Ciao Rrudy,
non hai idea di quante volte sia entrato in questa discussione con l'intenzione di rispondere, realizzando quanto sia in realtà estremamente difficile, specialmente con l'approccio "scientifico" che richiedi...
Ci provo, partendo dal fondo:
-
Rimanere in un'unica linea di ricerca: Se intendi che si deve mirare all'identificazione di una "causa prima" sulla quale agire per risolvere il problema alla radice, direi che è sicuramente l'obiettivo che dobbiamo porci. La possibilità poi di trovare un modo per correggere "l'errore di fondo" rimane un'incognita, dobbiamo essere profondamente consci che la "soluzione finale" potrebbe non esistere.
Faccio un esempio "brutale": chi ha la disgrazia di vedersi amputare un'arto potrà anche comprendere al 100% perchè ciò è avvenuto ma questo non gli farà ricrescere l'arto, al più potrà/dovrà imparare a convivere con una protesi...
-
Il Dolore... "è un mecanismo fisiologico" d'allarme:Dovrebbe essere evidente ma il tuo rimarcarlo è "illuminante".
Si dà talmente per scontata la cosa che non la si indaga mai abbastanza.
Siamo di nuovo alla ricerca della "causa prima"...
Prima dell'ultimo meeting ero pervaso dalla fede che la CH fosse una Cefalea Primaria (un Dolore "fine a sè stesso") ed ero entrato in modalità "Io non mollo!" concentrandomi sul come "tenere al guinzaglio le Bestia" più che a sconfiggerla alla base...
Dopo che la presentazione della D.sa Cinzia Cavestro mi ha aperto un orizzonte in cui la CH può essere combattuta "a monte" agendo su scompensi di nature differenti e senza un comune denominatore nè relativamente alla loro origine nè per quanto riguarda l'innesco delle crisi dolorose... Non so bene come ma questo mi ha fatto suonare un campanello... Ci sto meditando sopra in questi giorni...
-
Dagli Effetti alla Causa:Qui invece concordo con il metodo. E' quello che abbiamo seguito fin qui anche tutti noi...
Siamo partiti dall'Esperienza del Dolore per passare ad una sua Analisi (localizzazione, intensità, durata...) cercando istintivamente un rimedio a quell'Inferno. E così che ci siamo accorti che la nostra Temperatura sale all'approssimarsi della crisi e che molti di noi hanno giovamento nel raffreddarsi... A te il merito della continua campagna di diffusione della Terapia del Freddo.
Certo esistono anche altre "intuizioni".
Trovo "geniale" l'approccio del Dr. Cherubino di Lorenzo con la Dieta Chetogenica.
Qui mi confesso colpevole perchè non contribuisco alle schiere di una casistica "scientifica" (la mia priorità è "Vivere"), ma posso testimonare che la drastica riduzione del consumo di carboidrati (in un regime alimentare per me sostenbile "ad aeternum") mi sta supportando piuttosto bene ormai da quasi un anno...
-
I "Perchè":1) I Trigger
Facciamo un parallelo con il confort termico "imponendo" che siamo a ns agio in un range di Temperatura fra i 20 e il 30°C.
Come trigger prendiamo un repentino aumento della temperatura di 10°C.
E' evidente che:
- se ci si tovava prima a 10-15°C si va a stare meglio
- se si era a 20°C si sta ancora bene
- se si era già a 30°C allora si soffre il caldo
Tornando alla CH, quando siamo in Grappolo è come se fossimo a 30°C nell'esempio.
2) Peggiora Curandosi
Come si diceva prima il Dolore è un meccanismo fisiologico di allarme.
E' una grande verità che ci deve spronare alla ricerca del Graal, della Causa Prima...
Il problema è che nel nostro particolare caso il Dolore è talmente intenso che richiede un'immediata attenzione "assoluta".
Non stupiamoci se si lavora ancora inevitabilmente sugli effetti nel tentativo di "Salvarci la Pelle"...
Questo ha fatto sì che, fino alla diffusione di approcci sia preventivi che d'attacco non farmacologici, si sia fatto un uso/abuso di farmaci con i conseguenti effetti collaterali, con fenomeni-loop di assuefazione/aumento di dosi.
Penso che con il diffondersi della buona pratica di mettere in atto approcci quali dieta, ossigeno e freddo con il ricorso ai farmaci ai dosaggi più bassi possibili ridurrà l'incidenza del fenomeno.
3) Non siamo tutti uguali
E' un fatto. E' umano. Facciamocene una ragione.
4) Fase REM
Anche se si sta dormendo è una fase in cui il cervello è particolarmente attivo.
5) Inizio e Sviluppo
Visto che siamo ancora enormemente lontani dal trovare il Graal della Causa Prima possiamo solo pensare che, in particolari soggetti predisposti, ci sia un qualche meccanismo particolarmente fragile che, ad un certo punto e per un qualche motivo, si rompe...
Un bicchiere di cristallo finissimo è fragilissimo per natura e persino un grido acuto può mandarlo in frantumi...
Noi non siamo certamente dei Cristalli di Boemia ma, come mi diviene sempre più evidente, quando si entra nella chimica del pensiero l'uovo e la gallina smettono di contendersi il primato e il pensiero letteralmente plasma il cervello che lo genera, come uno specchio che riflette sè stesso.
Qui mi trattengo per non deragliare eccessivamente nella mia visione quantistico-new-age dell'esistenza ma penso non ci possa essere smentita se affermo che nell'universo conosciuto non esiste un posto dove il puro pensiero influenzi la materia come nel nostro cervello e, come ha espresso così bene AlbertoC: "...dietro l'occhio ci sono IO!"
Un abbraccio.