Ho una domandina un po' filosofica da porvi, dopo l'estenuante giornata che mi è capitata (ferma sul LungoTevere per tre ore, aspettando un carroattrezzi a causa di una botta alla macchina di mio padre....E facevano 36 gradi.... )
Subito dopo il vostro primo attacco, cosa avete pensato? Qual'è stata la prima cosa che vi è passata per la mente?!
Vi do un mega bacione anche se accaldata, ma soprattutto con un dente del giudizio che mi ha infiammato mezza faccia...( 'tacci sua, tanto per non fare la Romana )
Vi Vi Bi
Un tempo avevo un amico, completamente andato, proprio come i Grappolati, ma in modo assai meno accattivante.
Credeva fermamente nella magia, e la praticava...l'avessi saputo subito, l'avrei tenuto a distanza come la peste.
Ma per molto tempo, ahimé, l'ho ignorato.
Io delle sue deliranti convinzioni me la ridevo, ed anzi l'ultima volta in cui ci parlammo gli causai un violento travaso di bile perché, al suo "Ma se farai così morirai come tua madre!", replicai con un "Bè, sai prima o dopo dovrò pure morire, e di qualcosa dovrò morire, noo?!"
Non ho mai visto uno sguardo d'odio come quello che mi lanciò.
Mi disse con palese sconcerto che ero una pazza ed un'idiota totale.
L'avevo disarmato, perche l'humus in cui questa gente sguazza e prolifera è la Paura, e senza la mia paura tutto ciò in cui lui credeva non aveva più senso, nessun motivo di esistere,; e siccome lui si IDENTIFICAVA con quel che faceva, non si attribuiva altro valore se non il suo "potere" di "mago", la mia risposta svuotava di senso il suo stesso esistere...
Io me ne tornai a casa ed ebbi pena per lui, ma davvero non avevo idea (e forse neppure tanta voglia, lo confesso), di come tirarlo fuori da quella melma...mah, chissà come stà adesso...
Quando ho cominciato ad avere questo dolore mi è venuto in mente lui, ho pensato a quanto io stessa, e tutti noi esseri umani, siamo infine tanto primitivi nel nostro modo di pensare.
Sì, Claudia, perchè, non sapendomi spiegare perchè mai quell'orrendo dolore montasse come un'onda anomala e si portasse sui miei lidi da chissà quale oscurità ( di notte, infatti, di norma si sta al buio), sempre al momento del sonno (all'inizio mi era letteralmente impossibile dormire, sia di notte che di giorno), non trovai altro modo per chiamarlo che MACUMBA, una maledizione, maledizione del sonno.
E non sono la sola in questo forum ad averla sentita così...
Ho capito come la superstizione dei nostri progenitori, il pensiero magico, sia la sola possibile risposta per chi si trovi ad affrontare situazioni drammatiche per le quali non ha la possibilità di trovare una spiegazione "razionale". Una risposta spesso non del tutto consapevole, ampiamente inconfessata tra noi uomini "evoluti". La necessità di dare un nome al dolore ("La Bestia"), ho capito, di dare un volto al nemico, al Male che non si comprende ed al quale non si trova rimedio ( vedi le streghe, poverine, cui si dava la caccia nei tempi andati).
Se si ha un nemico con un nome ed un volto (la strega p.e.), ancorchè fittizio, si gode dell'enorme sollievo di credere di poter esercitare un minimo controllo sulla situazione.
L'impotenza è una ben terribile condizione...
Dunque, sebbene non ci credessi affatto, non era stata una hija de puta de strega a farmi la macumba?
Ci ridevo ma, provvisoriamente, era quella la spiegazione che mi davo.
Noi non siamo affatto gli esseri razionali che crediamo di essere, così la penso. Banale.
Hai mai sentito parlare di uno psichiatra italiano di nome Basaglia? Colui che ha riportato nel mondo i malati di mente chiudendo i manicomi? Per Basaglia la follia è parte integrante dell'esperienza umana al pari della ragione. Ed io ci credo fermamante, come credo che anche la lezione di Freud possa essere in qualche modo e misura vista in una prospettiva vicina a questa.
Va da sè che quel che penso davvero è che il male non è neppure male, è solo una cosa che succede, una cosa senza un volto, senza un solo nome, quasi mai ben compreso nelle sue dinamiche, ampiamente imprevedibile ed incontrollato e, soprattutto, INDIFFERENTE (ed è tutta qui la sua atroce spietatezza).
La CH
succede, mica lo fa apposta, e pazienza se noi ci sentiamo come fossimo schiacciati da un rullo compressore.
Dolce Claudia, sai cos'è, adesso, sai qual'è il punto? E' che malattie come la CH misurano tutta la miseria e l'impotenza della Magica Scienza, ecco cos'è, adesso.
L'ultimo baluardo del pensiero magico dell'uomo moderno cede miseramente agli occhi dell'Uomo Grappolato...
E questa è un'altra storia, che io non sono in grado di raccontarti, e cedo la parola ad "utenti" ben più esperti e saggi.
Evi