Una ragazza che conosco da sempre è preda da un periodo di una forma di incazzatura con sé stessa e con le continue inciampature sulla sofferenza.
E’ convinta che il mondo sia un luogo crudele e spietato, che la tragedia incomba senza posa, pronta ad avventarsi su di lei.
E’ certa che se il telefono squilla è per recare notizie infauste; che se arriva un telegramma è l’annuncio della morte di qualcuno.
Come a guisa di autoprofezia, la sua visione lugubre della vita, la sua perpetua attesa di sventure trovano troppo spesso conferma nella realtà .
Inutile aggiungere che vede in alcune persone l’eterno ottimismo e l'eterna pazienza nell'ascoltarla……..
Ieri sera, e per sua fortuna, è riuscita ad aprire la valvola del pianto con un caro amico, e con la sua buonanotte è riuscita a dormire.
Ancora ieri sera con una cara amica, si è promessa di portare pazienza e di non avere paura davanti al sopravvenire delle sofferenze.
Una cosa è certa però, seppur ci sia questa visione buia, per la sua sopravvivenza non fa della negatività il suo status permanete.