Ero seduta in attesa del mio turno all'anagrafe sanitaria, dovevo cambiare medico. Una signora sulla cinquantina, molto più abbronzata di me, mi si siede accanto e, dopo essersi lamentata delle troppe "carte" che le chiedono in Italia, delle estenuanti attese e dei costi, mi domanda se ho molti problemi con il permesso di soggiorno.
Poi mi offre un cioccolatino, che ancora conservo, gelosamente.
Milagro si chiama quella donna, viene da Santo Domingo.
A me capita spesso d'esser presa per straniera, dagli stranieri.
Alcuni, quando scoprono che sono italiana, ci restano male, smettono di parlarmi.
Milagro no, non è stata razzista con me
.
La dedico a lei, al mio amico Ron Kubati - che mi disse una volta: "hai una tipica faccia albanese"-, a suo fratello Ervin, a Khaoula, a Wessim, a Ines, ad un ragazzo africano tanto raffreddato, che barlava un bò gozì, brobrio gome me, ed aveva un viso così bello, gli occhi di un bambino, ed era così giovane, piccolo, così solo, così sperduto, claudicante, e mi ha fatto venire voglia di dirgli "ti faccio da mamma, sono io tua mamma qui in Italia..."
E non ditemi che sono patetica e buonista: so che tutti gli esseri umani sono in qualche misura "razzisti", ma com'è strana la gente quando ti trova strano, come tutto è brutto, e più freddo...
The Doors - People are Strangehttp://it.youtube.com/watch?v=old6xeBVIfw&feature=related Evi