Autore Topic: grazie Zaira  (Letto 2126 volte)

Offline casper60

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grazie Zaira
« il: Agosto 17, 2008, 02:46:46 Dom »
questa l'ho trovata grazie ad un utente non registrato e mi è piaciuta, la scrisse Zaira che io non ho mai conosciuto ma ringrazio perchè ciò che ha scritto a mio parere è molto bello.

PENSANDO A VOI!
Le sofferenze non soltanto avvicinano gli uomini, ma alimentano altresì un'amicizia interiore,  cos'ì come il gelo dell'inverno foggia figure di ghiaccio sui vetri delle finestre che il calore del sole dissolve.


____________________________________________


  Come l'onda non esiste di per sè ma è sempre partecipe del moto dell'oceano, così non dobbiamo mai sperimentare la vita da soli, ma cercare sempre di spartire l'esperienza della vita che opera intorno a noi ogni giorno.

Il mondo oramai si fa sempre più piccolo, non esiste più un luogo, uno solo, dove nasconderci a vicenda.

Nessun muro è alto o spesso a sufficienza per isolarci dalla sofferenza, dalla solitudine, dalla disperazione nostra o altrui!
[/b]

casper ;)

evi

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Re: grazie Zaira
« Risposta #1 il: Agosto 17, 2008, 08:31:36 Dom »
questa l'ho trovata grazie ad un utente non registrato e mi è piaciuta, la scrisse Zaira che io non ho mai conosciuto ma ringrazio perchè ciò che ha scritto a mio parere è molto bello.

PENSANDO A VOI!
Le sofferenze non soltanto avvicinano gli uomini, ma alimentano altresì un'amicizia interiore,  cos'ì come il gelo dell'inverno foggia figure di ghiaccio sui vetri delle finestre che il calore del sole dissolve.


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  Come l'onda non esiste di per sè ma è sempre partecipe del moto dell'oceano, così non dobbiamo mai sperimentare la vita da soli, ma cercare sempre di spartire l'esperienza della vita che opera intorno a noi ogni giorno.

Il mondo oramai si fa sempre più piccolo, non esiste più un luogo, uno solo, dove nasconderci a vicenda.

Nessun muro è alto o spesso a sufficienza per isolarci dalla sofferenza, dalla solitudine, dalla disperazione nostra o altrui!
[/b]

casper ;)

Grazie Casper, molto vero, molto bello. Grazie Zaira...
Strano: l'ultimo post che ho spedito a Sten, ieri, aveva questo stesso tema.
Ne pubblico uno stralcio, penso che Sten non me ne vorrà.
Dice, almeno in parte, quello che siete per me e, al di là del tono, DURO COM'E' DURA LA VITA, non è un post CONTRO: io non ce l'ho con nessuno, capisco l'incomprensione, anche se NON POSSO accettarla tout court, proprio perchè CREA MURI.  No, non è "contro", è per voi, per dire quanto sia prezioso ed importante, per me, il DONO DI AVERVI INCONTRATI:

