Ciao ruby,
il Litio è un farmaco "importante" nel senso che può si essere efficace per la CH (soprattutto quella cronica), ma ha effetti collaterali altrettanto "importanti".
Qui di seguito ti riporto la letteratura medica:
Litio carbonato
L'efficacia della terapia con litio carbonato nella CH è stata valutata soprattutto da studi in aperto. Complessivamente, in più di 28 studi clinici coinvolgenti 468 pazienti, sono stati ottenuti risultati da buoni ad eccellenti nel 78% dei pazienti con CH cronica. L'efficacia sembra continuare fino a 4 anni dopo il trattamento; dopo interruzione o sospensione definitiva della terapia, in questo gruppo si e' osservata la trasformazione dalla forma cronica alla forma episodica di CH.
Durante terapia con litio sono state descritte remissioni anche in pazienti con CH episodica, sebbene meno frequenti che nella forma cronica (nel 63% dei casi). Uno studio in doppio cieco che confrontava il verapamil (360 mg/die) con il litio (900 mg/die) ha riscontrato uguale efficacia dei due farmaci. Uno studio controllato e in doppio cieco non e' invece riuscito a dimostrare l'efficacia del litio (880 mg/die, a rilascio prolungato) rispetto al placebo. Comunque, questo studio e' stato interrotto una settimana dopo l'inizio del trattamento, per cui il periodo di trattamento e' stato troppo breve per poter trarre conclusioni; va segnalato, inoltre, un tasso di efficacia inaspettatamente alto del placebo (31%).
Il dosaggio giornaliero iniziale è 300 mg 3 volte al giorno o 450 mg a rilascio prolungato. Non vi sono studi comparativi, ma la più lunga emivita permette una unica somministrazione giornaliera, con migliore compliance. Il litio è spesso efficace ad una concentrazione di 0.4-0.8 mEq/l, quindi inferiore a quella solitamente richiesta nel trattamento dei disturbi bipolari. Molti pazienti trovano beneficio ad una dose variabile tra 600 e 900 mg/die. Il litio ha importanti effetti collaterali e una finestra terapeutica piuttosto ristretta; la concentrazione plasmatica andrebbe misurata a 12 ore dall'ultima assunzione e non dovrebbe superare il livello di 1 mEq/l. Prima e durante il trattamento vanno valutate la funzionalità tiroidea e renale; devono inoltre essere monitorati eventuali effetti collaterali, quali tremore, diarrea e poliuria, e va utilizzata grande cautela nell'associare altri farmaci, quali diuretici e FANS.