Caro Mauro,
eccoti infine nel "mio regno": il magico mondo degli SSRI!
Prescindendo da eventuali sperimentazioni ufficiali che, a mio avviso non sono state mai fatte sul serio (e che comunque non conoscevo né conosco e, in sinceritá, me ne impippo), tutto ha avuto origine da lunghi e dolorosi studi (condotti da me a da quell'angelo del mio medico di base) di un testo a mio avviso fondamentale per la comprensione di almeno alcuni degli aspetti della CH:
"Headache and Depression -Serotonine pathways as common clue-"
Libro non in commercio, ricevuto in dono durante un ricovero all'Istituto C. Mondino di Pavia.
Ti risparmio i dettagli (anche perché la divulgazione scientifica in campo neurologico é tutt'altro che il mio mestiere) ma il "succo" della questione sembra essere quello degli evidenti parallelismi fra le cefalee "primarie", come la CH, e la depressione per quanto riguarda la Serotonina (che Esculapio mi perdoni), simpatico neurotrasmettitore presente come il prezzemolo in una miriade di processi fisiologici, cerebrali e non.
La sua influenza diretta sulla genesi dell'attacco doloroso di CH é ormai conclamata ed evidente, tanto che il funzionamento dell'IMIGRAN come farmaco d'attacco si basa proprio su questo.
Ora, il concetto dell'assunzione della Paroxetina o di altri SSRI (Selective Serotonine Reuptake Inhibitor) si basa sul fatto che i Grappolati abbiano nella media un basso livello di Serotonina disponibile in circolo (chiedo ancora pietá per la brutalitá d'espressione) e pertanto, di tanto in tanto e per motivi tutt'ora sconosciuti, il nostro caro ipotalamo (la Pineale, a quanto ho capito) ne produce di botto in quantitá industriali (rush)...
Questo provoca un'enorme vasodilatazione della carotide (fino ad oltre 20 volte il suo diametro "a riposo").
Dato che il tragitto dell'arteria si trova a passare sotto il Trigemino proprio lá dove questo vá a connettersi con la corteccia cerebrale.
L'effetto é come se l'arteria tendesse a strappare il nervo trigemino dal cervello (continuo a brutalizzare... ma non piú di tanto) generando l'effetto doloroso.
Gli SSRI (Paroxetina, Fluvoxamina etc... ...) tendono a stabilizzare i livelli serotoninici medi in circolo riducendo l'effetto del rush e quindi (quantomeno) dell'intensitá degli attacchi...
Almeno in teoria.
A conforto di questa teoria (anche se per mezzo di un'estrapolazione alchemico-mistica piú che medico-scientifica), in considerazione del generale parallelismo fra la Bestia e la depressione, ho pensato che anche l'uso del LITIO (cosà comune nella terapia sia dell'una che dell'altra) rappresentasse un indizio a favore di un tentativo pratico con la Paroxetina e mi accinsi a fare da cavia.
Ma... Facciamola breve:
1ma Volta:
sono uscito da un grappolo di 14 settimane a 6 attacchi al giorno CON L'ASSUNZIONE DELLA PRIMA PILLOLA DI PAROXETINA.
Poi ho protratto la cura a 20 mg/die per 6 mesi scalando gradualmente prima dell'abbandono (posologia apparentemente abbastanza tipica nel caso di depressione).
Dopo questo ciclo ho COMPLETAMENTE SALTATO IL GRAPPOLO ESTIVO PER LA PRIMA VOLTA IN 10 ANNI.
2nda Volta:
Ho cominciato ad assumere Paroxetina subito all'insorgere dei primi attacchi riducendone immediatamente il numero e l'intensitá ma ho duvuto associarla a 480 mg/die di Verapamil per potermi completamente affrancare dall'uso di almeno 1 iniezione di IMIGRAN una volta ogni 1-2 Giorni (grande risultato comunque considerando la mia normale media in grappolo di 5-6 iniezioni al dÃ).
In questo caso ho ridotto drasticamente il periodo di terapia (non oltre 1 mese) cominciando a scalare la dose giá dopo la prima settimana (per evitare quella che ho chiamato la "Sindrome di Rocco Siffredi" ovvero:
Erezioni Eterne senza Eiaculazione).
3za Volta:
Ho cominciato ad assumere subito della Fluvoxamina (SSRI che non dá origine alla "Sindrome di Rocco Siffredi", o almeno molto meno della Paroxetina) in combinazione con 480 mg/die di Verapamil, cominciando a scalarla dopo la prima settimana, risultato:
20 giorni di grappolo totale con l'uso di 2 sole iniezioni di IMIGRAN (che avrei forse anche potuto evitare).
Questa é la mia storia, né piú né meno.
Altro non só (ma non penso che, al momento, sul globo terracqueo ci sia qualcuno che ne sappia di piú), continueró la mia sperimentazione tenedovi aggiornati, partendo peró dal chiaro presupposto che il mio obiettivo é quello di difendermi dalla Bestia e non quello di condurre uno studio scientifico a nessun titolo...
Dal 1994 la mia porta é aperta ai medici che abbiano voglia di dialogare ma, personalmente, non li vado a cercare perché ritengo (spero a torto) che troppo spesso siano molto piú interessati alla scientificitá dei loro studi che non al sollievo delle pene altrui (almeno in fase di ricerca) e, ancora una volta in modo del tutto personale, non ho intenzione di fargli da CAVIA se non in modo informato nei tempi, nei modi, nelle premesse teoriche, nelle aspettative e nella metodologia in regime di trasparenza al 100% (il che, nella maggioranza dei casi, corrisponde a vincere il Superenalotto senza giocare la schedina).
Só di inseguire un'utopia ma sono fatto cosÃ:
PREFERISCO MORIRE IN PIEDI CHE VIVERE STRISCIANDO.
Che la vita ti sia leggera.