e intossica il corpo più forte.
Il dolore va ammazzato, nessuno dovrebbe sopportarlo nè tollerarlo.
Così io nel mio piccolo, e molti altri come e più di me qui in questo gruppo, non facciamo che cercare strade, strategie, possibilità per eliminarlo, ridurlo, distruggerlo.
Le strade possibili sono tante, e il nostro dolore ha inventiva e si trasforma. Così oggi può funzionare un rimedio che domani non funziona, farmacologico e o di altra natura.

Per me come per altri ci sono momenti in cui per molte ragioni, magari per scelta, per sfi@a o per strategia, non c'è un farmaco a dare aiuto nè un altro rimedio utile; in quel momento avere a disposizione una tecnica di controllo e riduzione della sensazione di dolore, qualcosa che pur non togliendolo lo rende più possibile, bè, credimi, è un'ottima possibilità, la migliore magari in quel momento. Sapere di poterla avere a disposizione è confortante, è un'arma in più da usare. Ecco perchè credo, ci stiamo confrontando su nuove possibilità, compresa questa. E cercare tenacemente una soluzione, è rimanere creativi il più possibile, è non darsi mai per vinti, non lo chiamerei masochismo.

Per l'esempio di tua figlia concordo con Casper e non credo che calzi molto. Forse paradossalmente calzerebbe un po' di più se immaginassimo che una persona andasse tre/cinque/ dieci volte al giorno per 10/20/30/365 giorni l'anno con il febbrone al pronto soccorso e ogni volta gli proponessero venti gocce di novalgina per farla scendere. Un esempio ai confini della realtà  :o


miao







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Skianta

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Re: per skianta e vari curiosi
« Risposta #52 il: Agosto 15, 2009, 13:40:43 Sab »
Sulla definizione del dolore non sono daccordo ne con Vittorio ne con Luna.

In brevi parole il dolore è forse il nostro più grande alleato; non va assolutamente combattuto, ma va ascoltato ed interpretato, per capire il messaggio che ci sta comunicando e constirci di intevenire a risolvere il problema.

Se non ci fosse il dolore probabilisticamente parlando la vita media delle  persone non raggiungerebbe l'adolescenza.



cometa

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Re: per skianta e vari curiosi
« Risposta #53 il: Agosto 15, 2009, 16:15:28 Sab »
Giusto, il dolore è un campanello di allarme che ci costringe ad interrompere...
Ma quando squilla a vuoto?
:-)
Non tollero chi per una stupidaggine si impasticca, si incerotta e continua a non far nulla...
Per la ch è un allarme? o è solo un errore di lettura di nostre situazioni?
In poche parole il nostro dolore è anche la nostra malattia?

Skianta

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Re: per skianta e vari curiosi
« Risposta #54 il: Agosto 15, 2009, 19:19:07 Sab »
Il dolore nella Ch come in altre situazioni è sicuramente ( per sua natura) un allarme, un segnale che qualcosa non va.



Giusto, il dolore è un campanello di allarme che ci costringe ad interrompere...
Ma quando squilla a vuoto?
:-)
Non tollero chi per una stupidaggine si impasticca, si incerotta e continua a non far nulla...
Per la ch è un allarme? o è solo un errore di lettura di nostre situazioni?
In poche parole il nostro dolore è anche la nostra malattia?

Offline Vittorio

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Re: per skianta e vari curiosi
« Risposta #55 il: Agosto 15, 2009, 21:25:02 Sab »
Ma scusatemi, non credete di essere in contraddizione?

Se il dolore è un campanello d'allarme significa che nel nostro corpo qualcosa non va. E quindi, dobbiamo trovare il modo di risolvere la causa del dolore e, di conseguenza, eliminare il dolore, no?

Invece qui ho letto di "farsi attraversare dal dolore", elevare la soglia di sopportazione, abituarsi per sopportarlo meglio. Ok, ma se facciamo questo lo sopporteremo meglio ma non cercheremo di eliminarne la causa.

V.

P.S.: L'esempio della febbre era riferito al "male" che abbiamo dentro, che a mio parere va combattuto con ogni mezzo lecito, farmacologico o non.
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cometa

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Re: per skianta e vari curiosi
« Risposta #56 il: Agosto 15, 2009, 22:10:23 Sab »
Se si ha l'influenza la febbre va tenuta sotto controllo ma non va combattuta, è il metodo naturale per combattere i virus.
Se si ha mal di schiena il dolore avvisa ch c'è qualcosa nella colonna che non va ed invita a fare attenzione, ginnastica posturale e ad evitare sforzi, combattereil dolore senza fare nulla è stupido.
Ed ora arriviamo al nostro dolore, se non possiamo combattere le cause possiamo fare 3 scelte:
-prendere farmaci per farlo scomparire,
-cercare metodi naturali,
-farsi attraversare.
Ognuno di questi non cura.

Offline lunalafata

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Re: per skianta e vari curiosi
« Risposta #57 il: Agosto 15, 2009, 22:44:18 Sab »
Sono d'accordo.
Il dolore è un messaggio. Forte potente sempre più insistente.
Parla il dolore.
E va ascoltato.

Non sopportato, altrimenti il dolore va in loop e ci azzera e basta.
Ascoltarlo è per ognuno un modo diverso, un equilibrio diverso.  Compreso spegnerlo quando è una tortura e basta, o spegnerlo per poter essere in grado di ragionarci, di riflettere. Riuscirci mentre hai il dolore è possibile ma molto difficile e impegnativo da raggiungere.

 

Lidia Gandellini     OUCH Italia (onlus)
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cometa

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Re: per skianta e vari curiosi
« Risposta #58 il: Agosto 15, 2009, 23:05:30 Sab »
Quello che non capisco è la malattia a tempo...
Ovviamente questo vale per gli episodici e non per i cronici...
Si sta bene, e improvvisamente arriva il grappolo... e improvvisamente scompare.
Quindi improvvisamente ci ammaliamo e improvvisamente guariamo?
C'è qualcosa che non torna...
Oppure siamo sempre malati?

Offline Lucius

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Re: per skianta e vari curiosi
« Risposta #59 il: Agosto 15, 2009, 23:16:50 Sab »
Ma scusatemi, non credete di essere in contraddizione?

Se il dolore è un campanello d'allarme significa che nel nostro corpo qualcosa non va. E quindi, dobbiamo trovare il modo di risolvere la causa del dolore e, di conseguenza, eliminare il dolore, no?

Invece qui ho letto di "farsi attraversare dal dolore", elevare la soglia di sopportazione, abituarsi per sopportarlo meglio. Ok, ma se facciamo questo lo sopporteremo meglio ma non cercheremo di eliminarne la causa.

MAGARI POTESSIMO RISOLVERE LA CAUSA!!!

...il fatto è che (di fatto) nessuno la conosce!

Quali alternative abbiamo??!

Luciano Patrucco
O.U.C.H. Italia
Referente I.C.H.A. (International Cluster Headache Alliance)