Posto questo interessante articolo tratto da La Stampa di ieri, vi prego di leggerlo, sembra particolarmente interessante e varrà sicuramente la pena di tenere sott'occhio gli sviluppi del trial in programma su 280 emicranici....
DATEGLI UNA LETTA!!!
NEWS
27/12/2007 - LA STORIA
Se curi il cuore addio emicrania
Scoperto per caso un rimedio per il mal di testa GABRIELE BECCARIA TORINOE’ una perfetta storia natalizia: un cardiologo decide di curare un pediatra, che ha appena subito un’operazione alla valvola aortica, sperimentando su di lui un farmaco per alleviargli l’emicrania che lo perseguita da anni. Il test - a sorpresa - funziona meravigliosamente e il prof ottiene una ricca borsa di studio istituita poco prima dalla sua «cavia», che voleva premiare le scoperte «casuali», quelle che partono da un’intuizione e conducono a esiti imprevisti.
Sembra tutto finto e invece è tutto vero e, se tra un po’ di tempo i martellanti dolori alla testa smetteranno di essere i compagni di miliardi di individui, si dovrà ringraziare il duo John Chambers (il cardiologo) e Sir Cyril Chantler (il pediatra). Il caso li ha uniti e il loro è un esempio classico di «serendipity», la scoperta di qualcosa che non era stato cercato, mentre si era sulle tracce di tutt’altro.
Dolori lancinantiChambers, cardiologo al Guy Hospital di Londra, ha seguito la sirena di un pensiero poco ortodosso: ha cominciato testando un farmaco anticoagulante, il clopidogrel, su cinque pazienti che non solo soffrivano di cuore, ma erano afflitti da mal di testa lancinanti. Il risultato - ha raccontato - è stato pressoché immediato e spettacolare: l’emicrania è scomparsa, a cominciare proprio dal paziente numero uno, il cui tormento durava da 20 anni. In genere la medicina è prescritta come inibitore dell’aggregazione delle piastrine (riducendo così i rischi di trombosi) e invece stavolta ha avuto effetti diversi, dando una prima conferma a una teoria elaborata dallo stesso Chambers.
Il disturbo (sul quale si affollano più ipotesi che certezze) sarebbe provocato da piccoli coaguli di sangue, che si formano nel cuore e viaggiano fino al cervello, interrompendo il regolare afflusso sanguigno e causando i sintomi noti a chiunque, dai dolori alla nausea e alla fotofobia. E qui entrano in scena le piastrine. «Finora nessuno è riuscito a dare una spiegazione definitiva all’emicrania, sebbene colpisca almeno il 10% della popolazione. Dalle mie osservazioni - ha detto Chambers al quotidiano Independent - sono arrivato alla conclusione che esista un legame tra le piastrine e l’attività vascolare: quando si ammassano sulle pareti delle arterie, muta il tono muscolare, comprimendole o dilatandole: ed ecco perché si scatena l’emicrania».
Via via che il campione dei volontari si allargava, il professore ha coinvolto un altro camice bianco, Sir Chantler, presidente del Great Ormond Street Children’s Hospital e considerato un personaggio-simbolo della Sanità britannica. Gli attacchi di mal di testa avevano ricominciato a colpirlo poco dopo la sostituzione di una valvola cardiaca e Chambers sospettò che anche lui fosse vittima dei mini-coaguli. «In passato si era curato con dosi quotidiane di aspirina, lo standard in questi casi. Gli ho proposto di provare il clopidogrel». E, di nuovo, le conseguenze si sono viste rapidamente: è decisamente migliorato.
Nuovi test allargatiProprio Chantler, che tra l’altro è alla guida del King’s Fund, illustre think tank per il finanziamento di iniziative in grado di migliorare il sistema sanitario, aveva da poco creato un nuovo premio - il «Serendipity Award» - allo scopo di aiutare ricercatori e medici che inseguano idee e programmi un po’ anticonvenzionali, esattamente come quello di Chambers che ha già dimostrato di funzionare. Così, il miracolato pediatra non ha avuto problemi a far consegnare un assegno di 90 mila sterline (135 mila euro) al cardiologo creativo. E tra poche settimane la sperimentazione sarà estesa a 280 persone.
C’è un’ulteriore ipotesi che Chambers vuole verificare: chi ha l’emicrania potrebbe soffrire di quello che comunemente si chiama un «buco nel cuore» non diagnosticato, in gergo il «Forame ovale pervio», l’anomalia cardiaca in cui l’atrio destro comunica con il sinistro e che interessa tra un quarto e un terzo degli adulti. I piccoli coaguli delle vene finirebbero quindi nel sistema arterioso e di lì si spingerebbero al cervello: «Invece di un’operazione, penso che basti la mia cura farmacologica. Efficace e meno invasiva», annuncia il prof.
Sintetizzata così, questa è davvero la perfetta storia natalizia.
LA MALATTIA È da sempre un enigma per gli specialisti
Le cause dell’emicrania sono sconosciute: ciò che è certo è che durante un attacco i vasi sanguigni all’interno e all’esterno del cranio subiscono alcuni cambiamenti e che questi influiscono sulle cellule nervose. Secondo alcune teorie, è la costrizione delle arterie a causare le sofferenze, mentre secondo altre è l’eccessiva dilatazione. In ogni caso, si sa che l’emicrania dipende da una disfunzione delle arterie che portano il sangue al cervello. Altro punto condiviso è che l’emicrania si trasmette per via ereditaria: è probabile che chi soffre di questo disturbo lo «passi» ai figli.
Fonte: La Stampa 27/12/2007
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=38&ID_articolo=497&ID_sezione=243&sezione=News