Autore Topic: fine della sperimentazione...a qualcuno interessa?  (Letto 10512 volte)

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Re: fine della sperimentazione...a qualcuno interessa?
« Risposta #15 il: Luglio 23, 2009, 15:43:41 Gio »
Grazie Ivan per il report!

Mah... di fatto hai interagito con la tua ch... sia prima (quando ti manteneva in remissione) sia ora che te la scatena.

Questa può essere considerata una prova che la sostanza 'intercetta' i canali della 'manifestazione' della CH.

E questo è anche provato SCIENTIFICAMENTE!

Il problema rimane  x quanto riguarda il metodo di assunzione che, è vero che esistono già dei 'modelli' indicativi a cui far riferimento, ma è altrettanto vero che (come nel tuo caso) una 'messa a punto' del metodo è necessaria, proprio per evitare l'effetto contrario (lo scatenarsi del grappolo).

Oppure (una mia personale teoria) è che i TEMPI contano! E cioè il risultato varia o può variare in base a QUANDO assumi la sostanza (in grappolo / in remissione / all'inizio/metà del grappolo / ecc.)


Luciano Patrucco
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Offline ivan

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Re: fine della sperimentazione...a qualcuno interessa?
« Risposta #16 il: Luglio 23, 2009, 18:36:11 Gio »
intanto vorrei rispondere a skianta. e' possibile che in clinica non abbiano avuto la possibilita' di reperire sostanze efficaci?
riguardo all'assunzione "sconsiderata" vorrei puntualizzare alcune cose. innanzi tutto devo contraddirti. mentre con i funghi puo' essere,piu' o meno, giusto il tuo ragionamento con lsd no. se prendi successivamente alla prima somministrazione un altra di uguale potenza o superiore aumenta l'effetto psichedelico e sicuramente l'effetto "curativo".e se aumenta!!! nel caso specifico avevo assunto un quarto di lsd perche' non ero al corrente della qualita'  di quel tipo di lsd. prenderne una intera sarebbe stato molto piu' sconsiderato. una volta accertato che era probabilmente un po' troppo leggero ne ho assunto un altro quarto. in effetti poi ha funzionato. sono pienamente d'accordo con te e lucius nella metodologia di utilizzo. e cioe' usarla solo nei casi in cui ci si sta' accorgendo dell'arrivo del grappolo(la cosa migliore) o a grappolo appena iniziato. questo sistema, secondo me, prolungherebbe di gran lunga il periodo di funzionamento di tali sostanze. ma sai io stavo facendo delle sperimentazioni ed ho cercato di coprire piu' casi e possibilita' di utilizzo senza però avere molti termini di paragone. come dicevo,per me, e' stato uno studio. adesso con il senno di poi... Sicuramente ho abusato nella prevenzione ma sai per oltre 6 mesi all' anno sono in giro per il mondo e oltrepassare frontiere o il solo girare in paesi stranieri con queste cose non e' la cosa piu' confortante di questo mondo.
per quanto riguarda i quantitativi io credo che dosi alte non influiscano sul risultato piu' di dosi basse. ad  esempio 1/2 porzione di funghi e 1/4 o 1/3 di lsd e' sufficiente per stare in remissione. leggermente piu' alti se il grappolo e' iniziato. parlo di 1/4,1/2 o 1/3 perche tutto dipende da cosa si sta' prendendo. se si assumono funghi messicani una porzione consiste in 3-5 funghi. quelli italiani,dipende da dove vengono e in che periodo vengono colti e puo' variare da 6 a 12 o piu'. se sono secchi o freschi cambia ancora. stesso discorso con l'lsd. se prendi 1/3 porzione di lsd da 125 micro(sufficientissimo) e' un conto se ne prendi 1/3 da 500 o 700 ti assicura che e' tutta un altra storia.
cio' che credo sia veramente importantein ogni caso non e' tanto il quantitativo in se quanto l'effetto. e qui viene il punto. secondo me non e' la sostanza in se che interagisce chimicamente sul nostro fisico(per capirsi come una medicina) e di conseguenza ci toglie gli attacchi ma tutto sta nell'effetto che procura. forse stravolgero' molti studi e teorie ma se si crea,come e' stato gia fatto, una sostanza uguale identica ma privata dell'effetto ci accorgeremmo che non funziona. lsd, ad esempio, non ha un effetto diretto sul fisico(come le medicine). interagisce in qualche modo(ancora non e' chiaro come)sulla nostra stessa chimica di alcuni neurotrsmettitori modificando la sola percezione. uno degli effetti principali di queste sostanze e' quello di dare piena consapevolezza di se stessi e del mondo circostante dando la possibilita' all'assuntore di vedere le stesse identiche cose ma da una prospettiva diversa. molto diversa. una prospettiva che non tiene conto di tutti i limiti che ci sono stati insegnati ed inculcati dalla societa' e dalle circostanze. si potrebbe definire una visione pura. non sono parole mie, anche se confermo, ma di scienziati,dottori,professori e studiosi che molti anni or sono si erano dedicati agli studi degli effetti. una riprova di cio' che dico puo' essere riscontrata nell'utilizzo di queste sostanze in psichiatria. venivano curate persone con gravissime forme di problemi psichiatrici. quelli non si possono curare con cose chimiche. non esiste medicina se non un qualcosa che agisce nel profondo.
vorrei aggiungere altre cose ma ora devo andare e sicuramente non manchera' occasione.
buona serata a tutti

