Dieta chetogenica e considerazioni personali. Ne ho sentito parlare solo qui e confesso la mia ignoranza in merito. Come grappolato episodico con lunghi periodi di remissione in passato,leggendo le testimonianze sul forum riguardanti le terapie di protocollo inerenti alla CH,confesso che ero non incredulo ma perplesso sul collegamento farmaci-cronicita'. Nel precedente grappolo,visto il perdurare dello stesso,l'inutilita' del cortisone,le dosi sempre maggiori di isoptin,la frequenza e l'intensita' delle crisi ho preso la decisione di cambiare approccio. Solo crioterapia e per 9 volte imigran trimezzato. Mai piu' di due crisi al giorno,due mesi di grappolo e da 30 giorni sono in remissione. Non devo scalare niente e in questi giorni molte volte mi sono chiesto se e' un caso,se questo e' stato un grappolo anomalo,se...insomma non sapevo cosa pensare. Mi ha pero' fatto riflettere questa dieta chetogenica. Perche' pur non conoscendolola mi sono reso conto che per motivi diversi dalla CH inconsapevolmente in questi mesi mi sono alimentato in maniera molto simile ai principi da essa indicati. Non voglio dire quindi di averla seguita ne' in modo consapevole ne' in modo scientifico ma il sospetto di un collegamento viene spontaneo. Quindi,senza nessuna pretesa,per quanto puo' valere una singola testimonianza mi sembra una strada incoraggiante. Da Vicenza non posso essere da lei Dott. De Lorenzo ma e' importantissimo quello che sta facendo. Ci aiuti e non ci lasci. Non so quando sara' chiarita l'interazione tra cibo e CH ma mi sembra ovvio che le cose siano collegate. Spero in una risposta numerosa che permetta uno studio scientifico. Abbiamo la struttura,abbiamo un neurologo competente,umano,preparato e motivato. Buon lavoro Dott. Cherubino e grazie comunque vada.