Caro, caro Luciano,
non puoi immaginare la commozione che ho provato stamani, aprendo la mia posta elettronica vedere che qualcuno, Tu, aveva letto quel poco che avevo scritto nel forum.
Forse non sono solo?
Io non mi chiamo BRONZO (questo è un nike facile da ricordare e lo uso sempre), bensì BRONZATO ed il mio nome è Roberto.
Ho 49 anni appena compiuti ed il mio primo grappolo è insorto all'età di 17 anni (32 anni di convivenza con la Bestia come ho imparato da Voi a chiamare quello che prima chiamavo invece "il mio mal di testa").
Sono un medico, ma sta tranquillo: il più bel complimento che ho ricevuto da quando sono laureato è stato, che forse sono un medico abusivo, perchè non ho lo stile e il "disistile" del medico classico).
Forse la Bestia in questo senso mi ha aiutato a considerare gli altri non come pazienti, ma come persone umane, e di ciò Le rendo grazie.
Fra tutti voi, credo, sono forse uno dei più sfortunati (ma tutti pensano in questo modo, credo): sia per il fatto di essere medico (non posso dire di più circa "trattamenti" riservatimi da colleghi), che, soprattutto, per il fatto di avere un doppio grappolo: uno sinistro, il più micidiale come crisi e quello insorto per primo ed uno destro, insorto circa dopo 15 anni dal primo.
Durante il mio lungo calvario di 30 anni ho fatto di tutto, sia in ambito "medico" che "alternativo", ho consultato più Centri specializzati, mi sono addirittura fatto banedire da un esorcista: tutto inutilmente.
La diagnosi eseguita nei miei confronti dal Professor Pini di Modena, che Tu conoscerai certamente, è di CH refrattaria alla terapia farmacologica classica con grave pericolo di cronicizzazione: e così é, purtroppo!
Della mia vita "privata" posso solo dirti che attualmente sono solo, pur sposato e con 2 figli: forse capisci il motivo della mia solitudine? Anche lì la Bestia mi ha aggredito, negli affetti, nella depersonalizzaione della mia figura di marito e di padre, con una sindrome da fatica cronica (vai a spiegare a tua moglie cosa vuol dire assumere mezzo grammo di verapamil al giorno per 5 anni consecutivamente, oppure farti cortisone a dosi "astronomiche", oppure dover correre a casa perchè improvvisamente, in mezzo alla gente, ti senti letteralmente morire dal dolore, dagli spasmi, dalla sensazione di terrore che ti assale, oppure l'intensità e la perversione del dolore fisico provocatomi, eccetera). Ci vuole coraggio e pazienza nel capire la Bestia: qualcuno ce la fa, altri no: mia moglie no!
Dal 23 marzo sono rientrato in grappolo ed attualmente viaggio sui 3 -4- attacchi al giorno (giorno e notte, chiaramente); sono "pieno" di Isoptin e di Imigran (fiale, le compresse non mi fanno effetto!) e, secondo la scala da Voi adottata, raggiungo molto, molto spesso il punteggio di 10.
Non ho più voglia di consulti, di altre torture, di dover parlare a Colleghi della mia storia, sono certamente in una fase di profonda depressione, ma ogni tanto mi dico "dai, Roberto, ce la devi fare!".
Avrei voglia, e piango nello sriverlo, di farcela assieme a Voi!
Roberto
P.S. Scusate gli errori e la confusione di questo scritto.