Ciao Simone,ben arrivato. Poco da aggiungere a quello che ti hanno scritto Maria e Luca,solo alcune considerazioni personali. Oltre al dolore la gestione della CH e' complicata perche' pur essendo malattia classificata e' comunque soggettiva e passibile di modificazioni nel tempo. Da qui appunto il problema di come gestire un grappolo al suo esordio dal momento che questo a volte implica intraprendere strade che poi devono per forza essere percorse fino in fondo. Cosa fare? Come muoversi? Qui leggerai tante storie,uguali nel dolore ma diverse per risposta a terapie,dosaggi,effetti collaterali a farmaci e rimedi. Quindi? Se tutto valesse per tutti sarebbe facile ma purtroppo non e'cosi'. Mi sono chiesto tante volte dove mi colloco nei numeri della statistica riguardante la CH ma poi a che serve? Cosa importa se la statistica dice che con isoptin dopo una o due settimane le crisi spariscono ( dovrebbero almeno diminuire ) se per me non e' cosi'? Non ci sono certezze ma solo probabilita'. Probabilita' ed effetti collaterali,quelli si e a volte pesanti. Non e' facile dare consigli perche' come ti sarai reso conto la risposta a farmaci e rimedi puo' variare per la stessa persona nel tempo. Puo' ma anche no. Per cui la ragione consiglia di andare per gradi,utilizzare ghiaccio e ossigeno che non hanno effetti collaterali,insistere,provare,non demordere subito perche' il loro utilizzo puo' essere reso inefficace se usati male. In pratica devono essere personalizzati. Se proprio non va allora si puo' ricorrere all'imigran,conoscendone pero' la pericolosita' ,limitarne l'uso,dimezzare o trimezzare la dose. Valutare sempre cosa conviene in quel momento,in pratica non abusarne. Sulle terapie di profilassi anche qui i pareri sono discordi proprio perche' non tutti rispondono allo stesso modo. Quello che oramai traspare e' che tutto quello che tende a controllare la bestia poi tende con il tempo a renderla piu' aggressiva piuttosto che il contrario. Soffrire,rendere difficile la vita,le relazioni con gli altri in famiglia o al lavoro puo' distruggerci mentre abbiamo bisogno di tutta la nostra forza psicologica per combattere. Per cui il mio modesto consiglio e' quello di andare per gradi,se non ce la fai inizia un percorso farmacologico sotto controllo specialistico. Evita il fai-da te,vedi come va,come rispondi e poi tira le somme. Tieni duro. Un saluto.