Ciao mamma Lara, che dirti?
Per prima cosa voleco saloatre Rodolfo. Lo devo assolutamente conoscere, perchè la pensiamo ufuale e mi frega sempre sul tempo con i consigli.
A parte gli scherzi ( con i quali spero almeno di averti strappato un sorriso...) Rodolfo ha ragione come sempre.
I farmaci servono a togliere il dolore dell'attacco, non a curare la malattia. E' come una droga, dolore iniezione, dolore iniezione all'infinito, finchè l'iniezione non basta più o il grappolo si raddoppia.
Non ho preso farmaci, o se li ho presi erano farmaci da ridere per inesperienza. Aspirina. Ti lascio immaginare...
Sono arrivato a un centimetro dalla mia spalla una sera di qualche anno fa con una spara-spara di Imigran.
vaffan@ulo! (scusate se non ci metto i puntini tra una lettera e l'altra, ma è così che la penso, tuttoattaccato!) se devo morire allora muoio da Enrico.
Questo è quello che ho pensato quella sera lì. Dovevo trovare un'altro modo che non fossero i farmaci, soffrendo, piangendo, comprimendo, battendo i denti, saltando da un piede all'altro, passando la notte con le mani in testa e la testa nelle mani.
Passando la notte con la vocina che forse era meglio farla finita....
C'è qualcosa mamma Lara, prova e riprova, segui Rodolfo.
Sono lì e ti abbraccio.
Enrico