CASERTA - XXIV° CONGRESSO NAZIONALE SISC – Società Italiana per lo Studio delle Cefalee – L’ OUCH ITALIA C’E’!
Si è concluso oggi il XXIV Congresso della SISC.
Sabato 2 ottobre il programma ha previsto una tavola rotonda dal titolo “NON SOLO MEDICI” all’interno della quale hanno parlato i rappresentanti di sei associazioni di pazienti cefalgici.
BRIZZ, il nostro vice presidente ha posto l’accento:
1) sulla necessità assoluta, per i malati di cefalea a grappolo in particolare, di poter accedere ad una visita specialistica in “tempo reale”, possibilmente in day hospital così che il medico prenda visione dell’attacco al suo manifestarsi;
2) che una volta avuta la diagnosi ci si orienti verso le cure riconosciute dalle linee guida europee, prima tra tutte l’ossigeno con le specifiche a noi ben note;
3) che sia prevista una più puntuale informazione presso i medici di base perché non creino problemi di prescrizioni .
Altre problematiche, come l’importanza della parola come cura e della collaborazione medico/paziente; la necessità di consapevolezza della “malattia” (cefalee in generale) presso la società ma, ancor prima, presso l’OMS che dovrebbe farsi carico, come per altre patologie è successo, di promuovere una campagna di sensibilizzazione; e, non ultimo, l’auspicio che la miriade di associazioni trovino un denominatore comune per non disperdere la grande energia che da esse proviene, sono state affrontate dagli altri presenti tra i quali ci piace citare la ben nota “mamma Lara”!
Toccante è stato poi il filmato presentato dal rappresentante dell’AL.CE Centro Group CIRNA Foundation sulla storia di Cristina, una paziente quarantenne che cominciò a soffrire di cefalea in tenera età e che, per molti anni, non ha avuto alcun riconoscimento della patologia dagli “specialisti” ma, al contrario, una serie di superficiali e “scandalosi” sospetti di patologie psichiatriche.
Molto cammino c’è evidentemente ancora da fare ma, dagli interventi del Prof. Geppetti (FI), Prof. Zanchin (PD), Dott. Rossi (Grottaferrata), solo per citarne alcuni, si è avuta l’impressione che quegli specialisti impegnati “sul campo” quotidianamente siano VERAMENTE coinvolti nel tentare tutte le strade possibili per migliorare la qualità del servizio che si deve offrire al sofferente.
BRIZZ ha poi ringraziato pubblicamente tutti gli specialisti vicini all’OUCH ITALIA e che, a vario titolo, erano presenti al congresso.
Daniela