Skianta

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Re: fine della sperimentazione...a qualcuno interessa?
« Risposta #17 il: Luglio 23, 2009, 23:54:18 Gio »
Ivan hai toccato troppi punti per  cui argomentarli tutti in un post è impossibile, ma sicuramente ci farei volentieri una lunga chiacchierata con te. Alcune cose sono condivisibili altre no.

Solo due punti:
1)Dosi: la sperimentazione sull'uso di psilocibe e LSD è iniziata in America prima del 2000. Nel 2001 mi sono recato in Canada al meeting del'OUCH USA per capire meglio. Dall'ouch usa è nata una brach che ha costituito clusterbusters.com in cui oggi sono affiliati medici che stanno portando avanti la sperimentazione con una ufficialità legale e scientifica. Tali sperimenti sono almeno 8 anni che vanno avanti. Se ti serve conoscere i dosaggi, in funzione della CH (cronica, episodica, appena iniziata o in fase acuta) dai un occhiata al sito. Poi c'è un altra organizzazione che sembra ancora migliore e più organizzata (da quanto mi è stato riferito).

2)Mi domandi se è possibile che in clinica non abbiano avuto la possibilità di reperire sostanze efficaci?
Non capisco se stai scherzando, se vuoi essere provocatorio o se sei serio? Ma secondo te è piu facile trovare dei dosaggi corretti e certificati in piazza o in una casa farmaceutica? Quando preparano i cartoncini è più facile che sbagli una  casa farmaceutica o un laboratorio chimico abusivo imboscato in uno scantinato. Secondo me in clinica ti danno qualità e quantità sicure al 99% in piazza decisamente NO.

Offline lunalafata

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Re: fine della sperimentazione...a qualcuno interessa?
« Risposta #18 il: Luglio 25, 2009, 15:19:04 Sab »
miao Ivan, ti ringrazio anch'io per il resoconto e le riflessioni che condividi con noi.
Anch'io come altri provo enorme sconforto nei confronti dello scarsissimo interesse scientifico alla ricerca medica in Italia e soprattutto all'abbondantissima dose di ignoranza medica e culturale che questo produce e alimenta in un circolo vizioso infinitamente triste.

Sarebbe fantastico se coloro che si occupano di ricerca possedessero anche soltanto il 5% della spinta motivazionale che spinge te ad avventurarti in sperimentazioni sulla tua pelle.

Rispetto al tuo vissuto e alle considerazioni che ne emergono concordo con Skianta che probabilmente argomentarne in un thread è un tantinello riduttivo e io non possiedo il dono della sintesi, per cui faccio uno sforzo immane per provare a focalizzare i punti salienti della mia riflessione.

