Hai detto bene, Eli. Magari non lo fanno per cattiveria, ma non sanno di cosa si tratta.
Certo, si fidano di quello che dici, ma ai loro occhi si presenta un'altra realtà, una realtà strana, sconcertante e a volte incredibile: stai lì in ottima forma, stai ridendo e scherzando mentre ti arriva l'attacco; continui a ridere cercando di non darla a vedere e anche sperando che se ne vada così com'è venuta. Ma puntualmente non se ne va, anzi diventa sempre più forte; ti vedono strano, ti chiedono e sei costretto a dirglielo (nel caso di veri amici che ti conoscono bene, intuiscono già, perché stai morendo dal dolore e non puoi più fingere).
Così cerchi spasmodicamente nelle tue cose la confezione di Imigran che giudiziosamente ti sei portato al seguito e ti apparti con una scusa.
Poco dopo ritorni, il dolore sta già scemando, per un po' ti senti "svuotato", ma non vuoi far pesare su di loro il tuo stato (personalmente, in quel momento mi danno fastidio perché sembrano degli ebeti che tirano fuori domande che sembrano studiate per vincere il primo premio al festival della stupidità).
Stai bene ora e torni a fare quello che stavi facendo prima, ma tutto questo comportamento ottiene un solo deludente risultato: "o questo è un ipocondriaco oppure ci sta prendendo per il c.... tutti". Questo è quello che leggi nei loro occhi e nei loro commenti.
E non hanno nemmeno tutti i torti.
V.