La neurofisiologia ha chiarito da diversi decenni che il sonno è un’attività differenziata e che i mammiferi di questo pianeta (ma anche gran parte degli uccelli) trascorrono la loro vita tra la veglia, il sonno REM e il sonno NREM.
Le analogie tra veglia e sonno REM sono sorprendenti:
- riprende il ritmo “desincronizzato??? di veglia (differentemente da quello sincrono del NREM)
- il metabolismo aumenta, come mostrano immagini PET, che evidenziano un tasso metabolico centrale di utilizzazione del glucosio addirittura maggiore nel sonno REM rispetto alla veglia.
I generatori della distribuzione di sonno REM e NREM non sono noti, ma alcuni elementi indicano che il primo dipenda dal secondo:
- ad esempio occorrono da 90 a 120 minuti di sonno NREM prima che si verifichi una fase di sonno REM.
- durante il sonno NREM il consumo di glucosio e ossigeno della corteccia cerebrale diminuisce, ma le riserve energetiche vengono immagazzinate nella glia in forma di glicogeno. Al contrario nel sonno REM il metabolismo aumenta.
- la velocità media di flusso nell’arteria cerebrale media diminuisce nel NREM e aumenta nel REM.
- Il consumo di O2 si riduce del 25% nel NREM , nel REM è identico allo stato di veglia.
Dal punto di vista neuroanatomico si possono individuare le regioni che determinano la maggior parte dei meccanismi legati a tali stati:
- i generatori della veglia sono diffusamente situati nel TRONCO (Sistema Reticolare Attivatorio)
- quelli del sonno NREM: nel BULBO e nel PRO-ENCEFALO Basale
- quelli del sonno REM: nel PONTE
Tuttavia le componenti degli stati di veglia, di sonno REM e NREM sono modulate da fenomeni molto complessi che coinvolgono vari livelli del nevrasse e differenti neuro trasmettitori.
Ma nessuna parte è responsabile di uno specifico stato di sonno come è messo chiaramente in evidenza da studi sugli animali:
Infatti ciascuno stato di sonno, se inibito da una lesione non letale, tende a ripresentarsi .
Ciò indica che diverse parti del SNC sono in grado di generare sonno.
Una possibile conclusione di queste osservazioni è che
- IL SONNO E’ UNA PROPRIETÀ’ FONDAMENTALE DI NUMEROSI GRUPPI DI NEURONI ;
- E CHE E’ PRESUMIBILMENTE REGOLATO DA FATTORI LOCALI PIUTTOSTO CHE DA UN FENOMENO CHE RICHIEDE L’INTERO ENCEFALO O SPECIFICHE AREE.
L'argomento è vasto , il testo l'hon preso da questo sito :
http://www.psicoanalisi.it/psicoanalisi/psichiatria/articoli/psichiatria12.htmè da notare alcuni aspetti inerenti alla ch.
si evidezia nella fase rem la necessità di un maggiore apporto di ossigeno!
ci vedo proprio un nesso con la puntualità e la necessita tpica nella ch.
lantualitaà lo sappiamo.
la necessità di ricevere proprio nella fase rem di un maggiore apporto uguale alla veglia ,ma differente dal sonno ...................... ma se per qualche motivo noi non diamo l'apporto ,il corpo forse da l'allarme ??
ci svegliamo spesso con l'attacco gia in corso ,e una cosa facciamo sicuramente ,il ritmo di respirazione aumenta.
Per di piu si fa riferimento che è l'arteria cereblale che è interessata e necessita.
possibile che proprio il bulbo e il pro-encefalo siano direttamente interessati??
come mè che nell'attacco ,sia l'acqua ,l'ossigeno ,e l'ozono,riescono a tamponare l'attacco?Che?!??
potrebbe essere che di base ci sia davvero un problema con l'ossigeno.
e si potrebbero riscontrare tanti fattori che riportano a questo ,vedete i fumato ri ,l'età in ribassso della insorgenza e l'aumento di casi ,con il fattore inquinamento ,ma comunque con una cattiva ossigenazione.
certo è una inesatta ricerca personale ,ma sicuramente quelli che di queste cose ne sanno più di me potrebbero davvero vederci un nesso....chissa!!!!!
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Re:perchèè?
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« Risposta #2 inserita:: Giugno 06, 2007, 02:07:59 pm » Rispondi citando
molto interessante e sopratutto chiaro. E fa riflettere sul nesso e sulla sua 'logica' realistica possibilità.
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la medicina non deve dare più giorni alla vita, ma più vita ai giorni.
rrodolfo
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Re:perchèè?
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« Risposta #3 inserita:: Giugno 06, 2007, 03:22:42 pm » Rispondi citando Modifica messaggio Rimuovi messaggio
e aggiungo..................
Controllo del respiro
La ventilazione è sottoposta ad un duplice controllo, uno di tipo metabolico ed uno di tipo comportamentale.
I neuroni respiratori che controllano metabolicamente il respiro, hanno sede nel tronco encefalico, dove è presente una fitta rete di interneuroni, denominata sistema reticolare attivante che influenza il controllore troncoencefalico e, conseguentemente, lo
stato di allerta del cervello. Si può dedurre che la ventilazione subisce un controllo differente nelle fase di veglia rispetto alle fasi di sonno.
Nel tronco encefalico è possibile reperire i controllori primari della respirazione, ossia l’area respiratoria bulbare e il centro pneumotassico pontino. Il meccanismo esatto di controllo sull’alternanza inspirazione/espirazione si ritiene possa dipendere da un’attività inspiratoria continua (di tipo tonico), del gruppo motorio dorsale inibita in modo intermittente da afferenze principalmente del gruppo respiratorio pontino. E quindi la respirazione sarebbe il frutto di una reciproca inibizione fra le reti neuronali interconnesse.
I meccanocettori polmonari (il cui funzionamento è già stato descritto) forniscono un rinforzo della stimolazione vagali che raggiungono il gruppo respiratorio pontino, i cui neuroni, conseguentemente, inviano impulsi inibitori dell’inspirazione al gruppo motorio dorsale del bulbo. L’attivazione degli impulsi per stimolazione dei meccanocettori polmonari è definita come riflesso di Hering e Breuer, ed influenza principalmente la durata dell’atto inspiratorio. Gli impulsi inviati sono di entità variabile, e più intensi ed efficaci durante il sonno. I segnali dei chemicettori periferici, deputati al controllo della variazione della PO2 e della PCO2, rafforzano l’attività dei neuroni inspiratori, questi a loro volta, tramite una serie di passaggi, inducono la contrazione dei muscoli inspiratori. Pertanto i segnali dei chimiocettori periferici influenzano l’inspirazione. L’attività inspiratoria stimola un altro gruppo di neuroni, già influenzati dagli stimoli dei meccanocettori che, mediante una serie di passaggi, stimolano i neuroni inspiratori dorsali che bloccano l’inspirazione originando l’espirazione. I riflessi spinali incrementano la forza muscolare quando le resistenze respiratorie aumentano.
I chemiocettori che partecipano al controllo della ventilazione sono di tipo centrale e periferico. I chemiocettori centrali (maggiormente importanti) sono posti in prossimità del gruppo neuronale respiratorio ventrale del bulbo.
a presto