Dolci, teneri, coraggiosi, Algonauti,
sono un'usurpatrice, non dovrei rispondere, però rispondo ugualmente.
La mia risposta avrà un valore solo se la diagnosi di cefalea verrà confermata...
Ad ogni modo nel mio dolore c'entra il trigemino, per l'area di distribuzione (ramo inferiore), i ritmi circadiani (le crisi kip 9 solo di notte), il sonno (anche di giorno, sono costretta ad alzarmi in fretta e, dopo che mi sono attivata, la crisi rapidamente si spegne, per intensa che fosse). Di sera, per due o tre ore, attraverso una fase di brusco ed apparentemente immotivato cambio di umore, sono estremamente irritabile ed ansiosa.
Se non è CH, è una parente stretta.
Io non la chiamo Bestia, per il momento, ma La Cosa.
Ebbene, la mia STORIA, in estrema sintesi (ma la capacità di sintesi non è tra le mie virtù), è questa:
Quando avevo 8 anni, in seguito, apparentemente, ad un grave trauma emotivo, ho cominciato ad avere crisi di dolore lancinante all'addome. Il pediatra diagnosticò una COLITE SPASTICA (oggi colon irritabile) e cioè, a suo dire, un disturbo psicosomatico.
La colite mi ha perseguitata per circa 20 anni. Poi l'ho curata smettendo semplicemente, per qualche mese, di consumare frumento, farro, orzo ed alcuni altri cereali, oltre al latte e ad i suoi derivati. Non è più tornata, e sono trascorsi sei anni. Nessun effetto placebo, ne sono certa come del fatto di esistere (cioè qualche dubbio, ma dal valore meramente e strettamente speculativo...)
Dunque disturbo psicosomatico, intolleranza ad alcuni cibi, trauma psicologico, un peculiare atteggiamento nei confronti di sè e della vita (ma chi non ha il suo proprio peculiare atteggiamento?)
Ora che ci penso a 5 anni sono stata investita da una moto. Trauma al viso, due denti saltati...
A 14 anni è iniziata la mia personale Bestia, la mia lunga storia di dolore-malattia: la Depressione Maggiore.
Così, a ciel sereno.
Io ero garrula e felice e allegra ed ecco che, nel giro di un mese, tutti i sintomi della Bestiaccia si instaurano, senza che io possa fare nulla, ma proprio nulla nulla, per impedirlo. Guardo, osservo, me ne accorgo.
La Depressione Maggiore meriterebbe un capitolo a parte.
Come forse saprete, gli atleti, i ballerini, chi per mestiere usa il corpo e, per avventura, si ammala di DM, sa che la DM è in prima battuta una malattia del corpo.
Prima che il cosiddetto disturbo dell'umore si instauri e che l'atleta percepisca dolore e disagio psichico, il corpo comincia a "non rispondere più ai comandi", per quanto ci si alleni, per quanto ci si eserciti, per quanto ci si impegni.
Il vero depresso dorme in un modo che è suo caratterestico (il tracciato polisonnografico potrebbe fare diagnosi), mangia troppo o troppo poco, sta curvo, è lento o supereccitato. Sente che il suo corpo "piange" e non la smette, ma non sa come consolarlo.
Prova dolore come se tutte le persone care gli fossero morte proprio quel giorno, ed ha paura come se il mondo stesse per morire. Insonnia ferocissima, da delirio (qualche volta ho avuto l'impressione che un pò tutti i colori virassero verso il rosso...o verso il blu...).
Non ha pace nè tregua, ovunque vada, qualunque cosa faccia.
Non è vita, ragazzi, e dunque si spera di morire presto.
Serotonina puttana!!! Puttana di quella serotonina!!!
La botta feroce è durata per sette anni ININTERROTTAMENTE. Poi altri 4-5 anni di DM moderata (che non vuol dire lieve), quindi una graduale, spontanea remissione.
Tengo a dire che la mia depressione era caratterizzata da una certissima famigliarità (una nonna una zia, una cugina, due procugini, tutti dalla parte di mio padre, ricoverati in psichiatria, nessuna frequentazione tra noi; anche mio padre ha avuto problemi seri, ma io e lui siamo due gladiatori:no reparto psichiatrico, soffrire in silenzio, non arrendersi MAI!).
IPOTALAMO: alterazioni del sonno dell'appetito, della libido...
Io, poi, avevo le vampate all'età di 20 anni, oltre che, normalmente, una temperatura corporea più alta della media (d'inverno, e non esagero neppure un pò, l'ho misurata più di una volta, 36,5 gradi sulla punta delle dita, all'aperto!).
Ero una ventenne bollente io, eh?
Caldo, ed anche in questo c'entra l'ipotalamo
Sul finire della botta depressiva violenta, cominciano a succedere cose strane al mio corpo: avevo un peso perfettamente normale e poi... ingrasso a vista d'occhio, mangiando quanto prima anzi un pò meno. Dai miei ventun'anni ho preso la bellezza di 30 chili, con picchi, anzi, di 45 chili di più.
Febbre tutti i giorni per mesi.
