Autore Topic: Ma quanto conta il lavoro??  (Letto 16691 volte)

Offline casper60

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Re: Ma quanto conta il lavoro??
« Risposta #15 il: Maggio 25, 2008, 11:40:04 Dom »
ciao Fausto, benvenuto

casper ;)

Offline Lucius

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Re: Ma quanto conta il lavoro??
« Risposta #16 il: Maggio 25, 2008, 23:42:41 Dom »
Ciao Fausto!  :)

Luciano Patrucco
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Offline oblitas

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Re: Ma quanto conta il lavoro??
« Risposta #17 il: Novembre 25, 2008, 00:33:07 Mar »
Comunque la ch secondo me dipende anche da come si prende la vita. se ci si redime dal dire quello che si pensa davvero, se non ci si schiera mai e si cerca di fare cose che possano mettere d'accordo tutti o se si tende ad essere sempre remissivi, se si è spesso prevaricati e non si riesce a reagire verbalmente, credo che alla lunga arrivi la CH
Credo nella bontà d’animo dell’essere umano.

Offline casper60

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Re: Ma quanto conta il lavoro??
« Risposta #18 il: Novembre 25, 2008, 09:16:43 Mar »
Comunque la ch secondo me dipende anche da come si prende la vita. se ci si redime dal dire quello che si pensa davvero, se non ci si schiera mai e si cerca di fare cose che possano mettere d'accordo tutti o se si tende ad essere sempre remissivi, se si è spesso prevaricati e non si riesce a reagire verbalmente, credo che alla lunga arrivi la CH

questo tuo pensiero è alquanto particolare, su che basi affermi ciò.....

casper ;)

Offline rellix

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Re: Ma quanto conta il lavoro??
« Risposta #19 il: Novembre 25, 2008, 11:22:11 Mar »
Comunque la ch secondo me dipende anche da come si prende la vita. se ci si redime dal dire quello che si pensa davvero, se non ci si schiera mai e si cerca di fare cose che possano mettere d'accordo tutti o se si tende ad essere sempre remissivi, se si è spesso prevaricati e non si riesce a reagire verbalmente, credo che alla lunga arrivi la CH

Al contrario credo che la CH sia proprio di coloro che si sono sempre schierati, anche TROPPO nelle cose, di chi è sempre stato capace di rispondere, pur esponendosi TROPPO....si sa il TROPPO STROPPIA! ;D
Se per remissività intendi superficialità non posso condividere, ma forse se la remissività comporta un grande stress e accumulo di tensioni allora il discorso cambia...è che detto così non è facile da interpretare.
A me personalmente negli ultimi 13 anni la vita mi ha fatto un c...nero! E lotta tutti i giorni, e ingoia tanti rospi per il bene di chi hai vicino, e ink...ogni due per tre, e difenditi da mille cattiverie, e pensa a crescerti un figlio da sola, e mille responsabilità, e mille dispiaceri ...e dai che ti ridai....et voilà la bestiaccia eccola qua!
Lo cierto es que no me interesa nada que sea lineal, recto. No me interesa nada que avance limpiamente de un punto a otro, y se sepa perfectamente que esa linea comenzò aquì y terminò allì. No. No hay que pretender nunca ser atinado y sensato y llevar una vida lineal y exacta. La vida es muy azarosa.  (P. J. Gutierrez - Anclado en tierra de nadie)

marilyn

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Re: Ma quanto conta il lavoro??
« Risposta #20 il: Novembre 25, 2008, 12:04:46 Mar »
I miei attacchi sono iniziati circa 12 anni fà in Germania, mentre lavoravo in una impresa di spedizioni (tipo Bartolini, TNT, ecc) e per 10 anni consecutivi dal lunedì al venerdì 7/8 ore in piedi concentrata ai circa 5000 pacchi che mi passavano davanti al giorno, a morire di freddo durante l'inverno poichè stavo in un capannone aperto e quanti momenti ho passato in cui con attacchi terribili dovevo comunque lavorare.... 2 anni fà decido di tornare in Italia, di intrapendere il negozio di fotografia di mio padre, quindi un lavoro che mi piace, che soddisfa e che si può gestire molto meglio; ho pensato, non avrò più tanto stress, farò qualcosa che mi piace, forse mi rovinerò la vista ma potrò stare al computer quanto mi pare e piace visto non sò stare senza, avrò un alimentazione regolare e molto più sana, mi trovo tra le montagne e ho molto più tempo per ammirare la natura........ Ma tu pensi che sia migliorata? Da quando sono qui sono peggiorata....... Dipende da un altro tipo di stress o perchè ne ho di meno? Vorrei tanto saperlo......