*Le sostanze che hai sperimentato hanno avuto un effetto sull'andamento della ch, sia nel bene che nel male. Questo indica chiaramente che effettivamente sono entrate nel processo che genera il problema e che quindi potenzialmente potrebbero essere utilizzate efficacemente nella ch.
*Rispetto a dosaggi e modalità di somministrazione bisognerebbe riuscire a essere molto ma molto più precisi. Un terzo e un quarto non hanno un valore chiaro. Bisogna comprendere la dose chiara: quanti milligrammi, di che principio attivo, con quali eccipienti, quale via di somministrazione (orale, inalatoria, rettale, intramuscolo, sottocutanea, endovenosa, cutanea, sublinguale....), su quale soggetto (età, sesso, peso, condizioni fisiche), in che ora del giorno, in che momento del grappolo o dell'attacco. Questi dati aprono a loro volta interi percorsi differenti. Per questo concordo con Skianta sul fatto che la fonte da cui proviene il prodotto ha un valore fondamentale per permetterci di qualificare e quantificare l'efficacia e l'efficienza di un ben chiaro prodotto, in una ben chiara dose.
Una sostanza può essere efficace se assunta in determinate condizioni, assolutamente inutile in altre condizioni, dannosa in altre ancora.

*
Citazione
forse stravolgero' molti studi e teorie ma se si crea,come e' stato gia fatto, una sostanza uguale identica ma privata dell'effetto ci accorgeremmo che non funziona. lsd, ad esempio, non ha un effetto diretto sul fisico(come le medicine). interagisce in qualche modo(ancora non e' chiaro come)sulla nostra stessa chimica di alcuni neurotrsmettitori modificando la sola percezione.
in effetti qui mi sono un po' confusa. L'interazione della sostanza con i neurotrasmettitori è di fatto un effetto fisico che genera a sua volta effetti fisici a catena. Lo stato dell'umore, e il livello di consapevolezza sono generati dalla comunicazione tra sistema nervoso periferico e centrale in uno scambio complesso di neurotrasmettitori e reazioni, se ho ben capito dall'esperienza che descrivi, queste sostanze di fatto agiscono proprio a livello di questo scambio interferendo quindi con i punti del percorso che generano la ch.
Citazione
lsd, ad esempio, non ha un effetto diretto sul fisico(come le medicine). interagisce in qualche modo(ancora non e' chiaro come)sulla nostra stessa chimica di alcuni neurotrsmettitori modificando la sola percezione. uno degli effetti principali di queste sostanze e' quello di dare piena consapevolezza di se stessi e del mondo circostante dando la possibilita' all'assuntore di vedere le stesse identiche cose ma da una prospettiva diversa. molto diversa. una prospettiva che non tiene conto di tutti i limiti che ci sono stati insegnati ed inculcati dalla societa' e dalle circostanze. si potrebbe definire una visione pura. non sono parole mie, anche se confermo, ma di scienziati,dottori,professori e studiosi che molti anni or sono si erano dedicati agli studi degli effetti. una riprova di cio' che dico puo' essere riscontrata nell'utilizzo di queste sostanze in psichiatria. venivano curate persone con gravissime forme di problemi psichiatrici. quelli non si possono curare con cose chimiche. non esiste medicina se non un qualcosa che agisce nel profondo.
Concordo con te ma integrerei questa visione al fatto scientifico concreto. Il sistema nervoso è molto complesso e la scienza è ancora lontana dall'aver scoperto il suo funzionamento nei dettagli, tuttavia non è un mistero il fatto che alcune sostanze agiscono sul sistema nervoso, anche se nel dettaglio non è ancora stato seguito tutto il percorso.
L'LSD ha un effetto diretto sul fisico. Poichè interagisce con i neurotrasmettitori e i neurorecettori che sono parte del sistema nervoso e quindi parte del nostro fisico, generando reazioni notevoli.
Così come la percezione di se stessi e del mondo circostante E' il risultato di un complesso circuito e scambio di informazioni e reazioni fisiche.

Cio' che sfugge invece alla scienza per la sua enorme complessità e vastità è probabilmente la soggettività di queste reazioni. 
La percezione del dolore (come di ogni altra sensazione), pur avendo un vissuto comune nel generale, nello specifico è infatti differente in ognuno di noi, e in una stessa persona è differente a seconda di un numero grandissimo di condizioni differenti. Riuscire a scandagliare nei particolari ognuna di queste variabili è, perlomeno attualmente, praticamente impossibile, a maggior ragione per il fatto che si tratta di variabili flessibili, in continuo movimento.
Eppure esistono dei risultati generali che consentono di tracciare delle linee guida, anche se grossolane, per esempio la ricerca mi sembra ci stia chiaramente dimostrando che le sostanze che tu stesso hai sperimentato INTERAGISCONO nel percorso della ch.
Da ciò che leggo e che imparo dalle fonti che mi indicate ho scoperto che la ricerca ora si muove per comprendere in quale punto del percorso queste sostanze interagiscono, e nel contempo la sperimentazione su diversi soggetti mira a tracciare linee guida sulla reazione di diversi tipi di persone, di sintomi, di soggetti, di condizioni.