Poi comincio a riempirmi di petecchie (macchioline emorragiche sulla pelle), e ad avere dolori alle ossa, che mi facevano male al minimo tocco, persino per la banale pressione del materasso.
Questi dolori non sono mai scomparsi. Ho dolori alle ossa, intensi e persistenti, anche a seguito di pressioni minime, ordinarie, come quelle di un abbraccio "non stretto".
Da più di dieci anni, rinite cronica, rinite tutti i giorni, sempre, con tanto di congestione, starnuti, rinorrea. E nessuno che sappia dirmi perchè nè come curarmi. I due pollini cui risulto allergica non giustificano questa condizione 365 giorni su 365. Il mio naso reagisce male per un nonnulla, una piccola pressione, un odore pungente, un minimo sbalzo di tempertura...un pensiero sgradevole...
Tossisco anche facilmente: non soltanto non fumo, ma se qualcuno si mette a fumare nello stesso ambiente in cui sono io, anche ad una certa distanza, io comincio a tossire e non la finisco...
Sono sempre stata fotofobica (nonostante abbia gli occhi scuri), sin da bambina, ed ho una straordinaria facilità ai colpi di sole (che, come sapete, irritano le meningi).
Anche la mia pelle è iperreattiva: alla minima pressione o sfregamento non soltanto si arrossa, ma si formano anche i cosidetti POMFOIDI, e cioè aree rosse e rilevate, piuttosto vistose.
Un capitolo importante che stavo dimenticando sono i dolori muscolari, perchè, oltre alle solite, banali ma atroci, lombosciatalgie, io soffro di curiose, ed atrocemente dolorose, contratturre muscolari, che interessano il muscolo trapezio. Sono così dolorose che, la prima volta in cui si manifestarono (avevo 27 anni), io pensai seriamente che il muscolo fosse "morto", che si trattasse di un infarto del muscolo.
Ipotesi ridicola ma, ditemi voi cosa avreste pensato: il dolore era talmente assurdamente atroce, che non soltanto io non potevo spostarmi di un nanometro, ma nessuno poteva neppure poggiarsi sul bordo del letto sul quale ero distesa, perchè la minima, anche impercettibile, inclinazione del piano su cui poggiavo era sufficiente a farmi urlare per il dolore.
In generale direi che tutto il mio organismo mi da l'impressione di INFIAMMARSI con facilità, di essere iperreattivo, irritabile: pelle, mucose, congiuntive, meningi, periostii, articolazioni, muscoli...
Anche il mio sistema immunitario è un tipo irritabile, tant'è che in questi 33 anni non ho fatto che collezionare allergie...ed io che non amo le collezioni...
Tengo "botta" piuttosto bene al dolore, nel senso che lo dimentico rapidamente e lo approccio con un certo piglio pragmatico (della serie "se sono sopravvissuta quella volta ce la farò ancora adesso"), ma evidentemete ho una soglia del dolore molto bassa, per cui stimoli che normalmente non sono algogeni lo sono per me.
Quando ho partorito ho avuto dolori atroci a dilatazione 0, quando in teoria dovrebbero essere leggerissimi o inesistenti, a quel che mi è stato detto. Ero già così su di un altro pianeta che se mi avessero accoltellata non me ne sarei accorta.
(Poi per fortuna, dopo avermi fatta "travagliare" per due gorni, mi hanno fatto il cesareo: è stata la prima volta che mi sono "drogata" e l'anestesista mì è sembrato di gran lunga l'essere più meraviglioso che avessi mai visto. In un niente mi aveva portata dall'inferno al paradiso...che meraviglia...mi vergogno ancora oggi di questo, ma mi sono lasciata andare, e mentre il mio bambino nasceva io per poco non mi addormentavo... Il dolore abbrutisce, ci si riduce all'essenziale, alla bruta biologia. Avevo bisogno di dormire e dunque il mio organismo "voleva" dormire.)
Per dirvi come in ogni caso io sia tutt'altro che una mammoletta, vi racconterò soltanto di come, appena cessato l'effetto dell'anestesia, io mi sia alzata per accudire il mio bambino anche di notte, di come lo abbia allattato a dispetto delle orrende ragadi (allattare con le ragadi è come passarsi di propria spontanea volontà della carta vetrata sui capezzoli, 6-8 volte al giorno, per una quarantina di minuti- però ne valeva la pena, non è come con il dolore inutile-), di come mi sia fatta infilare l'ago della flebo nel polso perchè con l'ago nella piega del gomito non potevo allattare.
CIOè, immodestamente, ANCH'IO SONO UNA GLADIATRICE, COME VOI.
Vi bacio
PS
Non ho mai fatto abuso, e se per questo neppure uso, di antidolorifici, antidepressivi,
ansiolitici o quant'altro, alcol, droga, fumo. Anche io, come voi, detesto usare farmaci.
Il massimo che abbia mai fatto, oltre all'anestesia del cesareo, sono i farmaci che ho usato per il dolore facciale, cioè carbamazepina per 10 giorni ed il mio caro amico co-efferalgan (AH LA
CODEINA, CHI L'AVREBBE MAI DETTO...