Autunno sulle mei bracciaAndrò a camminare, a piedi nudi sulle foglie secche che cadono, cadono e cadono…nel bosco della mia infanzia e dei miei giochi perduti...
Il sole rotola tra i rami finchè tocca l’ombra silenziosa e cupa che mi attende. Sembra quasi pioggia calda che scivola sugli alberi per raggiungere i miei passi curiosi…
Chiazze d’oro germogliano dal suolo e s’aggrovigliano alle caviglie, trascinandomi lungo un sentiero che va lastricandosi. Così, dove io conosco, comincia il suo passaggio: dove lei dilaga e dove comincia il mio fatale disorientamento, dentro gli occhi e dentro il mio cuore che ingurgita tutto il suo orrore.
Ma devo sopravvivere…quando sopravviviamo l’udito si atrofizza. Si liberano le emozioni che acustiche si propagano nel mio bosco fatto di fiori, bacche e sentimenti. Potrei dipingermi i piedi d’azzurro e abbandonare le mie impronte su queste foglie, trascinare un pezzo di cielo sulla terra, per udirne il tonfo, trapiantare la sua vastità qui.
E allora forse sentirei urlare gli insetti di fantasia e tripudio: nuovi figli spuntano dalla terra e i vecchi tentano di spiegr loro che la vita è una stagione dura e incomprensibile.
Mi sento osservata, ma le piante tacciono. Le rughe incise nei loro tronchi invecchiano agli occhi di chi li guarda. Avizziscono senza conoscere il male che ci corrode. Piccoli sguardi tra me e loro mi esortano trepidanti…a rinascere…a combattere…ma io sento solo immobilità e silenzio.
Insospettabili petali piovono piano, forse è l’amore che cola…un rito insolito che suscita in me uno stupore assopito, quasi rassegnato al veleno che mi circonda.
Scendono “cupide�? emozioni…il vento mi riveste di calore e di pianto. Già , il cielo si è commosso, perché mi sono arresa ai suoi palpiti…e le foglie ridono di me…perché ho perso.
Si…ho perso…sono qui per dirti che ho perso.
La mia anima ha smesso di scalciare.
Ora so che devo andare, ho giusto il tempo di riallacciarmi le scarpe e ripartire sotto il sole, sotto le stelle, sotto lo sguardo di chi ci accompagna sempre senza mai farsi vedere. E’ la vita, è Dio, non so cos’è: ma vado perché il mio bosco rabbrividisce infreddolito com’è dal primo buio e dalla mia presenza!
:-/ :-/
Scusate...momento di sconforto