Una tremenda siccità aveva germito la regione. L'erba era prima ingiallita e poi apassita. Erano morti i cespugli e gli alberi più fragili. Neppure una goccia d'acqua pioveva dal cielo e le mattine si presentavano alla terra senza la fugace frescura della rugiada.
A migliaia gli animali piccoli e grandi stavano morendo. Pochissimi avevano la forza per sfuggire al deserto che ingoiava ogni cosa.
La siccità si faceva ogni giorno più dura. Persino i forti, vecchi alberi, che affondavano le radici nella profondità della terra, persero le foglie..
Solo un piccolo fiore era rimasto in vita, perchè una piccolissima sorgente dava ancora un paio di gocce d'acqua. Ma la sorgente si disperava: "Tutto è arido e assetato e muore. E io non posso farci nulla. Che senso hanno le mie due gocce d'acqua?".
Lì vicino c'era un vecchio, robusto albero. Udì il lamento e, prima di morire, disse: "Nessuno si aspetta da te che tu faccia rinverdire tutto il deserto. Il tuo compito è tenere in vita quel fiorellino. Niente di più".
Siamo tutti responsabili di un fiorellino. Ma ce ne dimentichiamo spesso per lamentarci di tutto quello che non riusciamo a fare.