Caro amico, nel leggere le tue esternazioni riconoeco anche me stesso, ma riconosco forse anche l'utilità dei miei atteggiamenti.
Avere paura è la cosa più comune che capiti a un grappolato; ma scusa se mi permetto di dire che la paura non va combattuta
La paura la devi affrontare e quando riuscirai a guardarla dritto negli occhi vedrai che scomparirà. Quello che però devi capire bene nel profondo della tua anima è di cosa hai paura, se della ch di per se o di altro.
Di fronte alle reazioni che ti vengono agli attacci, queste sono conseguenze, che a mio avviso non vanno assecondate. E' vero che viene da agitarsi, da sbattere la testa da qualche parte, da inc.......si con il mondo intero, ma io ho trovato più benefici crescendomi altri atteggiamenti. Prova a non darle peso, a subirla passivamente standotene sdraiato e meditando sulla respirazione; mantenendo la calma, con una sorta di atteggiamento che non è sfida, ma confronto; sii disponibile di fronte alla bestia a lasciarti ammazzare (tanto non ci riesce alla peggio può farti avere uno svenimento)lasciati fare, non contrarti al dolore guarda fino a che punto arriva.
Il passo successivo è quello di spostarlo, in aree del cranio più tollerabili, ma quì ci vuole un grosso allenamento.
Se riesci a fare quanto ti dico (e so che ti sembra pazzesco ed impossibile, ma non lo è) gli attacchi diventano più corti. E' come se quello che si "deve sfogare" non avendo ostacolli di sorta da te stesso, si sfoga con più rapidità.
Non ti parlo da profano credimi, ma da cronico farmacoresistente, che quest'anno, con nuovi approcci alla beestia è riuscito a creare una pausa che ormai perdura da mesi. Non è un lavoro facile, è lungo duro ed impegnativo.
Se vuoi parlarmi ti lascio un recapito 3386085553