*Personalmente, ma solo per mia esperienza personale (quindi parlo di un'opinione), credo che esplorare il campo del dolore sia sempre viaggiare verso il profondo. In questo profondo esistono compelssità chimiche ancora molto lontane dalla nostra comprensione, complessità che rispetto, ignoranza che accetto e verso la quale alzo le mani. In questo profondo credo esistano possibilità di scoperta che pur non ricevendo un nome scientifico, funzionano. Un giorno forse scopriremo perchè, per ora mi basta alzare le mani e accogliere risultati che non so spiegare.
Quel poco della fisiologia umana che conosco mi da la possibilità di intuire quanto sia immensamente grande quello che non conosco, ma certamente intuisco che nella ch come in molte altre forme di sofferenza (probabilmente tutte) si altera un equilibrio articolatissimo tra tutti gli organi, tutti gli ormoni, tutti i neurotrasmettitori, tutte le sostanze, dalle più banali alle più complesse, tra tutto questo e l'ambiente esterno, sul quale siamo forse ancora più ignoranti, fatto di atmosfere e stelle, e pressioni e temperature e nanoparticelle e chissà quanto altro ancora.

*Abbiamo la possibilità di schematizzare quello che scopriamo, in dati i più semplici possibili, farne un resoconto il più comprensibile possibile. Confrontare i resoconti così da creare nuove opportunità.

Probabilmente vi ho ubriacato.


miao




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Re: fine della sperimentazione...a qualcuno interessa?
« Risposta #19 il: Luglio 25, 2009, 17:43:32 Sab »
....fiuuuuuu.....

casper ;)

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« Risposta #20 il: Luglio 25, 2009, 17:47:14 Sab »
....fiuuuuuu.....

casper ;)

(sopravvissuto?) 8)

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« Risposta #21 il: Luglio 25, 2009, 17:54:05 Sab »
;D


casper :-*

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Re: fine della sperimentazione...a qualcuno interessa?
« Risposta #22 il: Luglio 27, 2009, 10:41:56 Lun »

Probabilmente vi ho ubriacato.


Hicckk!   ;D

 ;)

Luciano Patrucco
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« Risposta #23 il: Luglio 27, 2009, 16:07:11 Lun »
 ;D ;D
(in mancanza di alcool si rimedia come si può)

 8)

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Offline ivan

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Re: fine della sperimentazione...a qualcuno interessa?
« Risposta #24 il: Agosto 28, 2009, 13:09:07 Ven »
avete ragione ho toccato troppi punti in una sola mail ma erano tante le cose che volevo dire che alla fine sono riuscito a mimetizzare il punto piu' importante. spero di essere chiaro e comprensibile.
vi spiego la mia teoria che e' derivata piu' che altro da sensazioni. sensazioni avute durante, ma non solo, le esperienze con queste sostanze. ricordo che molte sensazioni avute sotto l'effetto di sostanze psichedeliche sono state per tanta gente vere e proprie rivelazioni. faccio uno solo dei numerosi esempi esistenti. il biologo premio Nobel Francis Crick ha scoperto la struttura del DNA influenzato dall'effetto dell'lsd. lungi da me definire la mia sensazione al pari di quella di Crick. forse rimarra' una semplice sensazione e magari sensa senso pero'... la voglio dire.
partiamo dal presupposto che tutte le malattie e mali vengono create da noi stessi. i motivi possono essere molteplici ma normalmente queste situazioni di disagio vengono create nel momento in cui si verifica un distacco eccessivo tra noi e il nostro io o dalla nostra anima. quando si perde la consapevolezza del nostro essere. quando ci ritroviamo a fare cose che non sono adatte a noi o quando non facciamo le cose che ci farebbero bene. ovviamente noi non ce ne accorgiamo direttamente, di solito ci sembra che tutta la nostra vita dipende da cio' che noi scegliamo di fare xke ci sembra la cosa giusta x noi e in nome di una liberta' di azione e di pensiero che tutto e' meno che liberta'. a causa dei vari condizionamenti esterni che ci vengono inculcati, purtroppo, non e' cosi. la nostra anima (o chiamatela come vi pare) non e' contenta di tutto cio' e inizia a lanciare messaggi di disagio. da qui iniziano i processi di malattia. secondo me la CH e' uno degli esempi piu' eclatanti. dopo tantissimi anni di ricerche e sperimentazioni ancora nessuno ci ha capito un gran che. non si sa' il xke ne il x come. non si sa' come guarirla ne come fa' ad essere cosi come e'. si sa' che c'e' un eccessivo afflusso di sangue all'interno dei vasi che si ristringono o qualcosa del genere ma non avevamo bisogno di anni di ricerche per scoprirlo. c'e' qualche teoria che implica il problema ad una zona ben precisa del nostro corpo ma niente di piu'. l'ipotalamo. e' la zona piu' comunemente conosciuta in oriente come il terzo occhio. e' la sede delle emozioni, di molte funzioni metaboliche e della consapevolezza.

