da ANSA 27.1 0re 15.30
MILANO - La Regione Lombardia ha deciso di riconoscere una invalidita' civile a chi soffre di mal di testa, graduata dal 15 al 60% a seconda dell'intensita' della malattia, ma non l'assegno di invalidita'.
E' la prima Regione in Italia a muoversi in questo senso. Chi soffre di questa patologia potra' quindi godere di esenzioni su alcune prestazioni sanitarie e servizi pubblici, e una particolare tutela nell'ambiente di lavoro. Lo ha spiegato, rispondendo all'Ansa, Carlo Lucchina, direttore generale dell'Assessorato alla Sanita' della Regione.
''E' un tema che e' stato trattato dall'assessorato alla Famiglia e alla Solidiarieta' - ha spiegato Lucchina - su indicazione del presidente Formigoni al quale, 7-8 mesi fa si erano rivolte diverse associazioni del settore per chiedere un intervento concreto. Quindi l'assessore Giancarlo Abelli ha costituito un gruppo di esperti da cui e' nata una circolare di indicazione alle Commissioni per il riconoscimento dell' invalidita'''. La circolare distingue diversi livelli di gravita' della cefalea, e quindi di invalidita', a seconda dell'intensita', della frequenza degli episodi, e della risposta al trattamento.
NEUROLOGO STERZI, INDENNITA' BUONA IDEA
L'ipotesi di riconoscere, da parte della Regione Lombardia, una invalidita' civile a chi soffre di persistenti mal di testa che inabilitano al lavoro, notizia riportata oggi dal Corriere della Sera, ''e' una buona idea purche' non vi siano abusi''. Lo ha affermato il primario di Neurologia dell'ospedale di Niguarda, Roberto Sterzi. La Regione Lombardia peraltro al momento non ha confermato l'intenzione di riconoscere il mal di testa come causa di invalidita', a seconda della sua intensita'.
Positivo comunque il commento del prof. Sterzi, che rispondendo alle domande a margine di un convegno sulle cefalee tenuto oggi a Niguarda, ha spiegato: ''In Lombardia la percentuale dei ricoveri dovuti al mal di testa e' lo 0,22%, quindi il costo per il Servizio sanitario nazionale e' modesto. Il problema e' per chi ha questa malattia e non riesce a lavorare, non e' efficiente, non riesce a fare le cose che deve fare e paga le medicine, ed e' quindi un costo che grava sulle famiglia''. ''In questo senso - ha osservato Sterzi - l'iniziativa riportata oggi su un giornale di dare una forma di invalidita' per le cefalee continue e refrattarie ai trattamenti, puo' essere una buona idea. Il riconoscimento riguarderebbe quote percentuali modeste, nell'ordine di una frazione di punto percentuale''.