Poi penso che l'approccio all' alimentazione della consapevolezza possa tranquillamente essere effettuato tramite la meditazione.
Quindi se secondo me la strada che indichi è interessante e potenzialmente valida, si deve stare attenti a non andare fuori strada perchè la soglia è molto sottile.
Quando dici che un grappolato non riesce a stare a contemplare un tramonto senza pensieri non è esattamente così; io direi che mediamente un occidentale non riesce a farlo per come è stata programmata la sua mente; poi invece osservo che un grappolato o un cefalalgico in generale ha una quantità di pensieri al minuto decisamente superiore a quella che ha un non grappolato. Quindi per me in questo caso sarebbe sufficiente interagire diminuendo questa mole di pensieri (che sovraccaricano la mente e il "muscolo del cervello") con una sana meditazione, troppo di mente e di pensiero e la cosa ti porta fuori strada.
...E' piu' che ovvio che e' una situazione di quasi tutti gli occidentali (e anche di moltissimi orientali a dire il vero) ma cio' non vuol dire che la stessa causa crea il medesimo effetto a chiunque. ad un altra persona potrebbe causare la psoriasi, ad un altra il tumore e cosi via. i fattori che incidono nello sfogo di una malattia sono molteplici e incomprensibili. e' per questo che sostengo che in un campo come e sopratutto quello della cefalea diventa superfluo ragionare in termini scentifici. a dire il vero dovrebbe essere cosi' per tutte le malattie ma a maggior ragione nel nostro caso.
per quanto riguarda la meditazione, invece, io credo che sicuramente e' di grande aiuto anche se in un contesto di ricerca della consapevolezza non esiste come termine in se. esistono pochi tipi di meditazione che aiutano a sviluppare o meglio a conoscere l'enorme potenziale della consapevolezza. una tra queste, forse la migliore, e' la meditazione vipassana. in particolar modo quella insegnata da S.N. Goenka anche qui in italia. questo tipo di meditazione e' molto potente. il corso dura 11 giorni. 10 dei quali si passano senza parlare. 10 ore di meditazione al giorno senza l'uso di nessun agente intossicante quali caffe', sigarette, medicine e tutto il resto. dopo alcuni giorni si puo' notare che la nostra sensibilita' e attenzione cambia. si inizia a sentire ogni millimetro di tessuto a contatto con tutta la superficie della pelle. la notte si riesce a far riposare il corpo senza dormire realmente o quantomeno senza dormire come di solito siamo abituati. si arriva persino a sentire le singole cellule che muoiono e rinascono al nostro interno(il buddha in questo stato di coscienza e utilizzando questo tipo di meditazione e' riuscito a calcolare quante cellule nascono e muoiono ogni minuto.2500 anni prima del premio nobel, del quale non ricordo il nome, che ha inventato per questo scopo la macchina di bolle). in questo stato si possono sconfiggere mali apparentemente inguaribili (purtroppo non mi e' mai capitato di fare un corso in pieno grappolo e quindi non posso confermare). quando sono terminati gli 11 giorni la lucidita' di mente, la velocita' di reazione e realizzazione e il modo di vedere i problemi sono totalmente diversi. l'unico problema e' il mantenimento di questo stato. necessitano ore e ore di meditazioni giornaliere e a meno che uno non dedichi la vita solo a questo diventa un impresa.
da quello che ho capito nella ricerca della consapevolezza la meditazione in se non c'e', non esiste. nel momento in cui uno e' completamente presente a se stesso e a tutte le azioni che fa' in piena consapevolezza anche lavarsi i denti, fare la doccia o pranzare diventa una meditazione. anzi E' la meditazione. bisogna essere solo presenti e attenti a tutto quello che succede. c'e' una forma di osservare il buio, il niente che potrebbe essere simile ad una meditazione ma che non implica, quando e' fatta bene, alcun tipo di movimento cerebrale quale ascoltare il respiro, ripetere mantra o immaginare paesaggi stupendi ecc ecc. una persona che vive in consapevolezza non ha bisogno di pensare ne di decidere niente xke il vuoto, al momento opportuno, permette alla nostra anima, che gia sa' quale e' la cosa giusta per noi, di comunicarcela. di conseguenza non e' tanto il sovraccarico al muscolo del cervello e dell'attivita' elettrica in se a causare la CH (e ke cmq ha in ogni caso una influenza). se c'e' il pensiero noi non possiamo sentire niente. se non sentiamo niente ci distacchiamo per forza dalla nostra anima e dalle cose che ci farebbero star bene. da li... la malattia ha inizio.
cmq anche a me farebbe piacere scambiare 4 chiacchiere con te skianta. dove vivi?
P.S.
ho una domanda da fare... spero che qualcuno mi possa dare una risposta ma come e' possibile che questo argomento non interessi nessuno a parte noi 2 o 3 persone mentre invece e' sufficiente che un dottore qualsiasi spari una cazzata qualsiasi per suscitare interesse di massa?