Ciao Davide, è l’opportunità che non vedo. La morte a mio avviso non offre alcuna opportunità “speciale”. La morte intesa come tale è “semplicemente” il termine dell’esistenza di un organismo vivente sia esso animale che vegetale. La paura, per esempio, offre molte più opportunità.
Per cogliere un’opportunità, qualunque essa sia e per goderne, si ha bisogno di un requisito di base, la consapevolezza. Senza di essa ben difficilmente potremmo apprezzare le opportunità. Per essere consapevoli bisogna, fino a prova contraria, essere vivi.
Personalmente non credo che la grande verità della vita sia la morte, per un fatto: la morte toglie utilità alla vita. La rende completamente inutile in quanto terminata.
Non credo inoltre che un essere, sia esso umano, animale o vegetale, nasca per essere inutile.
Che la vita possa essere meravigliosa o un inferno indicibile è un fatto totalmente personale. Cambia in ogni essere vivente di questo pianeta, ma nessuno mi potrà convincere che ce ne sia anche solo uno inutile.
Per questo tornerei volentieri sul pianeta Terra. Per essere parte di esso insieme ai suoi abitanti, come lo sono oggi.
Accetto la morte in quanto tale, il mio corpo organico ha un ciclo e quando questo ciclo giungerà al termine il mio corpo cesserà di esistere. La paura non è morire, la paura stà nella tristezza di non esserci, nella tristezza di lasciare tutti e tutto, nella tristezza di non poter più fare. Ma fortemente ci sarà la serenità di esserci stato, la serenità di aver conosciuto tanti e di aver visto molto, la serenità di aver fatto.
E la gioia immensa di aver vissuto. Comunque.
Enrico