In teoria le bombole debbono essere stoccate in un deposito bombole. Il deposito bombole deve essere compartimentato per gas omogeneii pieni e vuoti. La prova di scoppio deve dare un cedimento verso l'alto e non laterale. Eventuali impianti elettrici debbono essere di tipo antideflagrante. Il depostio deve essere a distanza di sicurezza da qualsiasi zona di lavoro e di passaggio. Non ci sono norme italiane che deficniscono questa distanza di sicurezza e rifacendosi alle norme francesi è di 7 mt.- (se si rompe l'ogiva di una bombola a 220 bar però questa parte come un missile per centinaia di metri
). Al di la di tutte le minchiate mai rispettate in materia di sicurezza, l'unica grossa problematica per una bombola d'ossigeno a 220 bar è proprio quella. Se la bombola cade e sbatte su qualcosa e l'ogiva si rompe, si attiva un missile. Pertanto è opportuno mettere in sicurezza la bombola su un carrellino trasporta bombole in modo che non cada. Altro aspetto meno importante in ufficio, ma importantissimo ove vi fossero gas combustibili è chè l'ossigeno è un comburente, in quanto tale può implementare le atmosfere esplosive quindi evitiamo di tenerle aperte.
Ulteriore cosa che spesso molti ignorano è che l'ossigeno reagisce chimicamente con i grassi, quindi per carità di dio non lubrificate mai nulla nei collegamenti tra bombola e riduttore di pressione.
Altro piccolo accorgimento non tenetela esposta a lungo al sole, perchè si alza la pressione; se la bombola non è vecchia e fuori collaudo, all'aumento della pressione non esplode, ma sfiata perchè dovrebbe montare valvole di sicurezza.
Ma se uno se la porta in ufficio e chiede in base a quale normaiva è proibito?
Rivoltiamo la ricerca...