come dicevo nel post precedente uno degli effetti principali delle sotanze psichedeliche(letteralmente: che rivelano la psiche) e' quello di abbattere il muro che normalmente esiste tra noi e la realta' esterna. in pratica ci si ritrova a vivere in un differente livello le sensazioni,le percezioni e lo stato di coscienza. tranne coloro che non hanno mai avuto esperienze dirette tutto il resto del mondo e' concorde nell'aver avuto rivelazioni piu' o meno importanti. molto spesso utili per il proseguo della vita. si ricorda che i funghi vengono somministrati a persone, arrivate all'ultimo stadio di malattie gravi, che li aiutano notevolmente nell'affrontare il restante periodo di vita in serenita'. basta una sola somministrazione per riuscire ad intuire cose che niente e nessuno era riuscito a fare prima. bisognerebbe essere in quello stato per capire bene ma credo che in questo caso si parli del significato della vita e della morte.
tornando al punto, la piu' importante tra tutte queste alterazioni di coscienza e' la consapevolezza. questa parola viene usata molto spesso ma difficilmente con la vera cognizione di causa. essere consapevoli non significa sapere cosa si sta facendo o dicendo. per essere consapevoli bisogna essere pienamente presenti a cio' che si sta facendo. significa fare le cose senza alcun tipo di pensiero. e' sufficiente essere li, in quel momento. significa riuscire a stare senza alcun tipo di pensiero, immersi nel buio e nel vuoto piu' completo. la consapevolezza non e' una cosa fatta per un cervello pensante ma per l'anima che dimora nel vuoto e alla quale non serve neanche un miionesimo di tutti i ragionamenti a cui ci sottoponiamo giornalmente. per nostra natura, imposta, il ragionamento e' una delle attivita' e forme principali che riteniamo indispensabili. la cosa non funziona cosi' e non sta a me in questa sede dilungarmi ancora piu' in queste spiegazioni che non mi competono. e cmq, anche la consapevolezza ha sede nella zona dell'ipotalamo. quando si prendono sostanze psichedeliche, queste, hanno una ristretta area di azione localizzata proprio nella zona del terzo occhio. l'azione, come dicevo, non e' diretta. non ha una funzione sul metabolismo e sul nostro corpo. l'azione consiste nell' interagire a livello della nostra chimica neuronale atta alla trasmissione delle informazioni all'interno del nostro cervello. (per chi volesse capirne di piu' e non essendo in grado di farlo dettagliatamente suggerisco il libro di A. Ofmann "il mio bambino difficile" disponibile anche su internet.) L'lsd non ha una reale azione sul nostro fisico. di conseguenza viene naturale dedurre che non e' l'azione di queste sostanze che modificano un qualche cosa che ci fa stare in remissione, quanto l'effetto in se che queste sostanze creano aprendoci spiragli e porte che noi, per abitudine, teniamo ben chiuse. le porte della percezione e della consapevolezza. guarda caso anche queste sostanze conservano gelosamente molti segreti della sua funzionalita' che noi umani sempre alla ricerca di spiegazioni scientifiche non riusciamo a comprendere. guarda caso proprio come per la CH.

