Autore Topic: battaglie mentali  (Letto 1815 volte)

Offline Loko

  • Socio Ouch
  • Utente esperto
  • ******
  • Post: 378
  • Niente è impossibile
battaglie mentali
« il: Novembre 23, 2008, 02:13:06 Dom »
quello che riporto di seguito è un pezzo che ho scritto subito dopo una delle peggiori crisi provate in un anno di ch. l'ho scritto di getto a 10 minuti dalla fine e l'ho ricopiato tale e quale, quindi passatemi errori di grammatica ecc, pliz.

P.S.:per la cronaca, lo zio bob che si nomunerà è Bob marley

Battaglie mentali

notte, circa le due... Sono in una stanza tutta buia. Sto dormendo, o meglio sono in dormiveglia. Una fitta mi sveglia del tutto, ma non è molto forte. Immagino una camera buia, con delle scintille rarefatte sui muri. Non vedo praticamente nulla, salvo una sorta di bara in fondo. Saltella sul posto, come se il suo occupante si fosse improvvisamente svegliato. Ad un tratto salta il coperchio, e nel mentre sento un lampo che mi attraversa mezzo viso. So che non è il peggio che mi devo aspettare, ma fa un male cane. Mi alzo dal letto in silenzio, non la voglio svegliare. Vado in bagno, mi siedo sulla vasca e spero che sia un falso allarme, che la bestia non si sia svegliata. Le fitte iniziano ad aumentare. Rivedo la stessa stanza di prima attraversata da luci che si rincorrono. A ognuna è associata una fitta diversa. In fondo vedo un esserino tutto nero, piccolo come la mia mano, che suona una strano pianoforte. ha  un sorrisetto felice mentre io non vorrei fare altro che urlare. I deliri sono iniziati: il suo di gioia, il mio di dolore... anche un orso crolla, e pensare che mi chiamavano così proprio per come incassavo. Continuano le fitte, una attaccata all'altra e l'impressione che mi stiano togliendo i molari inizia a prendere forma sempre più consistente. Continua imperterrito, mentre non faccio altro che maledire quel coso che mi abita in testa..volano insulti nella mia mente contro quel birbo, ma non gli do il piacere di sentirmi urlare. Lei è di là, si preoccuperebbe. Sono seduto, mi tengo la testa tra le mani e spingo le nocche sulle tempie quasi a volerle bucare. Decido che devo fare qualcosa: non ho analgesici, le mie uniche armi, ma ho il caffè, la nicotina e lo zio bob...
magari qualcosa riesco a fare...
mi alzo dalla vasca, vado in cucina e provo a farmi un caffè, amaro ovviamente...

ca@@o, mi tremano le mani, tanto fa male. Dopo aver seminato polvere  nera per tutto il tavolo finalmente ce l'ho fatta. Strano come anche una cosa cosi semplice sia impossibile in tali condizioni. Tutto per colpa di quell'essere. Ancora ne sento la risata in testa, tra un lampo e l'altro... so che un giorno finirà, che quel coso rimarrà chiuso da chiodi troppo forti per lui, ma ancora è presto, purtroppo. Accendo una sigaretta e aspetto il caffè. Dopo due tiri la spengo, poi mi pento e ne riaccendo un'altra. Mi fa diventare letteralmente scemo, questa situazione.
Il caffè esce: mi avvicino prendo la macchinetta e regolarmente ne rovescio mezza sulla gamba nuda. Brucia, ma confronto della bestia è piacevole. Bevo il sorso rimasto e aspetto che faccia effetto. O meglio spero che faccia un minimo effetto. Accendo la seconda sigaretta, ma neanche la fumo. Continuo a tenerla in mano, poi sento una voce:”manu, tutto bene?” è lei che si è svegliata. Rispondo con una sorta di grugnito. Mi chiede che può fare per aiutarmi. Sparisci è tutto ciò che so dire, senza neanche pensare che ci sarebbe rimasta male. Non lo volevo dire con cattiveria, ma volevo avere chilometri e chilometri intorno, per poter urlare fino a spaccarmi la gola, per dire alla bestia tutto quello che mi passava in testa. Povera ragazza, mi voleva aiutare e la tratto così. A mia giustificazione posso dire che è difficile essere gentili quando non si riesce a pronunciare altro che monosillabi e grugniti. Riappare dopo due minuti con un bicchiere. Moment rosa, sempre in borsa per ogni evenienza. Biascico un grazie e lo bevo sapendo che il risultato è lo stesso di chi tenta di fermare un treno con un calibro 38.
torno a tenermi la testa con le mani, mentre lei mi accarezza, e spero solo di sparire e non farmi vedere cosi: debole e impotente come non lo son mai stato. E io che credevo che nulla riuscisse a piegarmi...

Sono le 5, le fitte iniziano a calare, vedo il mostro che si ferma, stanco e soddisfatto. Mi alzo, ora sta a me divertirmi. Lo inizio a picchiare, sempre più forte, mentre le fitte diventano intangibili come il ricordo di un incubo. Prendo i rimasugli della bestia e li rimetto con cura nella sua bara. Incredibile che quello straccetto che è ora sia l'artefice del peggiore dolore mai provato in vita mia. Mi scappa un ultimo piccolo urlo, di gioia, per oggi è passata. Ti sei preso altre tre ore, divertendoti come puoi, ma vaffan@ulo il resto è mio... e ora sta a me ridere, per altre 14 ore. Tolgo le cuffie e spengo l'ipod. Anche oggi lo zio bob ha fatto la sua parte, un po' mi ha aiutato. mi giro verso di lei, le spiego perche le avevo detto cosi e prendo un foglio. La notte ormai è saltata, ma un paio di cose le devo buttare giù.
Emanuele 3274425840
"T’insulteranno a gran voce e tu ridi
Ti chiuderanno la bocca e tu scrivi
Se ti picchieranno e t’imporranno divieti
Tu fatti beffa dei tuoi padroni e canta i loro segreti"
I Consigli di un pirla - Articolo 31

Offline jude

  • Socio Ouch
  • Utente sublime
  • ******
  • Post: 3.667
  • Maledetta Tecnologia
Re: battaglie mentali
« Risposta #1 il: Novembre 23, 2008, 04:05:08 Dom »
il risultato è lo stesso di chi tenta di fermare un treno con un calibro 38...............

mi sembra un paragone azzeccatissimo!!! Bravo Loko! vedo che hai capito lo spirito.... quello che hai scritto è divertente e amaro... ma la speranza esiste... non fermarti fratello...mai!

evi

  • Visitatore
Re: battaglie mentali
« Risposta #2 il: Novembre 23, 2008, 10:22:05 Dom »


Confesso la mia debolezza, Manu - è così che ti chiami, ho capito bene? - : quello che hai scritto(molto bene, oltretutto) mi ha toccata, commossa; solo per pudore non mi sono abbandonata alle lacrime.    Hai magistralmente raccontato le notti del dolore, la "sconfitta" del dolore, la solitudine e la "bestialità" del dolore...grazie.
 E ad ogni buon conto grazie anche a zio Bob bonanima, che sollazza le nostre cellule persino nell'agonia...

                                                                                                                                 :-* Evi