Offline rellix

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Re: Ma quanto conta il lavoro??
« Risposta #21 il: Novembre 25, 2008, 12:09:35 Mar »
Cara Fra...mi piacerebbe poterti rispondere con certezza, ma sai meglio di me che nella CH nulla è certo se non il DOLORE.
Quello che ho sempre creduto personalmente e che la CH sia una sorte di Vaso di Pandora...quando si apre non si può più richiudere ...almeno ermeticamente...c'è chi riesce a tapparlo meglio e chi peggio...ma fondamentalmente non c'è una soluzione che ti garantisca la sua ermeticità a lungo termine...l'unico collante è la perseveranza a volerlo tenere più chiuso possibile... a prescindere dal motivo per cui si è aperto...maledetto!
Un abbraccio :-*
Lo cierto es que no me interesa nada que sea lineal, recto. No me interesa nada que avance limpiamente de un punto a otro, y se sepa perfectamente que esa linea comenzò aquì y terminò allì. No. No hay que pretender nunca ser atinado y sensato y llevar una vida lineal y exacta. La vida es muy azarosa.  (P. J. Gutierrez - Anclado en tierra de nadie)

Offline casper60

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Re: Ma quanto conta il lavoro??
« Risposta #22 il: Novembre 25, 2008, 17:54:04 Mar »
Quello che ho sempre creduto personalmente e che la CH sia una sorte di Vaso di Pandora...quando si apre non si può più richiudere ...almeno ermeticamente...c'è chi riesce a tapparlo meglio e chi peggio...ma fondamentalmente non c'è una soluzione che ti garantisca la sua ermeticità a lungo termine...l'unico collante è la perseveranza a volerlo tenere più chiuso possibile... a prescindere dal motivo per cui si è aperto...maledetto!


quoto

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Re: Ma quanto conta il lavoro??
« Risposta #23 il: Novembre 25, 2008, 19:19:21 Mar »
Comunque la ch secondo me dipende anche da come si prende la vita. se ci si redime dal dire quello che si pensa davvero, se non ci si schiera mai e si cerca di fare cose che possano mettere d'accordo tutti o se si tende ad essere sempre remissivi, se si è spesso prevaricati e non si riesce a reagire verbalmente, credo che alla lunga arrivi la CH
Ciao Casper, si forse è una tesi insensata ed assai particolare e mi è venuta in quanto è dal 15 agosto 2008 che non mi viene piu un attacco, (solo qualche shadow dalla durata massima di 20 secondi) e guarda caso dal 7 di settembre ho deciso di dire quello che penso ai miei colleghi, ai clienti e al direttore commerciale, ovvero che non c'è meritocrazia ed in talune occasioni mi sono schierato dalla parte dei magazzinieri in quanto avevano delle ragioni che nessuno osava avallare, in più mi sono schierato in modo inequivocabile nelle ultime due riunioni di condominio nelle quali ho detto in faccia la verità a chi si aproffittava di alcune situazioni inerenti al rifacimento delle facciate, inoltre ho detto ad una imprenditrice che mi aveva sempre messo in soggezione prevaricandomi con il tono vocale che è una stron... e che gli straordinari ai dipendenti che guadagnano 1085,00 euro al mese è sacrosanto pagarli. Ebbene da quando dico quello che penso non ho più un attacco, e per giunta in questo periodo non gfaccio sport e non bevo molta acqua. lo so che posso apparirvi ridicolo e balzano, ma la voce interna mi dice che devo essere semplicemente me stesso e non aver paura di dire quello che penso. spero solo che non mi licenzino. Ciao amici.
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Re: Ma quanto conta il lavoro??
« Risposta #24 il: Novembre 25, 2008, 20:00:16 Mar »
se diamo adito alla teoria che la causa di base della ch è lo stressor, si potrebbe supporre che il tuo stressor sia proprio questo, ora che esterni senza remore , quindi non ne sei più succcube, sei in remissione.

