Buona sera a tutti.
Sono Mauro Marco Pannella e dopo 44 anni di sofferenze, inutili cure, intossicazioni da farmaci, medici che mi hanno curato per altre patologie, ho trovato 2 settimane fa un neurologo che finalmente ha capito il mio malessere e mi ha proiettato in un mondo sconosciuto, che onestamente mi terrorizza.
Abbiate comprensione nei miei riguardi se il ciò che racconto è confuso, ma sono molto provato.
Fino a ieri ho combattuto qualcosa che ha assediato la mia vita, l'ha modificata, spesso mi ha fatto isolare per lunghi periodi, mi ha impedito di condurre una vita normale, ma non è mai riuscita a piegare completamente la mia volontà.
Mi sentivo un guerriero solitario costantemente in battaglia, ferito e sanguinante, però mai sconfitto.
Ero lì sempre in prima linea ad aspettare l'attacco successivo, augurandomi che il nemico fosse più debole rispetto a prima.
Oggi, che ho preso coscienza della mia patologia, mi trovo a convivere e non più a combattere il dolore, e ciò mi sta logorando.
Devo ringraziare una cara amica da cui ero a cena 2 settimane fa che, dopo una violenta crisi, mi ha condotto all'ospedale All'Angelo di Mestre (VE).
La prima diagnosi, poiché avevo cominciato a perdere forza e sensibilità su tutto il lato sinistro del corpo, è stata di cancro al cervello.
Mi hanno ricoverato d'urgenza e con la stessa urgenza mi hanno fatto una serie di esami, che presumo siano di rito.
TAC, Risonanza Magnetica e credo anche altro, hanno scongiurato quella infausta ipotesi.
Dio ha voluto che non fosse così, ma quale altro male era l'aguzzino della mia testa, del mio cervello, della mia vita?
Cefalea a grappolo, che nella scala di Kip è situata al numero 10.
Sempre per merito della mia cara amica il mio autolesionismo, l'istinto di farla finita e la disperazione non hanno avuto il sopravvento.
In ospedale, durante una crisi, sono svenuto dall'intensità del dolore e non mi era mai accaduto prima.
La mia cefalea ("mia" perchè non la cedo a nessuno!) ha delle caratteristiche simili a quanto ho letto in questo utilissimo e serio sito, ed altre che non ho ancora condiviso.
Le crisi avvengono indistintamente durante la notte e il giorno.
Variano da 5 a 8 crisi al giorno e si presentano con la precisione degna di un orologio svizzero.
Circa 3 anni fa ho avuto una colica renale per la quale mi sono recato al P.S. camminando con le mie gambe ed i medici erano increduli.
Ricordo quella colica come una gita in montagna rispetto a ciò che sto vivendo ora.
Ho cominciato la cura prescrittami dal neurologo, associata ad una cura per tenere abbassata la pressione minima che ha raggiunto picchi incredibili.
ISOPTIN da 80 mg e IMIGRAM in soluzione iniettabile.
Durante il ricovero hanno riscontrato con stupore che il cortisone mi amplifica il dolore.
Poi la dimissione e il dover affrontare la realtà.
Chi non ha mai provato l'intensità di questo dolore non può capire.
Oggi mi trovo confuso, scioccamente sconfitto (il neurologo sostiene che dovrei essere felice di aver capito finalmente cosa non funziona dentro di me), incompreso (la comprensione è fondamentale in questi casi) e preoccupato.
Cerco con fatica di tenere lontani da me alcuni cupi pensieri che si impadronisco di quel briciolo di coscienza che mi rimane durante le crisi più forti.
Ho una grande confusione in testa, ma almeno non sarò più costretto ad assumere in proporzioni smisurate farmaci sterili per questa patologia, che ancora non riesco a considerare "mia".
Perdonate il mio sproloquio, ma almeno qui sento compresa, da chi come me la condivide, questa convivenza indesiderata.
Un caloroso abbraccio.