ciao mi chiamo meri,
ho 33 anni, il 17 dicembre 2009 ho avuto un terzo cesareo prematuro di un mese, poichè i medici si preoccupavano per diabete e sbalzi di pressione.
l'annestesista in fase, appunto di annestesia, non riusciva a prendere il punto esatto dove effettuarla bucandomi cosi per quattro volte nella schiena provocandomi un dolore terribile. dopo di che è andata..... il giorno dopo mi sono provata a mettere in piedi, ma mio malgrado mi sono accorta che non riuscivo neanche a stare seduta.
Dopo due giorni dall' intervento mi è salita la pressione 160/100, non riuscivo a stare ne in piedi, ne seduta e neanche distesa sul letto, mi è scoppiata una terribile emicrania, che è stata sedata inizialmente con toradol, atrosilene, perfalgan tramite flebo, senza nessun segno di alleviamento del dolore atroce che provavo, anzi peggiorava sempre più, mi è stato riferito che era dovuta ad un effetto collaterale dell' anestesia, anche se i pareri erano contrastanti, poichè essendo epilettica e avendo di comune accordo con il mio neurologo (cosi come fu per le prime due gravidanze), deciso di sospendere la terapia farmacologica nei periodi della gestazione, la colpa pareva dovesse essere per forza di questa mia patologia, che a mio parere, del mio neurologo e delle due gravidanze precedenti non centrava assolutamente niente. Alla fine, l' equip di anestesiologia optò per la somministrazione di morfina endovena per 5 giorni consecutivi, che ebbe finalmente i suoi effetti anestetizzanti, una volta tolta, la situazione era decisamente migliorata, ma assolutamente non guarita.
Sono stata dimessa il 03/01/2010 e di nuovo ricoverata pochi giorni dopo per un nuovo attacco di questa emicrania su citata.
Domani mio figlio compie 5 mesi ed io continuo a soffrire di questi dolori che mi rendono la vita impossibile, rischiando il posto di lavoro, perchè sono in fase di rinnovo contrattuale dopo 2 anni a settembre mi scade il contratto e il rinnovo sarebbe a tempo indeterminato, e i rapporti interpersonali con i miei famigliari, amici e colleghi di lavoro, poichè sono costretta la maggior parte delle ore diurne e notturne a letto, non posso giocare, saltare, ballare con le mie bambine e ogni minimo fattore di stress mi è insorportabile, prendo molti medicinali al giorno e sinceramente penso di stare per andare in depressione.
Ho ritirato la cartella clinica.
Posso fare qualcosa a livello legale per questa spiacevole situazione.
ringraziandovi per il supporto, vi porgo i miei più cordiali saluti.