apro una parentesi. quest'anno non potendo ricorrere alla "cura" per via della sua trasformazione in sostanza trigger mi sono orientato in modo diverso. poco prima dell'inizio del grappolo mi e' capitato casualmente per le mani un libro che parlava della consapevolezza. di principi taoisti e zen, buddhisti e di tante altri modi di vedere la vita e di considerare il nostro essere. il libro non aveva niente a che fare con le religioni. all'arrivo del grappolo mi e' venuto spontaneo provare a cambiare il modo di rapportarmi alla CH. proprio come gia alcuni di noi gia stanno facendo ma forse con delle piccole differenze. innanzi tutto ho cercato di accettarla, cosi' come era e come sarebbe stata. non l'ho mai trattata come nemica ma anzi...cosciente del fatto che era un segnale di dissenso del nostro corpo cercavo di guardarla come un amica che era li x aiutarmi. nei momenti piu' critici cercavo di essere presente al dolore con tutto me stesso. cercavo di osservarlo in tutti i suoi cambiamenti e variazioni. cercavo non tanto di tenere la mente sgombra, che e' una cosa quasi impossibile, ma di essere li. istante dopo istante con la massima attenzione a tutto cio' che avveniva in quell'istante preciso. quando si riesce ad essere al 100% presenti la mente si ferma (condizione veramente difficilissimissima specie senza allenamento). durante i 35-40 giorni di grappolo ho avuto circa 2 attacchi di 4ore,spesso consecutivi, a notte moooolto forti e a volte 1 di giorno piu' leggero. per circa 12-13 volte come "per miracolo" il dolore si e' dissolto. ovviamente non e' stato un miracolo anche se lo stato procurato da tale situazione era di benessere pieno e di uno stato di consapevolezza e di lucidita' riconducibili, tra l'altro, ad alcuni momenti caratteristici dei viaggi con le sostanze. la mia mente era completamente vuota e la mia attenzione era al massimo. osservavo in ogni minimo particolare tutto quello che il dolore voleva fare di me. quando tutte queste condizioni erano in sinergia tra loro per alcuni istanti il dolore non era piu' tale. si trasformava fino ad "evaporare" verso l'esterno. quando il miracolo e' avvenuto al primo attacco anche il secondo non e' mai arrivato. tante altre volte invece, in cui mi era piu' difficile rimanere attento e a lasciare la mente sgombra fino alla fine, il dolore e la durata dell'attacco si dimezzava. altre volte riuscivo a tenere il dolore un po' sotto controllo ma solo durante i momenti in cui ero concentrato. tante altre volte mi sono dovuto tenere il dolore cosi come era. in tutti i casi, cmq, non ho mai maledetto il dolore e non mi sono mai sentito vittima. andavo a letto aspettando l'arrivo della bestia. devo dire che ho passato un grappolo, tranne che in alcuni momenti, molto sereno. mi sentivo molto bene psicologicamente.
tutto quello che ho scritto fino ad ora e' connesso e strettamente collegato. tutto parte, agisce ed e' regolato nel medesimo punto. la zona del terzo occhio, della consapevolezza e dell'ipotalamo. tutte queste situazioni e fenomeni non sono spiegabili scientificamente ma anzi rientrano in un contesto dove la scienza non c'entra proprio per niente.
...e se provassimo per qualche istante a cambiare ottica e prospettiva? se prendessimo in considerazione che non c'e' nessun fattore fisico che determina la nostra CH? tra l'altro se fosse stato diversamente la scienza sarebbe riuscita a trovare anche un minimo indizio. Quando si assumono sostanze psichedeliche oltre all'effetto diretto e immediato quantificabile da 4 a 12 ore o piu' esiste un effetto secondario che nei giorni e nelle settimane successive sono molto piu' rilevabili di poi. questa percezione modificata, il modo di vedere le stesse cose da un altro punto di vista, l'insieme delle esperienze avute o non so che cosa modificano il nostro essere. dopo aver assunto sostanze psichedeliche non siamo piu' gli stessi di prima.uno stato di serenita' e tranquillita' nell'affrontare le cose quotidiane ci accompagna. le paure e i timori perdono la loro forza. chi predominantemente e' violento non riuscira' ad esserlo piu' come prima perche' si sentira' uno stupido. le preoccupazioni che prima ci assillavano ci faranno sorridere e cosi' via... Perche' accade tutto cio'? perche' siamo piu' consapevoli e presenti a noi stessi. Purtroppo questi stati sono solo transitori e spesso molto sottili da percepire e di conseguenza diventa difficile prolungarli, ma esistono. poi, la vita di tutti i giorni e il seguitare a fare le stesse cose di sempre ci riportano lentamente alla condizione di prima. CH compresa.
quindi secondo me cefalea e consapevolezza sono direttamente e strettamente connessi. le sostanze psichedeliche ci aprono dei canali che normalmente sono chiusi e, per una durata limitata di tempo, l'azione e l'effetto di queste sostanze riesce a tenerci in rimessioni. il problema principale e' la sua temporaneita'. sarebbe piu' interessante riuscire ad integrare le rivelazioni che abbiamo in quei momenti alla vita quotidiana. se riuscissimo a prolungare la nostra consapevolezza, probabilmente e secondo la mia idea, riusciremmo a sconfiggere la cefalea. in fondo non servirebbe nemmeno usare funghi ed lsd perche' questo percorso di vita si puo' seguire al di fuori. anzi, secondo me, il modo migliore sarebbe proprio quest'ultimo. essendoci passato anche io immagino che avere alla portata di mano un qualcosa che ferma i grappoli, specialmente per chi soffre tantissimo, rappresenta una grande possibilita' ma cio' che posso consigliare a chi sta utilizzando queste sostanze e' quello di soffermarsi di piu' e porre piu' attenzione alle sensazioni che escono fuori durante le assunzioni. riuscendo, magari, ad integrare queste esperienze con un vero e proprio percorso spirituale(utilizzo questa parola che non e' sicuramente adatta ma rende l'idea. non c'e' niente di spirituale ad essere consapevoli).

