Ciao a tutti, mi chiamo Andrea e faccio parte di uno sponsor della vostra associazione.
Sono un amico da sempre di una persona sofferente di cefalea a grappolo (mi sa che qui è famosa) e insieme a lei e al suo fidanzato (un bravo ragazzo) ho distribuito quei famosi volantini informativi nelle farmacie.
Non so cosa mi abbia spinto a scrivervi, forse aver visto cosa provoca una attacco di cefalea a grappolo. Ero con con questa persona, a casa sua, mi stava raccontando com’era andata la giornata quando all’improvviso il suo viso ha cambiato aspetto e iniziò a gridare. Io ero in preda al panico, mi ha spiegato cos’è la cefalea a grappolo ma mai avevo assistito ad un attacco. Non sapendo cosa fare gli ho chiesto se potevo aiutarla in qualche modo, ma ho ricevuto un calcio e degli insulti. Così come ha chiesto, l’ho lasciata in pace.
Mio Dio, mi sono spaventato da morire, è terribile pensare a quali pene siete sottoposti.
Si è fatta un iniezione (credo miracolosa) e nel giro di poco è passata.
Poi (nonostante mi conosca da una vita) è venuta a chiedermi scusa per il suo comportamento, ma io lo so che ciò che mi ha detto è frutto di una violenza terrificante (e per la prima volta me ne sono reso conto) d’altronde dal suo buon cuore certe cose non verrebbero mai dette.
Io sono molto felice di essere un suo amico, mi stà insegnando cose che per me erano impensabili, è dolce e sensibile, tenera e coraggiosa, sempre pronta ad aiutare gli altri, ultimamente ne sta passando di cotte e di crude e nonostante tutto trova la forza di fare un sacco di cose belle. Dice sempre che stà meglio, e invece non è così, me lo dicono i suoi occhi (che vanno meglio) e chi le stà vicino.
Io so solo che gli voglio un gran bene (da amico intendiamoci)
Anche se non vi conosco vi sono vicino e vi auguro BUONA FORTUNA, che questa vita vi doni il meglio.
Un amico di una vostra amica, Andrea.