daccordo su tutto Jude ma prima della GlaxoSmithKline, prima del medico di base e ancora prima della Sanità Nazionale viene Vittorio.
Ho quotato questa frase, per la quale ringrazio Ulisse, per dire che quando ho un attacco, non sto certo a pensare alla Glaxo, al medico di base, al Servizio Sanitario Nazionale o ai contribuenti. Il mio unico pensiero è che mi passi il più in fretta possibile con il minor danno per il mio organismo.
Detto questo, faccio una considerazione.
Che differenza fa per il contribuente e per la spesa pubblica se la metà della fiala va nel lavandino o nel mio organismo? Assolutamente nessuna!
Ma per me è importante ridurre a metà la dose da 6 mg. Non credete?
Io non ne faccio una questione di dolore, anche se l'iniezione automatica mi ha fatto meno male che quella "divisa". Probabilmente colpa di chi me l'ha praticata, ma questo solleva un altro problema: se chi mi ha praticato l'iniezione, pur essendo persona esperta nel fare iniezioni, mi ha procurato quel dolore, e figuriamoci se me la facessi da solo, io che non so nemmeno da che parte cominciare.
Ma a questo si aggiunge un altro piccolo problema. Portarsi fuori casa le iniezioni dimezzate comporterà anche portarsi dietro un po' di cotone e di disinfettante, no? E questo è sicuramente meno pratico.
La migliore soluzione, a mio parere, è quella che una apposita commissione medica ministeriale, magari sollecitata da noi, "imponga" alla Glaxo l'immissione sul mercato di dosi da 3 o 4 mg, anche se non sono convinto che siano quei 2-3 mg in meno che influiscano sul costo, ma piuttosto sia tutto il marchingegno in plastica.
Saluti
V.