a conferma di cio' che dico sarebbe interessante fare un test. non un test in cui si chiede l'ora della sveglia o quante sigarette fumiamo ecc. Un test per capire il nostro grado di consapevolezza. sarebbe carino venire a scoprire, come io credo che sia, che tutti i grappolati non riescono a stare piu' di 30 secondi con la mente vuota da pensieri(la prova la potete fare ad esempio mentre guidate l'auto. provate a vedere se si riesce ad essere presenti e attenti alla guida senza che nessun pensiero sopraggiunga). vorrei sapere chi riesce a vivere nel presente senza proiettarsi nel passato o nel futuro. che riesce a rimanere nel buoio e vuoto piu' assoluto per alcuni minuti al giorno anche mentre si contempla un tramonto. mi piacerebbe sapere quanti di noi sono soddisfatti e felici al 100% della propria vita(ovviamente non sto' parlando di chi ha un bel lavoro e ben renumerato o che ha una famiglia numerosa senza essersi mai divorziato). chi riesce a vivere in serenita' ogni istante intendo. chi accetta senza alcun tipo di distinzione gioie e dolori. durante l'ultimo grappolo ho avuto la netta sensazione che quando sopraggiunge l'attacco la mente si placa. spesso il dolore non lascia spazio ai pensieri. specialmente chi non prende medicine e cerca di interagire in qualche modo con la CH accettandola senza sbattersi a destra e manca si sara' accorto che dal dolore piu' acuto ad un senso di vuoto completo il passo e' molto breve. credo che a qualcuno sia capitato di aver visto volare le ore di un attacco senza nemmeno essersene accorto. in quei momenti siamo preda della consapevolezza inconscia. quella consapevolezza capace di farci passare un attacco con serenita' puo' disintegrarlo ma solo quando siamo partecipi e presenti all'evento.

sicuramente avrei da aggiungere ancora molte altre cose riguardo all'argomento ma credo che per il momento puo' essere sufficiente. sono stato ancora una volta molto lungo e prolisso.
un grosso saluto

Skianta

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Re: fine della sperimentazione...a qualcuno interessa?
« Risposta #25 il: Agosto 28, 2009, 14:16:43 Ven »
Caro Ivan sposo molte cose di questo piccolo post  ;D ;D

Innanzi tutto sull'origine e sul nascere della CH ho spesso avuto le stesse intuizioni anche senza l'uso di sostanze psichedeliche.  Spesso l'ho anche postato che la CH siamo noi e che è nostra alleata. E'un segnale di vita.

Poi penso che l'approccio all' alimentazione della  consapevolezza possa tranquillamente essere effettuato tramite la meditazione.

