Cris,
il tuo post è quanto mai pertinente...
Come ho già scritto in altri post la sensazione di alcuni Grappolati (me incluso) che la lotta alla BESTIA con l'uso di farmaci prolunghi i grappoli e, forse, generi la tendenza alla cronicizzazione è stata discussa con alcuni Neurologi durante un seminario sulle Cefalee tenutosi a Genova.
In quell'occasione la risposta "ufficiale" è stata che "di ciò NON vi è evidenza scientifica".
La risposta "ufficiosa" di alcuni neurologi di buona pratica clinica è stata invece che "seppur non suffragata da sufficienti dati statistici" la SENSAZIONE di "terapia cronicizzante" (riferita a quelle del comune protocollo terapeutico per la CH) era condivisa anche da loro.
D'altro canto, gli esperimenti condotti da un manipolo di valorosi Grappolati che ha deciso di abbandonare l'approccio farmacologico ha dato esiti piuttosto positivi:
1) Rrudolfo con la cura dell'acqua
2) I gruppo, capitanato da Nadia di Verona, che ha intrapreso il sentiero delle Intolleranze alimentari
3) Skianta che, da cronico, ha abbandonato il cammino della terapia massiva
3) il sottoscritto con quanto espresso nel mio post
abbiamo tutti, chi più e chi meno e ognuno con la propria specificità, notato un miglioramento.
Voglio qui ri-sottolineare quanto solamente accennato altrove in merito al parallelismo (se non un vero e proprio rapporto) fra Cefalee Primarie (CH inclusa) e depressione (delineato nel lavoro del '91 di Nappi e altri "Headache and Depression - Serotonin Pathways as Common Clue -).
Nella mia personalissima (e profana) visione, la CH ha si un substrato Neurologico ma NON prescinde dall'approccio Mentale (e psicologico) del Sofferente nei confronti della vita.
Inoltre, vista la connessione con il "Circuito Serotoninergico" anche l'approccio sul fronte del Matabolismo (ricordiamoci che la Serotonina viene prodotta in modo preponderante dall'intestino) assume un qualche significato intuitivo.
Da qui la mia personalissima visione:
1) l'atteggiamento mentale di AZZANNARE la BESTIA con spirito "Gladiatorio" può porre (almeno in parte) al riparo dagli influssi Passivo-Depressivi, comunque umani per chi soffre di dolori come il nostro, in un ribaltamento in positivo del loop pensiero-che-influenza-la-mente-che influenza-il pensiero-che-infuenza-la-mente
...
Simile al risultato di chi, comunque, decide di diventare PROTAGONISTA del proprio dolore e non più una MARIONETTA nelle mani del proprio DOLORE o del proprio Medico al qule si delega in toto la responsabilità della propria salvezza, intraprendendo Sentieri di Guarigione alternativi
2) l'approccio Metabolico-Alimentare si innesterebbe qui in una logica di riduzione/eliminazione delle concause da INTOSSICAZIONE (riferito alle tossine) dovuta a una mala-alimentazione sulla base della specifica SENSIBILITA' del singolo.
In quest'ottica, l'approccio alle Intolleranze Alimentari discusso col Prof. Mandatori durante il ns. ultimo Meeting trova (a mio vedere) tutto il substrato RAZIONALE necessario per acquisire i tratti di una interessante via alternativa.
Naturalmente, quanto sopra va sempre interpretato in modo relativo...
Al Grappolato in procinto di "Fare un salto nel blu" continuerò a suggerire di rivolgersi ad un buon neurologo tenendo presente che i farmaci di più comune utilizzo sono VERAPAMIL e IMIGRAN.
Ma a chiunque abbia ormai maturato una certa esperienza e consapevolezza nel proprio rapporto con la BESTIA penso valga la pena di "stuzzicare la fantasia" stimolando la voglia di guadagnarsi un ruolo ATTIVO nella battaglia al Dolore.
Ripeto che questo ha un valore assolutamente RELATIVO.
Ognuno vive nella propria pelle e ha una sua propria storia personale.
NON posso e NON VOGLIO giudicare nè il livello di Dolore nè l'effettiva possibilità di REAGIRE nè (tanto meno) il livello di oggettiva necessità di farmaci di nessuno.
Rimane però sempre aperto l'invito e lo stimolo al CORAGGIO, alla FORZA D'ANIMO, alla VOLONTA' di COMBATTERE che, in ogni caso, non possono che giovare.
Noi siamo qui per questo; per discutere, per informarci ma, soprattutto, per darci forza gli uni con gli altri.
Che la vita vi sia leggera