Credo che quello che scrivi sia legato alle alterazioni biochimiche che si verificano nel nostro cervello, da un lato, e dall'altro è una cosa legata alla sofferenza profonda che dobbiamo sopportare.
Prova a dire ad uno che soffre le pene dell'inferno
di essere solare felice, propositivo e positivo. Ti manda subito afa.n.c.ulo.
Io ero un ragazzo bizzarro, solarissimo, sempre allegro, felice, pazzariello, prima della CH.
Soffro da anni di Ch cronica farmacoresistente.
Sono cambiato molto, la rabbia era una delle mie caratteristiche principali. Ero sempre incazz.a.to, depresso, odio lavita e spesso imploro la morte.
Ho toccato il fondo più volte e ho tentato anche il suicidio (questo per dirti lo stato psichico che ho raggiunto).
Oggi ho maturato un ulteriore stato di essere. Attraverso pratiche meditative e studi sulla mente ho imparato a non arrabbiarmi più (almeno come prima) ad accettare il male di cui soffro e a cercare di vivere il presente apprezzando quello che normalmente una persona "sana " ha disimparato ad apprezzare.
Non ho assolutamente raggiunto la felicità, non sono più solare come prima anzi sono triste, triste nell'anima, ma anche la sofferenza se meditata con attenzione porta a degli insegnamenti.
Sono diventato di una sensibilità spaventosa, che a volte mi mette addirittura in difficoltà. Sono diventato estremamente profondo, quando da ragazzo ero estremamente superficiale.
Ho imparato a la meditazione, quando prima ero estremamente impulsivo.
Ma ti dirò di più, io oggi sono vivo solo grazie alla CH, e ti spiego perchè. Per le indagini effettuate per la Ch ho scoperto di avere un cancro che era asintomatico, un cancro gravissimo per il quale la gente normalmente muore. Bene io grazie alla CH l'ho scoperto per tempo e debellato. L'ho avuto nel '98 e sono ancora vivo.
Detto questo cerca di capire che una medesima cosa può essere buona o cattiva in funzione del punto di vista da cui la osservi. Pare una c.a.z.z.ata, ma è un vero insegnamento di vita che non impari a scuola ma con la vita stessa.
Quindi non essere triste per quello che ti accade, ma osservalo da terza persona che forse ti insegnerà qualche cosa di nuovo che prima ignoravi.
Un abbraccio