Probabilmente e ripoeto probabilmento le sostanze psichedeliche o aprono delle porte rimaste chiuse o generano uno shock  al sistema neuroendocrino che gli consente poi di ritrovare un proprio equilibrio.

Molti degli argomenti che tratti però sono legati allo stile di vita occidentale non tanto alla CH. Che oggi siamo diventati in gran parte automi non consapevoli del presente e spesso ci trasciniamo dietro il passato o viviamo in un futuro trascurando o inconsapevoli della vita e del presente attimo per attimo è una situazione stremamente comune, non appartiene solo ai grappolati.

Quindi se secondo me la strada che indichi è interessante e potenzialmente valida, si deve stare attenti a non andare fuori strada perchè la soglia è molto sottile.

Quando dici che un grappolato non riesce a stare a contemplare un tramonto senza pensieri non è esattamente così; io direi che mediamente un occidentale non riesce a farlo per come è stata programmata la sua mente; poi invece osservo che un grappolato o un cefalalgico in generale ha una quantità di pensieri al minuto decisamente superiore a quella che ha un non grappolato. Quindi per me in questo caso sarebbe sufficiente interagire diminuendo questa mole di pensieri (che sovraccaricano la mente e il "muscolo del cervello") con una sana meditazione, in modo da trovare uno strumento sano che ti faccia essere più tranquillo, con meno pensieri e una attività elettrica celebrale inferiore.  Questo è un esempio che ti faccio (del tuo discorso) per dire che a mio avviso 6 sulla strada giusta, ma devi stare attento a non stressare troppo il concetto altrimenti ti porta fuori strada.

Tu parti con un atteggiamento consapevole e meditativo e poi lo alimenti troppo di mente e di pensiero e la cosa ti porta fuori strada.

Comunque come già ti ho detto, mi farebbe piacere conoscerti  e argomentare di persona

Offline joselita

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Re: fine della sperimentazione...a qualcuno interessa?
« Risposta #26 il: Agosto 28, 2009, 14:42:53 Ven »
POSSO darvi ragione su quasi tutta la linea impostata.viviamo in un mondo frenetico e sono anni che gli attacchi più violenti arrivano dopo uno stress o un periodo storto anni che mi suggeriscono uno stile di vita più moderato ma io sono per natura adrenalinica come la maggior parte della mia famiglia tengo in piedi parecchie cose e tutti a dirmi di calmarmi.Ma una bimba di solo 8anni non è stressata non ha problemi visto che la mia è una famiglia "normale"quindi come spiegarsi i primi attacchi a un'età così precoce?
LA VITA? UN TUFFO IN MARE:A VOLTE CALMO A VOLTE IN TEMPESTA

Offline mae

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Re: fine della sperimentazione...a qualcuno interessa?
« Risposta #27 il: Agosto 28, 2009, 17:06:54 Ven »
Anche i miei attacchi sono iniziati quand'ero ragazza (16-17 anni) e avevo zero pensieri per la testa o quasi, quindi che dire?  ??? Forse è solo sfi@a  :)

Offline casper60

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Re: fine della sperimentazione...a qualcuno interessa?
« Risposta #28 il: Agosto 28, 2009, 20:11:39 Ven »
a me hanno cominciato a 14

casper ;)

Skianta

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Re: fine della sperimentazione...a qualcuno interessa?
« Risposta #29 il: Agosto 28, 2009, 20:45:46 Ven »
Ma tu stai scherzando! I bambini sono nella fase più stressante e difficile della vita. Naturalmente hanno il metabolismo, la velocità cardiaca e la capacità reattiva dei bambini, decisamente superiore a quella degli adulti.

A parte questo oggi giorno molti bambini sono stressatissimi proprio per il fott..utissimo tenore di vita richiesto e infatti c'è una incidenza decisamente elevata neglli ultimi 10 anni sulle cefalee dei bambini


POSSO darvi ragione su quasi tutta la linea impostata.viviamo in un mondo frenetico e sono anni che gli attacchi più violenti arrivano dopo uno stress o un periodo storto anni che mi suggeriscono uno stile di vita più moderato ma io sono per natura adrenalinica come la maggior parte della mia famiglia tengo in piedi parecchie cose e tutti a dirmi di calmarmi.Ma una bimba di solo 8anni non è stressata non ha problemi visto che la mia è una famiglia "normale"quindi come spiegarsi i primi attacchi a un'età così precoce?