" Riflettevo sulle ragioni che mi hanno indotta a rimanere sul forum. Quando ho smesso di stare male ho avuto la tentazione di allontanarmi dal forum...è un uso di questo strumento che molti fanno, immagino, e che trovo del tutto comprensibile. Si vorrebbe non ricordare a se stessi l'esperienza di dolore, tornare alla vita "normale", per molti "tornare alla vita" tout court.
Ho pensato persino che sarebbe stato per nulla saggio, addirittura "morboso", continuare a frequentarlo.
Però...però qui ho trovato qualcosa che mai avevo incontrato prima. Non so come definirlo...è la condivisione di un'esperienza estrema -che per me, però, non coincide con i due mesi di dolore fisico, troppo pochi, forse, o forse il mio dolore non era tanto estremo quanto quello di molti tra voi, arrivavo al massimo al travaglio di parto come l'ho sperimentato io...cioè non mi sarei accorta se mi avessero accoltellata... ;D - .
"Mai fidarsi dei sani"...
Non è solo il dolore che "i sani" non possono comprendere...no, non è questo, io ritengo che questo sia il meno...
Ho letto molti post scritti da Lussi in questi anni: lei dice "voglio vivere"...voglio vivere, è questo...
Questa frase, ripetuta più volte, leitmotiv della sua esperienza, decisamente estrema, di dolore ed angoscia, racchiudono tutto...
E' che un dolore estremo "ruba la vita", che il prezzo per viverla diventa esoso, ma tu accetti di pagarlo...
E' un mutamento di prospettiva radicale rispetto a chi non s'è mai alzato una mattina- magari dopo una notte di terrore e dolore- dovendo chiedersi LUCIDAMENTE cosa fare, se mollare, morire, o accettare di pagare il prezzo e vivere.
Non sono qui a dire Oimoi oimoi, QUANTO ho sofferto, come i cori della tragedia greca;  non ho mai pensato di essere "tanto sfortunata", mai. Anzi. Più atroce era il dolore, più grata mi sentivo per quello che di bello e di buono c'era nella mia vita. Il mio cuore era traboccante di gratitudine ai tempi in cui, come dicevo io allora, "camminavo con le ombre" (anzi, Sten, con i MORTI). Pensavo SEMPRE al dolore degli altri, gente di ossa e di carne PRECISAMENTE, ESATTAMENTE, come me, che pativa ogni sorta di male...c'era la guerra nei Balcani, tu ricorderai...pensavo: se loro non si suicidano in massa, se continuano a voler vivere, pur in quell'inferno, io devo fare altrettanto. Devo la vita anche a questo.
Ma la mia guerra feroce, io come voi, l'ho combattuta nella quasi (nel mio caso)  totale solitudine , nella VOLUTA indifferenza degli "altri", gente che vedendoti nel pieno del gorgo di un travolgente fiume di M... ti spingeva la testa giù pur di risparmiare a sè quel triste, inquietante - perchè il dolore VERO è SCANDALOSO -spettacolo...
Quante volte l'ho visto fare, con me, con tanti...
Mettiamo le distanze, questa è la prima cosa da fare, urge, dovesse essere CONTAGIOSA, questa verità di un dolore nudo e crudo ed apparentemente senza rimedio...
Non chiedevo l'aiuto di nessuno, non solo perchè SAPEVO che non mi sarebbe stato dato, ma anche perchè sapevo che, lungi dall'essermi  di aiuto, chi mi avesse scoperta tanto vulnerabile -un paguro senza corazza, il ventre molle offerto al mondo- avrebbe trovato la buona occasione ed il valido motivo per ferirmi.
Una delle ragioni del legame tanto profondo tra me e Francesco - mio marito - è che lui è stato il solo a riconoscere, con se stesso e con me, un dolore così estremo, ai limiti dell'umana capacità di sopportazione.
Gli altri cui non chiedevo nulla sentivano il bisogno di dirmi che:
"amavo crogiolarmi nel mio dolore"...Ah ah ah, come direbbe Barbara, vieni qui, reggimelo un attimo 'sto dolore che mi trascino ovunque, che provo persino in beatitudine tra le braccia del mio ragazzo, reggimelo solo un attimo e poi dimmi, BRUCIA EH? male male male, dove corri? ti sei mica spaventato?...bè, amico, io ci sono IMMERSA, con tutti i piedi e tutte le scarpe, ogni respiro, ogni minuto, ogni ora, ogni giorno, da anni, sto già friggendo all'inferno e tu credi che io sia viva...AhAhAh; poi c'era "Sei di un egoismo mostruoso"  ??? ??? ??? a chi ca@@o facevo male? , "Tu non hai cura del tuo aspetto perchè sei molto presuntuosa, ti credi così bella da non averne bisogno..." pensi che me ne fotta qualcosa di avere vestiti belli ed "in ordine"? , "Tu sei indifferente a tutto e tutti"...no, io sono TROPPO partecipe di tutto e tutti...sono ubriaca di dolore ed angoscia..., "Tu ci marci, è solo che non vuoi fare nulla...non vuoi studiare..." Certo, una che aveva la media del 9, che amava studiare più di ogni altra cosa al mondo, non vedeva l'ora di smettere di farlo per starsene chiusa in una stanza da sola a girare in tondo in preda ad un'angoscia mostruosa..., "Devi fare esercizi di respirazione, guarda me..." amico, se io respiro più a fondo mi sento più viva, se mi sento più viva provo più dolore, l'ho sperimentato più e più volte, guarda, fidati, ma chi ca@@o t'ha chiesto niente, ma che ca@@o ne sai...sì perchè, vedi, ti stupirà, anche una ragazza giovane e con un bel c@lo può star male da matti, così da matti che per lei vivere equivalga a dolore....; "Non è vero niente, tu vuoi  solo che gli altri ti credano speciale..." , "Ah, il tuo psicodramma!", "Sparati!!!", "Fallita", "Nullità", "Schizofrenica", "Regina della Depressione", "Sei una bestia...sei un mostro...sei un asociale...tu non sei capace di volere bene a NESSUNO!"...peccato che mi sia cresciuta mio fratello cercando di proteggerlo da VOI...
Sembrava che NESSUNO, a parte Francesco, e la zia "bislacca" di una mia carissima amica vedessero QUANTO stessi male...io pensavo al suicidio CONTINUAMENTE!!! A come farlo, alle conseguenze...spesso mi dondolavo vistosamente nel tentativo di attenuare il dolore...E NESSUNO SE NE ACCORGEVA!!!
Ma dopo aver conosciuto le vostre storie tutto questo mi sembra nulla, mi appare "umanamente comprensibile"...che non si riconosca neppure un atroce dolore FISICO, no, questo no, la mia immaginazione non era arrivato a concepirlo...che abbiano pensato, solo per citare UN caso, di ricoverare Zaira in Psichiatria, dopo averle fatto una flebo di Chupa Chups...no no no no...è troppo anche per me!!! "

                                                                                               
                                                                                                                                                                  Evi