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La cefalea a grappolo non risparmia il bambino
A cura di F. Antonaci, Dip. Scienze Neurologiche, Ist. Mondino, Pavia
La cefalea a grappolo, la più dolorosa delle cefalee primarie, è una patologia con criteri diagnostici comunemente accettati dalla Società Internazionale delle Cefalee.
Questo tipo di cefalea, di intensità severa, inizia generalmente nella seconda decade di vita. La prevalenza in età pediatrica è comunque relativamente bassa e cioè circa lo 0.1%.
E’ di un neuropediatra. Lampl, la descrizione di una bambina di 7 anni con cefalea a frequenza quotidiana, con attacchi di intensità severa, strettamente unilaterali della durata di circa 30 minuti associati a importanti segni vegetativi a livello del volto ( lacrimazione, arrossamento congiuntivale, secrezione nasale ) e dallo stesso lato del dolore. Da notare come in passato la cefalea sia stata erroneamente diagnosticata come cefalea psicogena.
La storia familiare della bambina era negativa per emicrania o cefalea a grappolo, l’esame neurologico, l’esame obiettivo generale e gli esami neuroradiologici avevano consentito di escludere una possibile associazione con traumi cranici o patologie vascolari.
Dopo aver eseguito il test con indometacina, che consente di differenziare questa cefalea da altre forme similari e che è risultato negativo, l’Autore ha somministrato una dose quotidiana di Prednisolone e.v., che ha interrotto gli attacchi già al terzo giorno di trattamento.
Il quadro clinico della bambina soddisfaceva i criteri diagnostici della Società Internazionale delle Cefalee per la cefalea a grappolo.
Di fronte ad una cefalea unilaterale e di intensità severa anche in età pediatrica occorre pensare alla eventualità di una cefalea a grappolo
( Lampl C , Pediatr Neurol 2002 ;27(2):138 )