Salve a tutti,
lunedi 21 marzo si è svolto presso la clinica neurologica di Bari, un incontro tra medici e pazienti sofferenti di cefalea a grappolo, nell'ambito della giornata europea sul tema.
Ha aperto i lavori il prof. Paolo Livrea, con un excursus sulla malattia, trovando una origine in letteratura medica nel 1630, ad opera di Nicolaes Tulp, con una prima descrizione fedele dei sintomi a noi ben noti.
Si è quindi passati all'analisi della patologia, cercando origini e cause scatenanti, girovagando tra ipofisi, trigemini, vasi cranici e dilatazione, non trascurando istamina & co.
Per farla breve, nulla di nuovo dal fronte, le terapie di profilassi sono quelle ben note, Verapamil e cortisone in testa, ed Imigran al bisogno.
Sull'ossigeno, qualche timida idea ancora confusa su modalità e tempi di somministrazione, per non parlare della mascherina adatta, e zero accenni sul ghiaccio e crioterapia. Sul dimezzamento dell'Imigran , notte fonda, ma posso comprendere l'approccio tecnocrate del neurologo che guarda il paziente dall'esterno, e non vive la disperazione degli attacchi.
Negazione sull'ipotesi che un abuso di sostanze farmaceutiche, imigran compreso, possano tendere a cronicizzare gli attacchi, o quanto meno renderli più coriacei, poichè dal punto di vista scientifico, non vi sono studi consolidati nel tempo.
Mi sono permesso di presentare la "nostra" associazione, illustrandone le finalità e rimarcando i benefici personalmente ottenuti, e da divoratore dei forum dell'OUCH, ho fatto la mia decente figura sull'argomento.
Nel complesso, una bella occasione di incontro aperto tra medici e pazienti, un tentativo di "umanizzare" la patologia con un proficuo scambio di esperienze, ed a tal proposito, osservo che i neurologhi presenti alla conferenza, con la dott.ssa Maria Pia Provenzano in testa, sono aperti e sensibili al flusso di informazioni che ogni paziente vorra dare come contributo atto a conoscere meglio la "bestia" ed alle strategie di cura.
Lo stesso medico ha chiesto alla direzione sanitaria di dedicare almeno un giorno alla settimana esculsivamente ai pazienti di cefalea a grappolo, e questo la dice lunga sulla sensibilità del medico.
Perdonatemi la lunghezza del post, ma credetemi, ho sintetizzato!
Ottima giornata a tutti!