La Ch come tutti sapete è un serio problema.
Della CH come tutti sapete non si conosce ne una cura definitiva ne l'origine.
Della CH come tutti sapete la medicina riesce a fare poco, solo a tamponarla un pochino e spesso a peggiorarla.
Ciò premeso, io sono alla ricerca di tante cose nella vita, e non solo della soluzione per la CH; in questo percorso mi sono imbattuto negli ultimi anni nella psicologia froidiana (perdente per nella sua origine complessa; le soluzioni sono semplici, non complesse), nella meditazione (potentissima se applicata) e attualmente nella programmazione neuro linguistica (un incrocio tra le conoscenze della psicologia occidentale e delle filosofie orientali),ma uno strumento che sembra essere molto efficace per cambiare e migliorarsi.
In questo percorso ho avuto la conferma rispetto a delle tesi sulle quali mi ero confrontato sulla base delle mie esperienze di vita. Ad esempio, cito il rapporto biunivoco tra pensiero e biochimica celebrale, pensiero che può dare origine a mutazioni biochimiche, che vanno in memoria ipotalamica e che generano patologie. Un facile esempio pratico è la depressione di cui ho avuto parecchia esperienza a causa delle prooblematiche che ho avuto e che ho male affrontato durante la mia vita. Depressione che può essere generata da una cattiva gestione dei nostri pensieri.
Un approcci analogo, credo, anche se posso anche sbagliarmi, che si possa verificare con la CH. Si sa benissimo che la CH è una alterazione, malfunzionameno della biochimica celebrale; pertanto può essere influenzata, nel bene e nel male dalla gestione del pensiero.
Mi viene davvero molto difficile spiegare in un post quello che vorrei comunicare, pertanto mi attengo e mi soffermo solo su due piccoli punti che possono essere d'aiuto a tutti.
1) La gestione del pensiero (sia consapevoe che inconsapevole è molto difficile). Mentre si parla, mentre si legge, mentre si studia, in sottofondo nella mente umana viaggiano altri pensieri, altri pensieri che interagiscono biochimicamente nel nostro cervello. (a volte mentre leggi, non capisci quello che leggi, e devi rileggere; il motivo è perchè sei stato catturato inconsapevolmente da altri pensieri e non eri attento e concentrato su ciò che leggevi). Quello che può esserci di aiuto per esserne padroni della nostra mente è la consapevolezza. La consapevolezza è possibile alimentarla con la meditazione (questa è il primo messaggio che desidero condividere con Voi).
2)Noi abbiamo un problema: la CH. La regola che Vi trasmetto però vale per qualsiasi problema, non solo per la CH percè si tratta del modo di funzionare della nostra mente, spesso ancora incompreso per molti. Pensare ad un problema lo alimenta. Pensare alla CH la alimenta. La CH ti rende infelice perchè ti fa soffrire molto. Se continui a pensarci alimenti l'infelicità e gli attacchi. E' fondamentale pensarci e soffrirne solo durante gli attacchi. Poi basta (facile a dirsi ma non a farsi). E' importante fare finta di non avere la CH, vivendola come una parentesi nella vita. Soffro ed apro la parentesi , finisce l'attacco e chiudo la parentesi. Facendo finta che nulla sia accaduto. Diversamente influenzo la biochimica e genero più attacchi di quanti ne avrei avuti se non ci avessi pensato.
Io Vi dico queste cose, non perchè abbia imparato a farle, ma perchè comincio a rendermi conto di esserci cascato spesso in questo tranello della mente. La conferma riesce a darmela il ventre ed il cuore, perche se uso la mente mi porta fuori strada.
Non voglio assolutamente dirvi cosa dovete fare, non me la sento, ma tento di risvegliare in voi qualcosa che può essersi sopito e che la vita che viviamo ha soffocato, ma che esiste da quando eravate bambini.
Non voglio assolutamente avere ragione, ma solo tentare di solleticare aspetti che nella Ch , dai neurologi, non vengono mai considerati e che forse possono esserci di aiuto.
Con questo post, mi espongo, ma me ne fotto, perhè Vi voglio bene e se anche una sola persona ne ricevesse aiuto o spunto di miglioramento, penso ne sia valsa la pena. Se invece 100 persone pensassero che sia pazzo, me ne strabatto il c.azzo