Ciao Enrica: tu sei la prova del fatto che NON è per nulla vero che vi sia sempre e solo insensibilità e indifferenza al dolore del grappolo...io penso che la gran parte delle persone vicine a chi soffre riconosca l'entità del dolore e desideri alleviarlo.
Però è vero: stare alla larga dal grappolato sotto attacco! Non si è di nessun aiuto, purtroppo, perchè quasi sempre chi è sotto attacco si sente meglio se è solo...non so spiegare, Enrica...io, gli altri non me ne vogliano, paragono questo bisogno a quello di...fare l'amore senza spettatori o... stare in bagno senza spettatori... Quel dolore così "selvaggio" è una roba molto "intima", "viscerale" e per nulla piacevole...non si ha nessuna voglia di mostrarsi, nè di sentire frasi cosolatorie che purtroppo non confortano ne alleviano.
Lui sa che lo ami e che desideri aiutarlo, che capisci la sua stanchezza eccetera: devi solo continuare a informarti ed a fargli sentire la tua comprensione, anche del suo bisogno di sorbirsi l'attacco "in pace", cioè solo.
Quando accade ricorda sempre questo: qualunque dolore, fisico o psichico, tu abbia mai sperimentato, per quanto chi ti era vicino potesse aiutarti, sei stata comunque tu, e TU SOLA, a viverlo...è così per tutti, è una legge alla quale nessuno può sfuggire, che ci piaccia o meno.
Prepara tanto ghiaccio e caffè FREDDO, procuragli l'ossigeno, e poi esci dalla stanza senza fare rumore.
Ti, vi abbraccio!!!!
Evi