casper ;)

marilyn

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Re: Ma quanto conta il lavoro??
« Risposta #25 il: Novembre 26, 2008, 18:24:01 Mer »
Ti invidio oblitas!!! Vorrei essere anche io capace di dire quello che penso veramente a determinate persone...  ;D

Offline BRIZZ

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Re: Ma quanto conta il lavoro??
« Risposta #26 il: Novembre 26, 2008, 18:33:03 Mer »
non in tutti gli ambiti e' possibile dire cio' che si pensa .

mi consolo, a volte, pensando che ''tacere non e' mentire''

baci

brizz
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Offline oblitas

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Re: Ma quanto conta il lavoro??
« Risposta #27 il: Novembre 27, 2008, 23:42:33 Gio »
Del resto io non detesto il lavoro, ma il mondo del lavoro, che nel mio mondo è orribile. Quindi soffro il mio lavoro, devo sempre fingere e fare vedere quello che invece non sono, e soprattutto ci sono sempre di mezzo i soldi, i guadagni, le convenienze, i furbi, i lecchini, i prostituti, i voltagabbana, e altre spiacevoli situazioni. Insomma  non so se è per colpa del mio lavoro che ho  la CH, ma in ogni caso,   mi è venuta anche in ferie.
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Offline Loko

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Re: Ma quanto conta il lavoro??
« Risposta #28 il: Novembre 28, 2008, 00:02:39 Ven »
Ti invidio oblitas!!! Vorrei essere anche io capace di dire quello che penso veramente a determinate persone...  ;D

disse una volta il saggio: una cosa ti è superiore solo se tu la rendi tale... discorso applicabile a ch, lavoro moneta o mancanza di moneta e persino alla morte. se hai paura di essere isolato da alcune persone "taci e non menti", sennò gli spieghi a chiari toni il tuon punto di vista suulle varie situazioni che si pongono. non ti sto invitando a mandare a quel paese chiunque, non mi permetterei perche neanche ti conosco praticamnte, ma farsi valere, anche rischiando di rovinare un rapporto, è una delle cose essenziali a mio parere. anche se non ti cura la ch, è un ottimo modo per stare in pace con se stessi.

calcola anche cje la maggior parte delle litigfate e divergenze si risolve facilmente. bastano molta calma e molta birra  ;D
Emanuele 3274425840
"T’insulteranno a gran voce e tu ridi
Ti chiuderanno la bocca e tu scrivi
Se ti picchieranno e t’imporranno divieti
Tu fatti beffa dei tuoi padroni e canta i loro segreti"
I Consigli di un pirla - Articolo 31

Offline casper60

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Re: Ma quanto conta il lavoro??
« Risposta #29 il: Novembre 28, 2008, 10:10:41 Ven »
Ti invidio oblitas!!! Vorrei essere anche io capace di dire quello che penso veramente a determinate persone...  ;D

disse una volta il saggio: una cosa ti è superiore solo se tu la rendi tale... discorso applicabile a ch, lavoro moneta o mancanza di moneta e persino alla morte. se hai paura di essere isolato da alcune persone "taci e non menti", sennò gli spieghi a chiari toni il tuon punto di vista suulle varie situazioni che si pongono. non ti sto invitando a mandare a quel paese chiunque, non mi permetterei perche neanche ti conosco praticamnte, ma farsi valere, anche rischiando di rovinare un rapporto, è una delle cose essenziali a mio parere. anche se non ti cura la ch, è un ottimo modo per stare in pace con se stessi.

calcola anche cje la maggior parte delle litigfate e divergenze si risolve facilmente. bastano molta calma e molta birra  ;D


il raginamento non fà una piega

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